Prima lezione di Trasfigurazione - VI ANNO

Marzo-Aprile 2024

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    MAGO PUROSANGUE



    Quella mattina gli studenti del sesto anno non avrebbero svolto una lezione di Trasfigurazione nell'ordinario, e anche se il professor Van Leeuwen era noto per proporre attività formative di ogni tipo, probabilmente quella che gli studenti stavano per vivere era una delle più peculiari e strane tra tutte. All'apparenza, difatti, l'aula di trasfigurazione sembrava ordinata e pulita come al solito, se guardata da fuori. La porta spalancata, le lunghe vetrate gotiche che lasciavano penetrare quei pigri raggi di luce, i candelabri che ne illuminavano gli angoli bui, cumuli di libri su qualsiasi disciplina trasfigurativa impilati sulla cattedra, negli scaffali e anche in prossimità della porta che conduceva all'ufficio del docente. Tutto regolare, all'apparenza.
    Un'apparenza che, però, sarebbe cambiata del tutto una volta che gli studenti avessero valicato la soglia dell'aula. Un risucchio, un lampo improvviso, una sensazione di strattonamento all'altezza dello stomaco - qualcuno avrebbe parlato di materializzazione, se solo non fosse possibile all'interno delle mura di Hogwarts. E una volta che quella sensazione di circa tre secondi terminò, ecco che gli studenti si ritrovarono per terra, su quella che aveva tutta l'idea di essere la riva di un mare, vestiti con abiti di ispirazione greca classica. Se si fossero guardati intorno, lo scenario non avrebbe dato a loro troppi dettagli a riguardo della loro posizione precisa: una spiaggia che si estendeva verso l'interno, volgendo gradualmente a prateria brulla, dove le crepe di terreno arido si alternavano a fiori dai colori maestosi, invitanti, come se crescessero lì contro qualsiasi regola della natura. Alberi particolari dai frutti ignoti, farfalle colorate che si libravano nell'aria, e in lontananza un'unica dimora in pietra con un caminetto dal quale usciva del fumo candido. Per un primo istante, gli studenti non avrebbero visto nessuno e si sarebbero goduti quella vista particolare, magari anche interagendo tra di loro come era tipico di ragazzini della loro età, salvo poi lasciare spazio alla figura del professore di trasfigurazione che si era palesata d'improvviso davanti a loro.
    Howard era lì, nel pieno dei propri ventinove anni, vestito anche lui con abiti tradizionali dell'Antica Grecia. Ai piedi un paio di quei soliti sandali in cuoio intrecciati, qualcosa che forse ai giorni nostri reputeremmo fin troppo scomodo, ma che sembravano essere l'ultima moda del momento. Il corpo era coperto dal tessuto bianco di quel chitone candido che era cucito sul fianco ed era tenuto su una spalla da una serie di fibule in oro vero, mentre il volto apollineo era caratterizzato dai suoi ricci dorati che danzavano al vento come non mai. Gli bastò arrivare davanti alla propria scolaresca per osservare i movimenti e i comportamenti prima di prendere in mano la situazione, iniziando a parlare con loro di dove si trovassero. "Benvenuti a tutti, ragazzi e ragazze! Oggi, come potete vedere, siamo in una 'location' un po' particolare, e difatti volevo scusarmi per la violenza con cui siete stati catapultati qui." E accennò un lieve sorriso dopo aver pronunciato quelle parole, mostrando il suo chiaro essere gentile e premuroso nei confronti di tutti loro; era come una specie di fratello maggiore, e voleva essere lì per proteggerli e assicurarsi che quella lezione procedesse per il meglio. "Siamo sull'isola di Eea. Qualcuno sa dirmi quale personaggio vive su quest'isola? E perché questo personaggio è collegato alla trasfigurazione? Se qualcuno sa qualche curiosità su questa persona che non vi rivelo ancora, vi prego di dirmela! Altra domanda, questa più personale, voi come usereste la trasfigurazione umana, ovvero la trasformazione di una persona in un animale o parte di essi, in situazioni che possono accaderci nella vita al di fuori di Hogwarts?" Ed ecco che con la mano iniziò a gesticolare, così da accompagnare le proprie parole, pronto ad ascoltare le risposte degli studenti e a iniziare una discussione generale con tutti loro così da coinvolgerli maggiormente in quella lezione. "Prima di incontrare questa persona, voglio assicurarvi che non vi verrà fatto nulla di male, così come non dovrete combattere contro nessuno. Avrete uno sguardo diretto, pratico e teorico, sulla vita di questa figura mitica che è stata cantata da Omero e che è rimasta leggenda nella Storia della Magia." E dopo aver taciuto, ecco che il docente prese ad ascoltare gli interventi degli alunni.



    «Parlato»


    Benvenuti alla prima lezione di Trasfigurazione del forum!
    La lezione consterà di tre fasi, ognuna delle quali prevederà delle piccole attività interattive. Nel caso di questa prima parte introduttiva vi viene chiesto di provare a indovinare di quale personaggio stiamo parlando, capire come mai è importante per la trasfigurazione, magari raccontare qualche curiosità su questa figura mitica e poi vi viene chiesto, in maniera personale, quali usi potrebbe avere la trasfigurazione umana nella vita di tutti i giorni. Vi ho dato qualche indizio nel post, quindi dovrebbe essere abbastanza facile risalire all'identità della persona.
    Potete decidere di rispondere a tutte e quattro le domande, tre, due o anche solamente una: giocatevi la cosa con coerenza, rispettando ciò che farebbe il vostro personaggio. Mi piacerebbe anche vedere come interagite con l'ambiente e con il concetto di "essere catapultati" in una realtà parallela così, dal nulla!
    Non esiste ancora un manuale, quindi fate riferimento a ciò che trovate in rete. Vi chiedo però di non fare un copia-incolla, piuttosto rielaborate e usate la fantasia, elemento che sicuramente viene premiato moltissimo in sede di valutazione - almeno secondo i miei parametri di giudizio.

