Posts written by Yuri Mortimer

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    30 YO | Professore di Incantesimi | Occlumante

    Mago


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    La musica risuonava con vigore in quell’enorme stanza, situata ad uno dei piani inferiori di quell’infinita nave. Alcuni l’avevano soprannominata “Titanic 2”, il che non è che fosse proprio una cosa buona… se avesse fatto la sua stessa fine, sarebbero stati guai grossi.
    Ma per il momento, quel problema non passava nemmeno per l’anticamera del cervello di chi si trovava nella Sala da Ballo della terza classe.
    Yuri, ovviamente, aveva prenotato per lui e Connor dei biglietti in prima classe -i soldi non mancavano- ma lui aveva insistito per recarsi lì, convinto che ci si sarebbe divertiti di più. E doveva ammettere che avesse ragione, laggiù la musica aveva assunto tutto un altro ritmo, molto più allegro e sfrenato… Invece, al piano superiore, non facevano altro che mettere noiosissima musica classica. Quindi si erano imbucati e Yuri non se ne pentiva.
    Lui e Connor si conoscevano sin dal primo anno ad Ilvermorny -anche se in due casate diverse- ed erano diventati ben presto inseparabili. Avevano un carattere completamente opposto: Connor era sempre stato vivace e più incline a fare pazzie, per quanto ogni tanto sapesse fermarsi e riflettere, mentre Yuri era sempre stato quello un po’ più restio a fare sciocchezze. Ma si completavano. Non ricordava un momento importante della sua vita, da che si erano conosciuti, che non vi avesse visto presente anche il Black. Quando era nata Esmeria, per esempio, lui c’era. Quando succedeva qualcosa di brutto, lui c’era. C’era stato persino quando Yuri, non così tanti anni prima, aveva assistito al suicidio della nonna. In pratica, era un punto fermo nella sua vita. Quando, per esempio, era diventato docente di Hogwarts, Connor gli aveva detto che ci avrebbe scommesso, che sarebbe riuscito ad entrare. E, soprattutto, che avrebbe scelto quel percorso.

    Finalmente erano giunte le vacanze di Pasqua, che gli avrebbero consentito di allontanarsi da scuola per due settimane, quindi erano potuti partire per la vacanza che avevano programmato mesi prima.
    Ed avevano optato per l’Antartide, un continente parecchio lontano dal loro ed anche parecchio più gelido, infatti avevano deciso di farci una crociera.
    Finalmente Esmeria era abbastanza grande da poter essere lasciata da sola -anche perché era certo che avrebbe passato più volentieri il tempo col suo fidanzato, rispetto al cugino- e quindi aveva colto la palla al balzo, anche se ovviamente le scriveva una volta ogni qualche ora, per sincerarsi che andasse tutto bene, soprattutto vista la loro famiglia, che si era sgretolata man mano nel corso degli anni, lasciandoli praticamente soli con il nonno, che purtroppo stava invecchiando sempre di più anno dopo anno.
    Bevve un sorso del proprio drink, mentre la nave oscillava leggermente, cullando qualsiasi loro movimento. Non si ricordava di aver mai fatto una crociera e la nuova avventura lo stava sorprendendo piacevolmente, tanto che era riuscito a rilassarsi, dopo un iniziale stato d’ansia.
    «Lo devo ammettere, hai avuto un’idea niente male» Si complimentò, prendendo un altro sorso di Whisky, la bevanda perfetta per la classe meno agiata della popolazione. Si guardò attorno, rendendosi immediatamente conto delle differenze con i più ricchi: per esempio, lì le inibizioni erano sicuramente di meno, così come gli strati di vestiti. Aveva costantemente qualche ragazza che gli ballava attorno, attirata dalla sua naturale bellezza… avrebbe avuto l’imbarazzo della scelta, se avesse voluto. E così valeva anche per il suo amico, sebbene fosse fidanzato da tempo. Ed in quel momento, sebbene avesse una ragazza in particolare che continuava a strusciarsi su di lui, pensò che fosse il momento migliore per parlargli di Cassius. Non gli aveva raccontato della sua confessione, nonostante fossero passati mesi.
    «Comunque non ci crederai… Crowley si è dichiarato alla fine dell’anno scorso!» Non voleva essere una presa in giro nei confronti del collega, il suo era più un tono stupito.
    Ad ogni modo, Connor sapeva bene a chi si stesse riferendo, perché gli aveva parlato più volte dell’altro professore, con il quale aveva stretto una profonda amicizia, negli anni passati.