    Se avete domande, scrivetemi pure in MP qui sul forum o in chat su Telegram!
    Scadenza: 05/04/2024 alle ore 23:59.
     
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    Non c'era il mare a Rovaniemi e Liz non aveva viaggiato abbastanza, nella sua vita, da averlo potuto apprezzare. Certo, aveva un fiume, e ad Hogwarts c'era il lago, ma non il mare, quella distesa d'acqua infinita e sconfinata nelle cui viscere e profondità si annidavano i mostri, esseri marini che avrebbero fatto venire la pelle d'oca ai più noti predatori della terraferma. L'oceano era esistito ben primo che l'ulivo mettesse le prime foglie, e sarebbe esistito anche dopo, quando l'umanità avrebbe finalmente deciso di levare le tende ed annientarsi.
    «Bello.»
    Il commento le venne fuori spontaneo ed incontrollato, i granelli di sabbia che si incastravano fra le dita.
    Aveva raggiunto l'aula di Trasfigurazione con Roy quella mattina e mezza addormentata se n'era stata in piedi con un gomito poggiato sulla spalla dell'altro, indice e pollice a massaggiare le palpebre stanche. Era faticoso dormire, l'insonnia andava a farle visita di tanto, ma lo strappo allo stomaco e l'essersi ritrovata stesa sulla spiaggia candida l'avevano completamente destata, gli occhi chiari incastrati ad osservare il cielo di un azzurro come non lo aveva mai visto, le orecchie incantate dal suono ipnotico delle onde. Dovevano aver usato una Passaporta.
    «Bella tunica, Grifondoro.»
    Commentò all'indirizzo dell'altro, precipitato non troppo distante da lei, che si ritrovò a studiare l'abbigliamento d'altri tempi in cui era stata infilata. La tunica aveva la forma tipica, quella che aveva incontrato solo sulle figure dei libri di storia, con la scollatura dritta e decorata in oro, stesso materiale che si affacciava lungo tutta la gonna fino ai piedi, che come da tradizione calzavano sandali bassi e stringati. La mancina si sollevò ad accarezzare la stola, simbolo delle matrone e delle donne d'alto rango della società greca. Era meravigliosa e si intonava ai capelli biondi come il grano, lasciati ondulati sulle spalle ma raccolti in cima da un complicato intreccio che nella sua mente definì sublime, almeno da quel che le dita potevano giudicare.
    La mano destra si aprì sulla sabbia, il palmo saggiò con delicatezza e quasi curiosità la consistenza di quella riva tanto decantata da Omero, ed affondò con le dita per raccogliere un mucchio di granelli che fece scivolare lentamente, quasi fossero all'interno di una clessidra, spiandone la costante discesa. Era meraviglioso.
    Isola di Eea.
    «Ora capisco perché quella amava stare qua. Come biasimarla.»
    Parlò con sé stessa mentre si metteva in piedi e si ripuliva rapidamente le vesti, fresche e leggere oltre che comode, ed alzò la mano alla prima domanda del professore attendendo di essere chiamata prima di rispondere.
    «La Maga Circe. Ci vedeva lungo, lei.»
    Lanciò un'occhiata divertita a Roy, che non era sicura sapesse chi fosse. Al contrario suo, non era affamato di storia, sia magica che non, e forse non aveva mai abbracciato la magnificenza delle imprese di Ulisse, Achille ed Enea.
    «Quello è il promontorio del Circeo?»
    Chiese, con una mano a visiera sulla fronte a schermare i raggi del sole mentre voltatasi cercava la roccia dentro cui in teoria c'era una grotta dedicata alla maga stessa. Sarebbe stato interessante visitarla e vedere che ci avessero messo.
    Si avvicinò al Grifondoro poi e gli sorrise, un po' maliziosa, prima di rivolgerglisi a bassa voce.
    «Dato che siamo in Italia secondo te ci fa fare un salto a Capri? O almeno Ischia.»
    Non era sicura quale delle due fosse più vicina, ma era abbastanza certa fossero raggiungibili in qualche modo. Forse. Insomma ci sperava, dubitava avrebbe avuto altre occasioni di passeggiare su terre così antiche come quelle italiane.
    Saltò la domanda circa la storia della maga, ché era certa avrebbe annoiato tutti i presenti che già faticavano a seguire le lezioni di Storia della Magia, ma si propose di intervenire circa la Trasfigurazione animale a scuola.
    «Dubito un maiale sappia impugnare una bacchetta magica, quindi potrebbe essere più efficace trasformare il bersaglio in una creatura piuttosto che disarmarla e basta e rischiare recuperi la sua arma.»
    Non aveva scelto il maiale a caso, per il suo esempio.



    Si trova vicina a Roy. Risponde alla prima ed alla terza domanda.
     
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    Concessa proroga di 1 giorno per rispondere alla lezione, fino alle 23:59 di domani 06/04/2024.
     