    «Parlato»
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    30 YO | Professore di Incantesimi | Occlumante

    Mago


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    Quella situazione stava iniziando a diventare fastidiosa. E scomoda. Il collega cominciava a diventare un peso non indifferente sul proprio sterno, togliendogli lentamente tutta l’aria che avrebbe potuto respirare.
    Aveva cercato di evitarlo per settimane, il che era stato facile visto che di mezzo v’era stata l’estate, per non doverlo affrontare dopo la sua dichiarazione che aveva dovuto respingere. Quando lo vedeva cambiava strada, quando si trovavano allo stesso tavolo cercava sempre di mostrarsi impegnato in conversazioni con altri colleghi o, se questo non era possibile, le sue risposte erano tutte monosillabi e sorrisini. Era un po’ vigliacco, ma non voleva doverlo affrontare una seconda volta, rischiando di spezzargli ulteriormente il cuore. Nonostante la rozzezza, Cassius era una persona dall’animo nobile e dai nobili intenti, anche se spesso e volentieri lo dimostrava nel peggiore dei modi.
    Ma nonostante questo, rimaneva uno dei suoi più cari amici all’interno del castello… e sapere di essere fonte del suo cruccio, lo lacerava abbastanza da fargli prendere la decisione di allontanarsi un po’, giusto per fargli sbollire quella che aveva catalogato come una cotta adolescenziale, anche se erano entrambi adulti.
    Sperò solo che nessun collega passasse per di là proprio in quel momento, tantomeno qualche studente. Oh, quelli sarebbero stati i peggiori, poiché con l’arrivo dei magifonini, l’intera Hogwarts avrebbe avuto un succulento scoop entro l’indomani mattina. E lui non poteva permettersi che la sua reputazione venisse meno a causa di una testa calda che si comportava come un bambino capriccioso.
    «Non è molto diverso da Ilvermorny» Spiegò con indifferenza, provando un po’ di sollievo quando l’uomo sembrò concedergli una tregua, alzandosi di qualche centimetro e permettendogli sia di respirare, che di sgranchirsi le gambe ormai ridotte a due piloni di pietra.
    Gli afferrò di malavoglia le mani, issandosi a sedere… ma si accorse presto di quanto questo fosse stato un errore, visto che ora si trovava faccia a faccia con l’altro, oltre che con il suo corpo comodamente posato sulle proprie gambe. Era una situazione davvero imbarazzante, ma l’uomo non sapeva più come ripeterglielo. L’unica persona che avrebbe accettato passasse di là, era Esmeria. Non che le avesse mai parlato della confessione del Crowley, ma certo non sarebbe saltata a conclusioni affrettate. Lo conosceva meglio di chiunque altro e scorgendo il panico sul suo viso solitamente così calmo ed inespressivo, avrebbe cercato di aiutarlo.
    «Non so se sia più piccola o meno, ma è abbastanza grande da perdersi nei suoi corridoi» Spiegò, ignorando volutamente quell’allusione sicuramente poco casta. Avrebbe voluto trovarsi in qualsiasi altro posto dove potesse stare tranquillo, ma invece era là… ed avrebbe dovuto sbrogliare da solo quella situazione, una volta capito che l’altro non era abbastanza maturo per farlo.
    «Va bene, ma ora ti prego di farmi alzare» Tentò per l’ennesima volta, sentendo il nudo pavimento di pietra contro le natiche, che si stavano pian piano gelando. Era inizio aprile, ma il caldo non era ancora arrivato a bussare.
    «Senti Cassius, ne abbiamo già parlato…» Sospirò esasperato, passandosi una mano sul viso per cacciare via la stanchezza e la disperazione, tentando di dire qualcosa che gli facesse capire il punto. Il fatto che lui fosse totalmente eterosessuale. O almeno, questo era ciò che si ripeteva ogni giorno.
    «Io e te… siamo ottimi amici sin dal primo giorno, quando mi hai gettato quella bibita addosso» Provò anche un minimo ad ironizzare, sperando che capisse comunque l’antifona. Si passò una mano tra i capelli, puntando lo sguardo magnetico contro il soffitto, sentendosi estremamente sconfitto.
    «Non voglio rovinarla mettendoci in mezzo dei sentimenti… lo sai che… a me piacciono le donne» Soffiò alla fine. Lungi da lui giudicare i gusti sessuali del collega ed amico, ma i fatti erano quelli. Col senno di poi avrebbe capito che stava solo mentendo a sé stesso, ma per il momento era fermo in quella convinzione.
    «Ti prego di non insistere più» Concluse quindi, esercitando un po’ di forza -con le braccia- sul petto di Cassius in modo da spingerlo via e potersi alzare, tra la cacofonia prodotta dai quadri attorno a loro.