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    Grifondoro
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    tumblr-1d148f8cee282601ad6d6da8b32cd3db-9b0151df-500
    «Puh... PUH» Le dita si piantonarono a terra mentre il ragazzo, facendo leva sui gomiti, fece per tornare in piedi.
    Qualcosa, con il suo spostamento, era andato storto e il grifo, di conseguenza, si era ritrovato con la testa immersa nella sabbia.
    «Bell-puh» Sputò gli ultimi granelli incastrati tra lingua e denti prima di sfregarsi le mani sui vestiti. «Mmh?» Fu allora che se ne accorse. La divisa aveva lasciato spazio a una tunica antica dalle tonalità che sfidavano il cremisi venendo contestate qua e la da decorazioni dorate. «Oddio, sembra costosa. Devo stare attento a non rovinarla» Aveva sorriso al commento di Liz, non tanto per le sue parole quanto per la sua stessa presenza: mentre l'altra aveva riportato alla mente la nascita del primo olivo cogliendo con la coda dell'occhio il mare, il grifone si era limitato a immaginarsi il corpo della serpeverde fasciato solo da un costume.
    «Bello anche il tuo accappatoio» Mentì, non perché non le stesse bene quanto più, infatti, perché avrebbe preferito vederla senza.
    Se non altro, lo sfarfallio di ormoni dell'adolescente venne chetato dalle parole della coetanea la cui essenza, rivelatrice, portò Roy a guardarsi intorno.
    «Speriamo bene» Erano in Italia? Ciò avrebbe spiegato perché delle cupe nuvole scozzesi non era rimasto che un ricordo.
    Avrebbe potuto continuare a rispondere alla serpe per ore, oltre al cardio era anche quella una delle attività che preferiva condividere, ma riconobbe di dover prestare anche le dovute attenzioni alla lezione. Non amava la teoria, l'O'Connell, e quel contesto sembrava proprio lasciare intendere sarebbe stata la pratica a farla da padrona.
    A proposito... della padrona dell'isola sapeva ben poco, come ogni europeo che basava la propria cultura su film e video di tik tok.
    Avrebbe potuto tentare un nome, ma preferì dare l'opportunità ad altri di esprimersi a riguardo. «La trasfigurazione umana la userei in due modi» Aveva alzato il braccio salvo poi rispondere solo ricevendo il consenso del docente «Il primo è su me stesso, sarebbe utile per replicare capacità tipiche di alcune creature che noi umani non abbiamo. Scommetto che se riuscissi a farmi spuntare delle branchie sul collo potrei nuotare nei fondali oceanici senza dover ricorrere all'algabranchia, ad esempio».
    Non considerò la pressione, certo, ma il ragionamento in sé non era male «Il secondo sarebbe in combattimento, come ha detto Liz. Se fossi un auror, potrei abbattere un criminale con uno schiantesimo per neutralizzarlo ma se colpissi un civile di passaggio finirei per ferirlo gravemente. Invece, con una trasfigurazione, riuscirei a neutralizzare il nemico, certo ma, se fallissi nel prendere la mira, il peggio che potrebbe capitare sarebbe quello di trasfigurare un civile in un furetto che mi sguscia tra le gambe».
    L'idea era divertente. Avrebbe dovuto testarla con qualche serpeverde «Ma a proposito... se fosse così semplice sopperire ai limiti umani con la trasfigurazione, come nel caso del ritrovarsi a nuotare nei fondali dopo essersi muniti di branchie, perché la gente non lo fa più spesso?» . Forse non era così semplice. O magari c'era una qualche fregatura.


    Ha con sé la bacchetta, interagisce con Liz e il profff
     
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    siiioooee
    Le si mozzò il fiato non appena varcata la soglia dell'aula, la camicetta bianca che prese a vorticarle intorno quasi a volerla asfissiare in preda a chissà quale smania assassina. Un giorno all'altro, Hogwarts l'avrebbe ammazzata con quelle sue continue sorprese. Della tracolla sulla spalla, presente fino a qualche istante prima, nessuna traccia: svanì nel nulla, come per magia. Per un attimo ebbe come la strana impressione che il pavimento sotto ai piedi venisse a mancare, come se qualcuno avesse annullato la gravità e lei si ritrovasse in preda a chissà quale folle progetto... storse il muso, le braccia strette al petto in un gesto puramente frustrato per quella... novità? Il professor Van Leeuwen era solitamente un tipo che amava la classe, l'eleganza, lo charme e il buon gusto... quella doveva essere opera di qualche supplente svitato che stava cercando di portarli verso le porte dell'inferno.
    L'aria gli riempì nuovamente i polmoni con la stessa violenza in cui per quella manciata di secondi le era mancata, sfinendola nell'atto dell'inspirazione. E quando riprese coscienza dell'ambiente circostante, si accorse che quella non era l'aula di trasfigurazione. Non c'erano i soliti utensili per la pratica di quella disciplina ferrea e in cui l'equilibrio mentale era uno dei punti cardine se avevi in mente di trasformare oggetti in animali - e viceversa - un giorno sì e l'altro pure. Non vi era traccia della cattedra, solitamente colma di pile di libri e di quel calamo con la penna sfarzosa ed elegante con cui il docente vergava le proprie annotazioni sulla classe.
    Dopotutto Howard amava gli uccelli di classe.
    E non c'era, soprattutto, neanche il docente.
    «Cosa.cazzo.sta.succedendo...........»
    Parole pronunciate con una certa enfasi, dopo che si accorse di avere indosso una sorta di tonaca di pregiata seta rosea che le arrivava giusto sopra al ginocchio, due spille in oro recanti l'effige il viso di una donna con lo sguardo fiero e una corona d'alloro a cingerle il capo. Non le ci volle molto per capire che quella sorpresa rientrava nel buon gusto del loro docente. Nessun altro cervello avrebbe potuto vantare un'iniziativa del genere - a parte la Preside, probabilmente. O miss Dawson, con qualche tonalità gotica piuttosto che classica. Il chiacchiericcio dei compagni e la voce di Van Leeuwen, successivamente, la portarono nello spazio dove la classe si stava radunando. La sua voce si librò nell'aria, cercando di essere quanto più chiara possibile.
    «Il primo che osa chiamarmi Pollon, gli casto un diffindo in mezzo alle gambe» seria come una leonessa che adocchia un branco di iene che si erano radunate intorno alla sua battuta di caccia; il suo sguardo pronto a sbarazzarsi di eventuali idioti che avessero avuto la cattiva idea di andare contro quel suo ordine. Prese posto vicino al docente, languendo un sorriso nei suoi riguardi. Si ricollegò al discorso della Pistoke, prima di attendere il permesso da parte del docente, per il suo intervento. «E' stata, probabilmente, il precursore della trasfigurazione di oggi. Aveva anche una sorella, Medea, capace anche lei di esercitare egregiamente dottrine magiche ma senza il talento della sorella per la trasfigurazione» spiegò, mentre echi di ricordi le imperversavano nella memoria; i tomi della biblioteca di suo nonno, erano stati un ottimo diversivo per tutte quelle odiose feste burocrati organizzate dalla nonna. Lo sguardo si perse, per un battito di ciglia, su due farfalle con le ali dal colorito vivace, che si librarono poco sopra la sua testa. All'ultima domanda del docente, non ebbe il minimo sentore di esitazione.
    La mano librò veloce verso l'alto, smaniosa di attenzioni.
    «Se mi ritrovassi in situazioni di estremo pericolo, la userei per trasformarmi in un animale dalle dimensioni ridotte per scampare a morte certa. Oppure per librarmi in volo, dipende dalla portata del pericolo e dallo spazio che ho a disposizione.»
    Che fosse la volta buona che imparassero alcuni concetti, anche basilari, sull'animagia?