    «Parlato»
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    30 YO | Professore di Incantesimi | Occlumante

    Mago


    vath_0Lavorava ad Hogwarts da cinque anni ormai, diventando persino capocasata dei Grifondoro. Precisamente la casata dove soggiornava la cugina, quindi aveva raggiunto il suo obiettivo.
    Non che lavorasse lì solamente per quello, anzi, amava arricchirsi giornalmente delle nuove scoperte o dei racconti degli studenti, che lo stupivano sempre con aneddoti nuovi e più interessanti ogni volta. Nonostante il suo distacco verso il mondo, sapeva riconoscere quanto fossero stimolanti le sue lezioni per lui in primis, oltre che per gli studenti. Si impegnava ogni volta per studiare qualcosa di nuovo, trovando il modo per renderlo più appetibile ai ragazzi e per nulla noioso.
    Quella sera, mentre calpestava il pavimento in pietra del castello, era parecchio su di giri perché la lezione che aveva tenuto un paio d’ore prima, aveva riscosso un grande successo tra i partecipanti, tanto da fargli valutare l’idea di riproporla -con le dovute modifiche in base all’età- anche per gli altri anni.
    Entrò, quindi, in Sala Grande con un sorriso, pronto a gustarsi l’ennesima cena che non mancava quasi mai, in quella routine confortevole che si era creato da quando aveva messo piede la prima volta all’interno del castello, tanti anni prima.
    Magari avrebbe potuto proporre a Cassius, il suo migliore amico, una lezione congiunta… anche se, invero, da quando lui gli aveva confessato i suoi sentimenti alla fine dell’anno precedente, aveva iniziato ad evitarlo e non lo vedeva da allora. A volte si chiedeva se, in quelle condizioni, poteva continuare ad essere il suo migliore amico. Il pensiero, invero, lo affliggeva abbastanza.
    Quindi arrivò alla pedana rialzata sul quale vi era il tavolo per gli insegnanti, ove avrebbero potuto tenere d’occhio tutta la sala e gli studenti presenti, di modo che fosse tutto sotto controllo.
    « Oh ciao, Zoya » Ricambiò quindi il saluto della “collega”, aggiungendo anche uno dei suoi luminosi sorrisi, nonostante dentro non si sentisse davvero spensierato. Comunque, osservò solo per un secondo la donna che, se aveva ben capito, doveva essere un’assistente del collega di Pozionismo Alchemico, Cyprien. Non aveva ancora avuto modo di interagire veramente con lei, però sembrava una donna simpatica, oltre che molto bella… perciò non vedeva alcun motivo per non fare un tentativo di conversazione.
    Si sedette, ringraziandola con un cenno del capo, prendendo d’assalto una porzione di patatine fritte, sommergendole di ketchup, la sua salsa preferita.
    « Mi sono attardato più del previsto a sistemare l’aula dopo l’ultima lezione » Si giustificò con un’alzata di spalle, portandosi una forchettata di patatine alla bocca, godendo di quel sapore così intenso ma al contempo delicato, che solo gli elfi con la loro magia erano in grado di fare.
    « Beh oggi non è esploso nulla in giro per il castello, quindi direi che va benone » Ironizzò con una risatina, giusto per provare a metterla a proprio agio. Era da poco nel castello, quindi era logico che non conoscesse nessuno e, se si fosse trovato nella sua situazione, avrebbe gradito un po’ d’aiuto.
    « Te? Ti stai un po’ ambientando? » Le domandò con cortesia, galante come sempre, premurandosi che si trovasse bene. L’ultima cosa che voleva, era che scappasse a causa di qualche studente scapestrato. Poteva non sembrare, ma ce n’erano eccome… ed una prova evidente si palesò nel suo successivo discorso.
    « Non dargli troppa retta, si lamenta di almeno un furto al mese. Probabilmente hanno cambiato posizione al tomo e non lo trova più. » Lei non gli aveva spiegato a che cosa si riferisse, ma la sua occhiata era stata più che eloquente. Aveva capito trattarsi dell’anziano bibliotecario. Sorrise bonariamente, scuotendo la testa.
    « Non dargli troppo peso… » La pregò in seguito, spazzolando praticamente tutto ciò che aveva nel piatto, da quanta fame aveva.