    Amo, scusa davvero il ritardo sono imperdonabile ;_____;
    Risponde alla prima e all'ultima domanda di Howie <3

     
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    Marzo stava finendo e, conseguentemente, stava portando finalmente traccia del bel tempo che agognava ormai da settimane. Le giornate si erano allungate, il sole sorgeva prima e come succedeva ad ogni primavera, finalmente la ragazzina sentiva di riuscire a risplendere.
    Non giocava a Quidditch nella squadra della sua Casa, tuttavia era uno sport che apprezzava e quando ne aveva l’occasione, usciva in giardino con i suoi fratelli a fare qualche partita amatoriale. Non vedeva l’ora che tornasse la bella stagione proprio per quello.
    Ma quello non era il giorno, dal momento che doveva andare all’ennesima lezione dell’anno. Non che non le piacesse andare a lezione, ma con la primavera ormai iniziata, la sua voglia di stare fuori, era molta di più rispetto a quella di stare chiusa in un’aula. Sospirò, nascondendo la sigaretta elettronica sotto il cuscino -quel giorno aveva scelto un aroma alla liquirizia- e si era alzata per uscire. Era già pronta, la divisa indossata e senza una grinza. Sua madre le aveva insegnato qualche trucchetto per renderlo possibile.

    Scese lentamente le scale fino a trovarsi nell’ampia sala comune; avrebbe aspettato di trovarsi uno spazio vuoto, dal momento che la loro lezione di trasfigurazione stava per cominciare, eppure così non fu.
    Un ragazzo in disparte, stava provando incantesimi di trasfigurazione evidentemente troppo avanzati per lui; a giudicare dalle formule, dovevano essere superiori rispetto al loro anno. Sospirò, avvicinandosi. Non avevano mai parlato più di tanto, ma per una come lei che parlava persino con i muri, era impossibile non conoscere praticamente ogni studente della scuola.
    «Crossnight.» Lo appellò quindi, avvicinandosi a lui ed serrando le proprie dita attorno al di lui polso della mano munita di bacchetta, fermandolo quindi da qualsiasi altro tentativo di gettare un incanto.
    «Invece di perdere tempo con cose che evidentemente non sai fare, muoviti che la lezione sta per cominciare» Non lo disse con cattiveria, non era realmente capace di esserlo con chi non le aveva mai fatto nulla. Era semplicemente il modo che aveva di esprimersi; in un’altra circostanza, gli avrebbe anche proposto di aiutarlo, ma erano davvero in ritardo.
    Impertinenti, senza che lei avesse fatto nulla per richiamarle a sé, le arrivarono alla mente le parole di Vincent, il vicino di casa che avevano alle Hawaii.
    «I maghi migliori sono quelli che non arrivano mai in ritardo» Le ripeteva sempre, solitamente con un braccio attorno alle sue spalle ed un sorriso poco sobrio. Sospirò, scrollando la testa per cacciare quel pensiero. Tornò a focalizzare l’attenzione sull’altro corvo.
    «Andiamo, dai» E non gli avrebbe dato chissà quanto tempo per replicare, iniziando ad esercitare una lieve pressione sul suo polso e tirandolo verso di sé ed iniziando, poi, a camminare verso l’uscita.