    «Parlato»


    Tesoo scusa per il ritardo, è stato un periodaccio
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    30 Y.O. ▪ Teacher ▪ Heterosex? ▪ Taken
    Esmeria Mortimer: His sister. Non è veramente sua sorella ma per lui è come se lo fosse. In realtà sono cugini, ma hanno un legame che non è così facilmente definibile. La loro famiglia disastrata ha fatto sì che fossero praticamente solo loro due. Uno dei motivi per i quali ha iniziato ad insegnare ad Hogwarts, è proprio lei.
    NOME PGDESCRIZIONE
    CRONOLOGIA:
    ✰ 03/03/2024 | Jamming | status
    ✰ 20/03/2024 | The vortex of destinies| status
    ✰ 25/03/2024 | Titanic II| status


    ❝If you let me, I can be❞


    Edited by Yuri Mortimer - 27/4/2024, 20:52
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    30 YO | Professore di Incantesimi | Occlumante

    Mago


    vath_0L’ultima volta che si era imbattuto nel Crowley quasi volontariamente, tipo l’anno precedente, non era andato tutto secondo i piani. Ed un po’ si sentiva in colpa per com’erano andate le cose e per il fatto che fosse da settembre che cercava di evitarlo.
    Eppure, non aveva fatto che pensarci e ripensarci per l’estate intera… senza farne parola in famiglia, chiaramente. Nemmeno alla sua cuginetta. Riteneva che fosse troppo giovane per diventare lo sfogo dei problemi del maggiore, quindi si era tenuto tutto dentro, risultando spesso distratto ed irraggiungibile, chiuso in pensieri che nessuno avrebbe potuto decifrare, non senza essere un legilimens. E non gli risultava di averne qualcuno in famiglia.
    Sarete curiosi di sapere cos’è successo di tanto sconvolgente, l’anno prima.
    Ebbene, ricordava di essere uscito dal castello per raggiungere Cassius ai confini della foresta, per aiutarlo a dar da mangiare ai suoi ippogrifi che erano sempre sembrati docili in presenza del Mortimer, per poi scendere al villaggio e bere qualcosa.
    Erano diventati buoni amici quasi dal loro primo incontro, cinque anni prima, quando Cassius si era offerto di fargli da guida ad Hogwarts (Dopo un fortuito incontro ad una festa proprio ad Hogsmeade) dal momento che Yuri non vi aveva mai messo piede, siccome aveva frequentato Ilvermorny durante l’adolescenza.
    Ma non era andata esattamente come Yuri si era figurato.
    Quando la luna si era alzata nel cielo ed esso si era punteggiato di meravigliose stelle -che quella notte sembravano incredibilmente più luminose del solito, come per magia- il biondo si era avvicinato e lo aveva guardato fisso negli occhi. Una cosa che il docente di incantesimi non dimenticherà mai, era la serietà che vide nelle sue iridi chiare… per chi conosce Cassius, può confermare che fosse un fenomeno estremamente raro.
    Poco dopo che un sorrisino quasi timido -incredibile!- gli increspò le labbra, tirò fuori delle parole che, in tutta onestà, Yuri non avrebbe voluto sentire… non a discapito di quella che considerava una splendida amicizia e che ormai andava avanti da anni. Ebbene, fu una specie di dichiarazione d’amore.
    L’uomo, quindi, si passò in testa tutte quelle frasi atte a friendzonare qualcuno, cercando però di essere il più delicato possibile. Sapeva che, nonostante facesse di tutto per nasconderlo, anche Cassius avesse un cuore e che questo poteva essere ferito con facilità.

    « Ti sono grato di queste parole, Cass » si ricordava di aver esordito, non senza un certo imbarazzo ma con un sorriso intenerito. « Ma non sono sicuro di provare lo stesso. Voglio dire, sei sempre stato un amico fantastico. Non vorrei rovinare tutto » Aveva concluso, mandando un po’ a puttane il suo piano di non ferirlo, almeno secondo lui.