    Il tragitto verso l’aula di Trasfigurazione fu molto più breve di quanto si ricordasse, fortunatamente, quindi arrivarono prima di essere in ritardo.
    «Tutto il sesto anno deve essere già-» Non fece tempo a pronunciare altro, a concludere la frase, che un risucchiò li strappò da quella realtà. Tutto si fece buio e fu l’oblio ad accoglierli per alcuni secondi; in tutto quel tempo, senza nemmeno rendersene conto, le dita di Cammie erano scivolate dal polso alla mano di Ragnar, stringendola come se temesse di perderlo nell’atto di quella specie di smaterializzazione.
    Ma durò meno di quanto sembrasse, dal momento che alcuni attimi dopo, i loro piedi si ritrovarono a toccare nuovamente il suolo, anche se non era quello della scuola.
    Il mare ruggiva a poca distanza da loro e la ragazzina mollò la presa dal concasato per avvicinarsi ed ammirarlo con la bocca spalancata a formare una sorta di “O” di sorpresa. Era tutto così bello… poi si accorse che nessuno di loro aveva più la propria divisa.
    Il suo corpo, adesso, era avvolto da quella che pareva essere una stoffa pregiata, bianco panna, con una banda d’oro sulla parte superiore del corpo che si concludeva in una fascia legata in vita. Persino i suoi capelli biondi non erano più legati in una coda come li aveva lasciati ad Hogwarts, ma erano sciolti, con una specie di diadema sulla sommità. Una sorta di coroncina di perle. Al polso, invece, aveva diversi braccialetti sempre dorati.
    Tornò poi indietro, camminando sui sandali anch’essi dai richiami d’oro, guardandosi attorno con immenso stupore. Quel paesaggio sarebbe potuto essere…
    «Ro» Lo chiamò, avvicinandosi al coetaneo Grifondoro, in compagnia di un’altra ragazza, una serpeverde.
    «Non ti sembra un’ambientazione perfetta per un libro?» Nonostante usasse uno pseudonimo, a scuola non aveva fatto segreto sul suo essere una scrittrice. Non tanto per vantarsi, quanto più per l’amore che provava per ciò che faceva. Anche perché, a volte, parlava della sua saga Piccoli Magibrividi all’interno del canale Youtube che aveva aperto.

    Più avanti la spiaggia lasciava spazio ad una prateria incolta, piena di fiori meravigliosi che avrebbe tanto voluto cogliere, ed alberi da frutto. Frutti apparentemente deliziosi, anche se ignoti. Chissà cosa sarebbe successo se ne avessero raccolti.
    Focalizzò l’attenzione sulla casa in lontananza solamente per un breve attimo, prima di concentrarsi dapprima sui vestiti dei suoi compagni, anche quelli diversi dalla classica divisa scolastica. Sorrise.
    Non c’era traccia del professore, quindi si prese diversi momenti per inspirare l’aria salmastra, salvo poi vederlo apparire dal nulla. Il professore di Trasfigurazione le piaceva, era serio quando doveva ma sapeva anche essere simpatico ed empatico nei confronti degli studenti, cosa che non era per nulla scontata. Sebbene fosse soddisfatta più o meno di tutti i professori.
    Ad ogni modo, adesso tutta l’attenzione fu catalizzata sull’uomo.
    «Come hanno già detto i miei compagni, qui ci viveva Circe» Iniziò, con un ennesimo sorriso. Amava leggere, quindi aveva letto almeno un milione di volte sia l’Illiade che l’Odissea o qualsiasi altro libro mitologico le fosse capitato a tiro. Sì, compreso Percy Jeckson.
    «Una cosa curiosa è che Circe ha una parentela con Arianna. Più precisamente, Circe era sua zia.» Le piacevano un sacco quelle piccole pillole, quindi le aveva impresse a fuoco dentro di lei.
    «Le hanno addirittura intitolato un Cratere ed un Asteroide» Fece una pausa, ascoltando pensierosa ciò che stavano dicendo tutti gli altri suoi compagni, poi le venne spontanea una domanda, anche se c’entrava solo relativamente. Ma non poteva non farla, da amante della lettura.
    «Professore, lei ha letto “Circe” della Miller? Se sì, cosa ne pensa?» Domandò curiosissima, prima di esprimere la propria opinione in merito. Volse lo sguardo verso il promontorio indicato da Elizabeth.
    «Circeo» Ripetè, accarezzando quella parola con la lingua. «Proprio quello dove si è svolto il massacro Domandò a bassa voce, come se stesse dicendo una qualche bestemmia. Da brava scrittrice, era informata persino sulla cronaca. E siccome aveva un padre filobabbano, non poteva non essere appassionata anche di tutto ciò che capitava loro, persino del crime.
    «Trasformarsi in un animale potrebbe essere un’idea, ma bisogna sceglierlo con attenzione. Per esempio che abbia i pollici opponibili sennò, appunto, non potrebbe stringere la bacchetta. E fare un controincantesimo per tornare umano. Sinceramente non so se, arrivati ad un certo punto, si possa fare magie senza bacchetta, se si arriverà mai ad una capacità così elevata. So che in Uganda c’è una scuola che usa braccialetti al posto di bacchette, quelli lasciano molta più libertà sull’animale» Spiegò, riprendendo sia ciò che aveva detto Aires, sia ciò che aveva detto Elizabeth.
    Poi pensò qualche secondo su cosa avrebbe potuto aggiungere dopo per non essere ripetitiva.
    «Non vorrei dire qualcosa di già detto, quindi tralasciando il combattimento, ci sarebbe un’altra situazione che mi piacerebbe potesse fondersi con la trasfigurazione».
    La mente volò al suo adorabile Tank, il Jack Russell che le aveva regalato suo padre e sentì un nodo alla gola al solo pensare che potesse succedergli ciò che stava per dire.
    «Ci sono così tante persone -sia maghi che babbani- al mondo che abbandonano gli animali; non sarebbe male poter utilizzare la trasfigurazione su di loro. Non perché gli auguri di passare ciò che passano tutti gli animali che vengono maltrattati e scaricati da qualche parte, ma magari se potessero stare a contatto veramente anche solo per ventiquatt’ore con il loro cane, il gatto, il gufo, o qualsiasi altro animale, quello che fin’ora hanno trattato male, forse riuscirebbero ad empatizzare di più con loro» Spiegò, bloccandosi per evitare che qualche lacrima traditrice -o qualche singhiozzo- le rigasse le guance.