    E quindi, lo aveva così liquidato, sebbene ci avesse rimuginato tutta l’estate.
    Una volta tornati a scuola, era riuscito a sgusciare via dai suoi sguardi e dai suoi tentativi di approccio con abilità, anche se ogni volta si sentiva sempre più uno schifo per il suo comportamento.
    Ma -e doveva immaginarlo- per quanto Hogwarts fosse immenso, non avrebbe potuto evitarlo per sempre. E fu quel giorno che venne segnata la parola fine… in maniera poco convenzionale, proprio come ci si aspettava da uno come Cassius Crowley.
    Quando si rese conto di ciò che era successo -e di aver vagamente urlato- si ritrovò contro il duro pavimento di roccia del corridoio, con un peso non troppo leggero sullo stomaco. Socchiuse gli occhi e cercò di recuperare l’aria che gli era mancata nei polmoni, dimenticandosi persino il motivo per cui stava calcando quella strada. Mosse la testa per quanto gli fu possibile e notò dei poveri quadri spodestati dal proprio trono, capitombolati a terra, accanto a loro.
    « Ciao Cass » Tentò, trovandosi impossibilitato ad alzarsi a sedere ma cercando comunque di massaggiarsi la testa. Come ci era finito, in quella situazione imbarazzante? Il Crowley era completamente spalmato su di lui come la philadelphia col pane.
    « Ti dispiacerebbe toglierti? » Domandò col respiro mozzato, mentre si sforzava di stare almeno sollevato sui gomiti. In effetti, avrebbe dovuto avere i riflessi più pronti. La verità era, forse, che da lontano aveva visto giungere il biondo e che stava pensando a così tanti modi per evitarlo, che non riuscì a metterli in pratica davvero né ad evitarlo in alcun modo, finendo per venire sopraffatto dal suo corpo. Segretamente ammise che non era malaccio come situazione, ma avrebbe preferito tornare a respirare.
    « Ero distratto » Si difese, trattenendosi dal maledirlo -e non per dire, aveva già la bacchetta pronta e qualche incantesimo oscuro sulle labbra- quando lui, anziché alzarsi subito, si accomodò sulle sue gambe come se fosse una sedia e loro stessero prendendo un thé assieme.
    Sollevò gli occhi e bofonchiò qualcosa a quel suo gesto, rinunciando a qualsiasi movimento e smettendo di far forza sulle braccia, ricadendo quindi disteso, puntando le iridi sul soffitto, sperando solo che non comparisse nessuno e che quella tortura finisse presto. Il Crowley sembrava comportarsi come se nulla fosse, ma Yuri proprio non ne era capace.
    « Volevo andare a correggere dei compiti » Lo rimbeccò, trovandoselo spaventosamente vicino. Deglutì, ricordando con precisione ogni istante dell’ultimo loro incontro dove erano stati così incredibilmente vicini, prima che Yuri rovinasse l’atmosfera, riportando l’altro docente coi piedi per terra.

    «Parlato»
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    Progetto_senza_titolo

    Yuri Mortimer


    Umano | Mezzosangue





    Catalizzatore: Bacchetta in legno d'alloro, nucleo in Corda del cuore di alastrindente, 13 pollici, rigida



    Data di nascità (età): 22 Maggio 1991 (30 anni)
    Luogo di nascita: Warrington, Contea di Cheshire, Inghilterra.
    Residenza: Londra durante le vacanze, Hogwarts durante l'anno.
    Lavoro: Professore di incantesimi ad Hogwarts; Responsabile dei Grifondoro



    Sesso: Maschio
    Stato economico: Benestante
    Istruzione: Nonostante insegni ora ad Hogwarts, la sua scuola è stata Ilvermorny. E' un ex wampus
    Prestavolto: Sebastian Stan


    Curiosità: Ha una cicatrice lievissima sul polso perché si è ustionato per sbaglio;
    Ha una cugina, Esmeria, che ama. La considera come una sorella;
    Sua nonna si è suicidata davanti ai suoi occhi;
    Sua madre è depressa, sua zia è stata rinchiusa e l'altra zia -madre di Esme- scappata;
    Era molto legato alla madre di Esmeria, quindi è stato un colpo durissimo;
    Dal 2019 insegna ad Hogwarts come docente di incantesimi;
    Ad inizio Gennaio 2024 è stato promosso a capocasata dei Grifondoro, circa cinque anni dopo l'inizio della sua carriera;
    Vinse per ben cinque anni la coppa al Club dei Duellanti, ad Ilvermorny;
    Studia ancora oggi le arti degli incanti, della trasfigurazione e delle evocazioni, per migliorarsi;
    Tende sempre a confrontarsi con avversari più forti, perché ama mettersi alla prova e divenire un leader indiscusso del campo dei duelli;
    Riconosciuto in ambito internazionale come Campione della Lega dei Duellanti Magici, in Europa.