    Interagisce prevalentemente con Ragnar, Roy ed Howard
     
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    Muovi la bacchetta come descritto nel manuale, Ragnar, e pronunci: «Proteus!».
    Sbatti le palpebre. I tre sassi che hai raccolto sulle sponde del lago rimangono immobili proprio come un attimo prima. Sbuffi e con la mano che regge il catalizzatore ti arruffi ancor di più i capelli scompigliati.
    «Costa sto sbagliando…» sussurri, sporgendoti di nuovo sul manuale.
    Le parole scritte sulla carta ti scorrono per l’ennesima volta davanti. Rileggi il movimento e mentre lo fai lo mimi con la mano. A te sembra di star eseguendo tutto correttamente. Forse pronunci male la formula?
    Fai per ritentare. Stringi la bacchetta.
    «Crossnight!» La voce di una ragazza ti chiama.
    Ti volti e i tuoi occhi d’ambra scivolano sulla figura luminosa di una concasata. I capelli biondi e legati sono luminosi come il sole. Le sue iridi splendenti come il ghiaccio. Allunga la sua mano ad arpionare il tuo polso.
    Immobile inclini il capo di lato, come fa un cucciolo di cane quando cerca di comprendere qualcosa.
    «Invece di perdere tempo con cose che evidentemente non sai fare, muoviti che la lezione sta per cominciare»
    «Le… Lezione?» Sbatti le palpebre. «Ma…»
    Lei ti tira, non sembra voler accettare un no come risposta. «Andiamo, dai.»
    Lanci un’ultima occhiata al tuo libro, poi annuisci e ti lasci trascinare nell’aula di qualsiasi sia il corso a cui sta facendo riferimento.
    Sei a scuola da un anno e mezzo. Non è la prima volta che vedi la ragazza. Anzi, sai bene chi è, perché lei scrive, proprio come scrivi tu. Con la differenza che ha già pubblicato qualcosa a differenza tua.
    «Hollie.» La conosci con il suo nome d’arte. «A quale lezione stiamo andando precisamente?»
    Lo capisci quando imboccate il corridoio che porta all’aula: trasfigurazione. Ma quelli del quinto trasfigurazione non l'avevano fino al giorno dopo. Forse il professore ha indetto una lezione congiunta e non lo hai saputo? Strano. I corsi sono l’unica cosa a cui fai attenzione. La tua sete di conoscenza è insaziabile, la tua curiosità quasi patologica.
    «Tutto il sesto anno deve essere già-»
    Mettete piede nell’aula e il mondo si distorce intorno a voi. Senti come un gancio che ti afferra le viscere e te le tira, Ragnar. D’istinto stringi la mano di Hollie di rimando.
    Un battito di cuore dopo, siete su una spiaggia.
    Lo scrosciare delle onde del mare sulla battigia avvolge ogni cosa, danza con il suono del vento. Prendi un respiro, mentre la tua compagna corre verso la riva. La salsedine ti punge le narici, il profumo variegato di fiori ti culla i sensi.
    Ti rendi conto con un attimo di ritardo che Hollie sta indossando vestiti diversi, la pettinatura dei suoi capelli è diversa. Spalanchi appena gli occhi, ammaliato da quella vista. Sembra quasi una principessa delle fiabe.
    «Dove siamo?» sussurri appena. Un sussurro che forse solo tu riesci a udire.
    Ruoti sul posto e ti rendi conto che non siete soli. Più in là, ci sono Roy e Liz, inseparabili come sempre. Verso l’entroterra verdeggiante invece un’altra ragazzina che non sei sicuro di conoscere. Dopotutto quello non è il tuo anno, Rag. Già fatichi a riconoscere i tuoi compagni di corso, figurarsi quelli di anni più grandi e di casate diverse.
    Sei ancora fermo quando Hollie ti passa di fianco e raggiunge Roy. È incredibile il tuo amico quanto sia bravo a fare amicizia. È sempre circondato da gente, esattamente il tuo opposto. Lui potrebbe essere il giorno e tu la notte più oscura.
    I tuoi occhi ambrati si spostano sugli indumenti che indossi. Anche tu, come gli altri, hai addosso una tunica bianca stretta alla vita da una cintura. Una lunga toga ti ruota intorno alla spalla sinistra. Degli anelli d’oro sono comparsi sulle dita.
    «Benvenuti a tutti, ragazzi e ragazze!»
    Ti volti di scatto. Il professor Van Leeuwen è comparso dal nulla, con un sorriso in grado di illuminare il volto sulle labbra. Lo osservi, Ragnar, ancora immobile esattamente dove la smaterializzazione ti ha lasciato.
    Non ti avvicini agli altri. Osservi invece la ragazza che non conosci affiancare il professore, mentre questi inizia la lezione.
    «Siamo sull'isola di Eea. Qualcuno sa dirmi quale personaggio vive su quest'isola?»
    La terra di Circe? È ciò che pensi. Le parole dei tuoi compagni danno adito alla tua conoscenza. Hai letto molto. Prima si è lettori e poi scrittori. Le mitologie sono stati i tuoi primi approcci alle storie. Ti sei nutrito e continui a nutrirti di epica. Sai tutto sulla maga Circe, sul figlio che ebbe con Ulisse, sulle teorie che spingevano la donna a trasformare gli uomini in porci.
    Mentre gli altri prendono parola, tu ti siedi sulla sabbia. Incroci le gambe, butti il peso del corpo all’indietro e ti sostieni con le mani puntellate nei granelli caldi e morbidi.
    Per un attimo ti fai distrarre dalla forma delle nuvole. Sono talmente bianche e la volta retrostante talmente azzurra che ti pare di vedere il cielo per la prima volta in quel momento.
    Wow… Abbassi lo sguardo verso la distesa sconfinata d’acqua che si apre alle spalle del professore. È magnifico, il mare. Niente a che vedere con il lago del castello.
    «Professore, lei ha letto “Circe” della Miller? Se sì, cosa ne pensa?»
    Ruoti il capo quanto ti basta per puntare i tuoi occhi lupini su Hollie.
    «Io l’ho letto» dici soltanto.
    Interessante come abbia umanizzato Circe. Interessante come abbia costruito le motivazioni che hanno spinto la maga a comportarsi come narra Omero nell’Odissea.
    «La Miller racconta di Circe che è stata ripudiata dalla famiglia per i poteri che possedeva.» Parli senza essere interpellato. Lo fai sempre, più come se pensassi a voce alta che per comunicare davvero con qualcuno. «È interessante: come l’odio delle persone possa intaccare il carattere delle altre. Anche i babbani ci odierebbero se ci aprissimo a loro ancora una volta? Questo a cosa porterebbe? Altro odio?»
    Ti stringi nelle spalle. Come se quella domanda tu l’abbia fatta a te stesso e non al professore e ai presenti. Nel caso rispondessero, be’, tu ascolti sempre tutto, vedi tutto, noti tutto.
    «Voi come usereste la trasfigurazione umana, ovvero la trasformazione di una persona in un animale o parte di essi, in situazioni che possono accaderci nella vita al di fuori di Hogwarts?»
    Ti gratti il capo e solo in quel momento ti rendi conto che i capelli sono pettinati e acconciati come tu non riesci a fare mai. Poggi il gomito sull’interno del ginocchio e la testa nel palmo aperto della mano.
    «Ci sono così tanti modi per utilizzarla nella vita reale…» commenti.
    Davvero tanti.

    «Parlato»


    Interagisci con: Hollie
    Fai commenti e citi: Aires. Roy O&#39;Connell .Faerie. D. Liz
     
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    Ascoltare le risposte di quegli alunni ai propri input, immerso in quel meraviglioso mondo antico con una brezza delicata che gli scompigliava i ricci, era qualcosa di estremamente ispirante. Sapeva benissimo di essere un docente capace, ma la cosa che più lo faceva sentire vivo e pieno di gioia era il fatto di assistere a tutti quegli alunni che contribuivano alla lezione con i loro preziosi interventi, parole alle quali lui avrebbe annuito con un sorriso. Che fosse un docente esigente era chiaro anche dalla semplice configurazione di una lezione del genere, ma in un modo o nell'altro quegli alunni riuscivano sempre a dargli un'energia tale da fargli quasi perdere la testa. Le prime parole di risposta vennero rivolte a Liz, la prima ragazza che prese la parola e che si ritrovò immediatamente con un bel sorriso rivolto verso di lei. «Ottimo contributo, Liz. La trasfigurazione in duello, quindi, vi permette di guadagnare del tempo che potrebbe rivelarsi vitale nell'affrontare l'avversario. Non tutte le persone che ci troviamo davanti sono più deboli di noi, e saper sfruttare questi piccoli espedienti per guadagnare secondi preziosi, è un'ottima tecnica per far volgere la situazione a vostro favore.» Annuì alle sue parole, quindi, spostando lo sguardo in risposta verso Roy. I suoi contributi erano degni di un ragazzo che era in grado di far camminare la mente, almeno secondo la personalissima opinione di quel professore, tanto da valere una sua personale lode. «Ottima spiegazione sugli usi personali e precauzionali della trasfigurazione. Ciò che la magia trasfigurativa ci permette di fare, in un certo senso, è quello di apportare delle modifiche temporanee al mondo che ci circonda. Trasformazioni che, nella maggior parte dei casi, non possono durare in eterno, e che possono creare un espediente utile alla sopravvivenza, in alcuni casi, o anche alla protezione di altre persone, in altri. Bisogna però anche ricordare che gli incidenti di imperizia sono quanto più diffusi in trasfigurazione rispetto che alle altre discipline.» Si fermò un secondo, rispondendo quindi alla domanda dello stesso ragazzo. «E il perché non si ricorra spesso a queste pratiche è presto detto: l'alto livello di esecuzione tecnica e di precisione che gli incantesimi trasfigurativi richiedono, in verità, è di gran lunga superiore a quello di un semplice schiantesimo o all'azione di assunzione di un'algabranchia. In duello, quindi, potrebbe essere sicuramente più immediato optare per il primo, sebbene un incantesimo trasfigurante possa di certo creare un diversivo molto utile. È tutto un gioco di attenzione, precisione, rapidità e scaltrezza. Non tutti sono in grado di eseguire incantesimi trasfigurativi a tal punto da poter giovare dei loro stessi effetti.» Sperando di essere ben comprensibile a tutti, a quel punto, passò immediatamente ad Aires. I suoi spunti erano interessanti e sollevavano un altro importantissimo punto da considerare nella trasfigurazione: la situazionalità. A lei rivolse un sorriso tanto caldo, proprio come i suoi precedenti, mentre le sue parole successive svolazzarono dalla propria bocca per raggiungere le orecchie degli studenti. «Ottimo il collegamento con Medea. Ma ancor più importante il tema che hai sollevato con il tuo intervento: l'importanza del contesto. A seconda della situazione in cui ci troviamo, un incanto trasfigurativo sarà più utile di un altro, e dall'uno potremo ricevere vantaggi più utili rispetto all'altro. Ciò che dovrete saper fare, una volta usciti da qui, sarà applicare questi incantesimi nella giusta situazione e con il giusto scopo.» E, a quel punto, passò il suo sguardo verso gli ultimi due studenti che erano intervenuti, Hollie e Ragnar. Verso la prima accennò un sorriso, rispondendo ai suoi contributi mentre camminava in cerchio, lasciando che quei sandali intrecciati tra i piedi scrocchiassero contro il suolo sabbioso e brullo. «Bellissimo libro, una storia meravigliosa rivista in chiave contemporanea, con quel pizzico di reinterpretazione femminista che, personalmente, ritengo sublime. Ottima osservazione sull'auto-trasfigurazione, dovendoci comunque ricordare che ci sono dei limiti nella sua esecuzione, che vi esporrò tra poco. Allo stesso modo, meraviglioso vedere come tu sia stata in grado di proporre una soluzione creativa ed efficace a un problema