    Apparenza Fisica


    Yuri è il classico bel ragazzo che, ad essere onesti, ha fatto impazzire molte donne. Il suo sorriso ironico, i suoi profondi occhi chiari del colore del cielo, la barba sempre curata ed i tratti del volto non troppo duri, gli hanno reso molto facile la strada nei rapporti sociali sia essi con le ragazze o con i ragazzi, poiché negli ultimi anni ha iniziato a mostrare un interesse anche verso di loro. Anche se questa è una cosa che tiene nascosta.
    Alto, sfiora il metro e novanta per ottanta chili di muscoli, dal momento che adora passare le sue giornate ad allenarsi, quando non è impegnato. Il suo corpo è un tempio, infatti non vi è traccia di piercing o tatuaggi: non ha niente contro chi se li fa, tuttavia non vuole che tali pratiche deturpino il suo corpo anche se comunque, da vedere sugli altri, gli piacciono. Ama i look total black o quasi e solamente se è costretto, apporta altri colori al suo look. L'unico sfregio del suo corpo è una cicatrice quasi invisibile al polso, fatta quando da piccolo stava tentando di cucinare il minestrone per la mamma ammalata, ma ovviamente ha fatto male i calcoli ed ha appoggiato il polso sulla parte calda.


    Apparenza Caratteriale


    Il suo carattere è complicato. Ad un primo sguardo, si potrebbe pensare di lui, che sia un uomo burbero, poco incline alla socializzazione, un tipo che se ne sta parecchio sulle sue. Ora, questa concessione non è proprio sbagliata, tuttavia basterà conoscerlo un po' meglio per capire che sa essere molte altre cose. Certamente, è disponibile ad aiutare gli altri -non per niente ha fatto domanda per un lavoro dove avrebbe a che fare con gente disagiata-, sa essere addirittura paziente e comprensivo. Ma non può andare diversamente quando vivi con un'adolescente.
    Ama allenarsi sia nel fisico sia nel potenziale magico, infatti ogni volta che può, si allena con gli incantesimi, nella speranza di potenziarsi sempre. Ha un debole anche per tutto ciò che concerna la difesa dagli incantesimi oscuri e gli sarebbe piaciuto insegnare qualcosa del genere ad Hogwarts, ma anche incantesimi lo trova perfetto, per lui. Inoltre, ma non lo diciamo in giro, ha fatto domanda proprio ad Hogwarts soprattutto per via della cugina. Se non ci fosse stata, si sarebbe accontentato anche di Ilvermorny. Un difetto, forse, è proprio tra quelli sopracitati: non è la persona più sociale del mondo, ma non è antipatico o introverso, semplicemente cerca di scegliersi bene le persone che gli stanno accanto perché quando si mette male, vuole essere sicuro di non venir pugnalato alle spalle da nessuno. Ottimista, eh?





    Background


    Era il 22 maggio di trenta anni fa a Warrington. Era una bella casa, grande, frutto di gente benestante.
    Ma era fredda, fin troppo.
    In quella casa ci vivevano Cecily, Cedrilla e Dorothea con i loro genitori.
    All'epoca di questa storia, le ultime due erano ancora parecchio giovani, mentre Cecily andava per i venticinque. Non aveva finito la scuola da molto e proprio là, si era perdutamente innamorata di un ragazzo russo di cui, fino ad oggi, si rifiuta categoricamente di pronunciare perfino il nome. Era il classico bello e dannato, occhioni scuri e capelli dello stesso colore. Forse insolito per un russo, ma lui stesso aveva anche origini americane, quindi nessuno ci ha mai visto nulla di strano. O forse semplicemente sua madre - la parte americana - si è divertita con un connazionale mentre stava con il padre, russo.
    Chi può dirlo?
    Insomma, sottona com'era, non si è mai resa conto dei segnali che rivelavano una relazione tossica. Non la picchiava, questo no, tuttavia era solito sparire per delle settimane per poi ricomparire con frivole scuse ed un mazzo di fiori. E lei lo perdonava. Sempre. Quando aveva voglia di finire a letto con qualcuno, lei ci cadeva sempre, irrimediabilmente. Era benestante lei, ma non abbastanza forse, infatti quando il ragazzo conobbe una donna - parecchio più matura di lui - con alle spalle una grossa, grossissima eredità, sparì da un giorno all'altro senza una lettera, senza una parola.
    Cecily cadde in una profonda depressione, una di quelle che sembrano senza uscita, senza speranza. Fu proprio in quel periodo che scoprì di essere incinta. Aspettava un maschietto, almeno da quello che divinò dai fondi di tè - era sempre stata prodigiosa in Divinazione, sebbene non possedesse la rinomata Vista, dedizione che le durò fino a quando la sua mente funzionò nel verso giusto. Ci provò a rialzarsi dalla sua depressione, ci provò davvero... ma non ci riuscì mai. Le due sorelle la aiutarono a stare un po' meglio, così come il padre che adorava le sue tre figlie. Non la giudicò per essere rimasta incinta, non disse niente... era sempre stato severo al fine di dare a tutte un'educazione con i fiocchi, ma le amava immensamente ed avrebbe fatto di tutto per loro. Infatti le stesse vicino fino ed oltre la nascita di quello che, a confermare la sottonaggine di Cecily, chiamò con un nome russo: Yuri.
    In tutto ciò, vi ricordate la madre, no? Ebbene, lei era sempre stata gelosa dell'amore che l'uomo donava alle tre figlie, le sembrava che da quando fossero nate, non ci fosse più spazio per lei, in quella casa. Passava il tempo seduta nel giaciglio sotto la finestra a fumare sigari e guardare le stelle che ogni notte punteggiavano un cielo altrimenti profondo e vuoto. Non era mai stata realmente presente per le figlie, ma l'uomo l'amava e non aveva cuore di cacciarla.
    Quando Yuri nacque, comunque, fu gioia in tutta casa. Persino la nonna accennò un sorriso quando vide quel fagottino rosa che nemmeno alla nascita pianse.
    Quindi per circa tredici anni, venne cresciuto e coccolato da tutti, sebbene comunque non lo viziarono e gli diedero un'educazione dai sani principi. Tutti tranne la propria madre che, quando Yuri venne al mondo, la sua depressione peggiorò. Non mangiava o beveva, dormiva solamente, tanto che per farle assumere proteine, vitamine, carboidrati eccetera, le avevano attaccato delle flebo al braccio. Il ragazzino, per quanto dispiaciuto, non sentì mai con lei un legame forte, quello che unisce solitamente genitori e figli.
    Al compimento degli undici anni iniziò a frequentare Ilvermorny, dove venne smistato tra i Wampus, divenendo in poco tempo un volto rinomato per ilsuo talento nelle arti pratiche della magia, versato soprattutto a Trasfigurazione e tutto ciò che aveva a che fare con gli incanti; la mente sempre alla ricerca di qualcosa di impossibile da realizzare, lui così desideroso di mettere alla prova i propri limiti e sentirsi un Mago eccelso, nell'ambito degli incanti.
    Fu appunto l'estate dei tredici anni - compiuti da poco - che trovò a casa la situazione completamente diversa da come la ricordava. Dorothea non c'era più, era sparita senza lasciare tracce tranne... una bambina. Era un fagottino morbido e bellissimo. La prima volta che Yuri incontrò gli occhi ancora annacquati di quella che era sua cugina, se ne innamorò perdutamente. Siccome la situazione a casa era sempre peggiore - Cecily in depressione, Dorothea fuggita, nonna più di là che di qua -, fu lui ad aiutare il nonno e Cedrilla a crescerla.
    Esmeria, questo era il nome scelto per la bambina, già dai suoi primi passi si dimostrò una piccola leader, anche se era ben lontana dall'esserlo realmente. Ma era sulla buona strada.
    In tutto questo, persino in Cedrilla iniziava ad esserci qualcosa che non andava: ormai era avanti con gli anni, i suoi nipoti avevano 15 e 2 anni, mentre lei provava e riprovava, ma non riusciva proprio ad avere il tanto aspettato figlio proprio. Iniziò a covare una certa gelosia, un odio verso le due sorelle - sebbene gente così fosse meglio perderla che trovarla - che nonostante tutto ce l'avevano fatta. Quindi dovette allontanarla, Phineas, suo malgrado. Stava rendendo l'ambiente piuttosto tossico, quindi le pagò una struttura di igiene mentale in una magiclinica privata, in quel di Liverpool, dove riceve tutt'oggi le cure adeguate per la sua malattia mentale, la quale prende sempre più vantaggio sulla Strega.
    Quindi, effettivamente, in casa rimanevano solamente Yuri, Esmeria e Phineas visto che la moglie continuava a fumare, completamente apatica al mondo e ai nipoti, soprattutto; c'erano volte in cui non ricordava neppure di avere delle figlie, figurarsi dei nipoti.
    Un giorno, però, ritornando a casa un pomeriggio dell'anno, mentre Yuri era fuori casa ed Esmeria aveva undici anni, poco prima della sua lettera per Hogwarts, Phineas scoprì la propria moglie a letto con un uomo ben più giovane. Si adirò così tanto che i due amanti temettero lui li volesse uccidere, ma si limitò a cacciarli di casa. La donna non poteva subire un simile affronto. Era senza soldi, senza niente... dovette andare a vivere in un fatiscente appartamento all'ultimo piano di un condominio in un quartiere malfamato. Ma quella vita non era per lei, provò a pregare Phineas di riprenderla con lui, ma ormai l'uomo aveva occhi solamente per i nipoti, per portare avanti il retaggio dei Mortimer. Perciò un giorno la donna, semplicemente, si buttò dalla finestra. E lo fece davanti agli occhi di Yuri. Il ragazzo, dietro allo sguardo freddo e distaccato, nascondeva un gran cuore ed aveva pena di lei, quindi un giorno era andato a portarle dei soldi per poter comprare una casa. Ma quando arrivò, era sul cornicione e nonostante avesse spiccato un balzo per raggiungerla, la nonna si era ormai buttata giù. Spiaccicata dieci piani più sotto. Fu un trauma. Aveva solamente venticinque anni. Esme era ad Hogwarts in quel momento, era al suo secondo anno. Yuri non le disse mai com'erano andate le cose. Forse anche per quello decise che avrebbe provato ad insegnare, non voleva essere solo un docente, ma anche una figura di riferimento. Ovviamente senza ammetterlo ad alta voce, troppo orgoglio.
    Inoltre voleva proteggere Esme da tutto ciò che avrebbe potuto ferirla, visto la vita che avevano vissuto.
    Memore di ciò che aveva costruito in quel di Ilvermorny, portando avanti gli insegnamenti del nonno, decise di perseguire quel sentiero: provenire da un casato che aveva sfornato enormi talenti nel campo di Tiratori Scelti, Spezzaincantesimi e Indicibili sparsi per tutta Europa, Yuri aveva dato degna dimostrazione di essere un fiero e valido elemento, nonostante il trauma che la morte della nonna gli ha sempre gravato sulle spalle. Vincitore di cinque anni consecutivi al Torneo de Club dei Duellanti, miglior Trasfiguratore del suo corso per ben tre anni e estremamente versatile nell'arte degli incantesimi, Yuri decise di continuare la sua formazione magica, prediligendo agli inizi una carriera all'Ufficio Misteri di Londra. Fece un anno di formazione, presso l'ufficio in questione, ma sviò da quel sentiero per via del torneo della Lega dei Duellanti Internazionali d'Europa, un richiamo al quale il giovane Mortimer non seppe resistere. E fu lì che la gloria l'acclamò: dopo mesi di preparazione, perfino frequentando getti sotto locali magici in cui i duelli clandestini erano all'ordine del giorno, l'arena dei duellanti lo vide vincitore della Coppa d'Europa per ben tre anni di fila; campione indiscusso nelle arti che sapeva padroneggiare a dovere, nonché esempio di come mente e corpo fossero perfettamente equiparati per sorreggere il peso della sua fama. A soli ventitré anni, era riconosciuto in almeno tutta Europa, compresi i paesi orientali, come un abile duellante, temuto e rispettato da tutti i Maghi che avrebbero voluto al contempo eguagliarlo e provare a confrontarsi col suo talento.
    Fu nel 2019, a ventotto anni, che prese parte ad un colloquio con il Preside di Hogwarts che, fiera del talento del Mortimer, sarebbe stata onorata di averlo come docente di Incantesimi, dato la cattedra rimasta vacante dopo il pensionamento dell'ex professore. Il Mortimer non se lo fece ripetere troppo, desideroso di mettersi alla prova come insegnante, nonostante la giovane età, recuperando quelli che per lui erano stati i momenti di formazione ad Ilvermorny; ricordava perfettamente che era stato grazie al suo docente di Incantesimi se aveva maturato quel talento, discorso a parte per il lignaggio dei Mortimer.
    Quindi, ad oggi, lui insegna incantesimi ad Hogwarts ed è il responsabile dei Grifondoro, mentre Esmeria frequenta il suo sesto anno.





    Edited by Hogwarts Origin - 9/2/2024, 00:28
  7. .
    Questo è il giorno più bello della mia vita.

    Ok non ti farò scappare subito scusa

    Bentornato tra noi 🫶🏼🫶🏼🫶🏼🫶🏼

    (Siamo comunque felicissim*)
7 replies since 2/2/2022
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