di abbandono di animali che, purtroppo, cresce sempre di più. Potresti proporlo come misura cautelare al ministero, se vuoi posso mettere una buona parola.» E le rivolse un occhiolino, apprezzando moltissimo la sua grandissima abilità nel coniugare le situazioni della realtà alla trasfigurazione, qualcosa che tutti avevano dimostrato di saper fare, anche se ognuno con le sue piccole sfaccettature e i suoi interessi maggiori. Lo sguardo infine si rivolse a Ragnar che decise di dare un contributo sull'interpretazione del libro. «Indubbiamente l'odio è un fattore che intacca sulle persone. E le emozioni, più in generale, plasmano animi umani, così come le forme che esse assumono. L'emozione è un parametro importantissimo in magia, ancor più in trasfigurazione, perché entra in gioco in punta di piedi e può portare a risultati straordinari o pessimi, a seconda della situazione.» Si fermò per qualche istante, così da dare tempo a tutti per sistemarsi, prima di riprendere la spiegazione in maniera più scolastica e frontale. Voleva che loro diventassero esperti di quella disciplina che aveva ricercato per anni, e così iniziò con una primissima tracciatura di 'elementi fondamentali' per delineare il campo d'azione.
    «Mi avete dato tutti degli ottimi esempi di trasfigurazione umana, ma adesso cerchiamo di riportare questi esempi ad alcuni concetti teorici di base che ritengo essenziali per una corretta comprensione di questa branca della trasfigurazione. Per trasfigurazione umana si intendono tutti quei processi trasfigurativi che includono l'essere umano, sia esso soggetto alla trasfigurazione o prodotto della stessa. Di questa branca fanno parte varie pratiche: la trasfigurazione umana di altri individui, l'autotrasfigurazione umana totale che si rispecchia nell'animagia, l'autotrasfigurazione umana parziale che si rispecchia nella metamorfomagia e nell'uso di incantesimi di trasfigurazione umana parziale e la detrasfigurazione umana.» Aveva usato moltissimi termini tecnici, ma di seguito avrebbe preso a spiegarli tutti in maniera più approfondita e semplice, così da permettere a tutti di avere una comprensione maggiore di quei rudimenti. «La trasfigurazione umana di altri individui include, banalmente, il processo di trasformazione di un altro essere umano in un animale per mezzo di un nostro incantesimo. Questo comporta che la persona trasfigurata sia sottoposta FORZATAMENTE a un processo trasfigurativo, annullando la sua indole e istillando in lei quella dell'animale di arrivo. Fate quindi attenzione a trasformare un nemico in un leone famelico, perché la situazione potrebbe ritorcersi contro di voi.» Piccola pausa, prima di passare all'animagia. «L'autotrasfigurazione umana totale comprende l'animagia, ovvero quell'abilità che viene sviluppata solo da alcuni maghi e che permette loro di assumere le sembianze di un animale nella sua interezza. A differenza del tipo di trasfigurazione che vi ho presentato prima, questa permette a voi stessi di mantenere la vostra coscienza, senza assumere quella dell'animale di arrivo. È una pratica molto complessa e solo poche persone riescono a padroneggiarla; non sono pochi i casi di errori, spesso fatali.» Passò poi alla branca successiva, indicandola sul terzo dito della propria mano che stava usando per elencare. «L'autotrasfigurazione umana parziale si suddivide in metamorfomagia e uso di incantesimi di trasfigurazione umana parziale. Nel primo caso si tratta di un'abilità trasmessa geneticamente, come gene recessivo, che permette a una persona di cambiare i propri connotati a suo piacimento, consentendole di apportare piccole modifiche o anche trasformazioni multiple, in alcuni casi totali. L'uso di incantesimi di trasfigurazione umana parziale, invece, permette di dotare noi stessi o altre persone di caratteristiche animali, ma solo limitatamente ad alcune funzioni: delle branchie per respirare come diceva Roy, o mani e piedi palmati per nuotare meglio nell'acqua, così come degli artigli acuminati per fare del male a un avversario. La fantasia, qui, vi è d'aiuto.» Sull'ultima categoria si sarebbe soffermato poco, essendo oggetto di studio di lezioni successive. «La detrasfigurazione umana vi permette, infine, di far ritornare un soggetto umano trasfigurato in altro alla sua forma originaria, umana. Tutto chiaro, fin qui?» E il docente, a quel punto, avrebbe rivolto uno sguardo piuttosto eloquente verso la sua scolaresca. Sapeva di aver dato loro molte informazioni, ma allo stesso tempo doveva prepararli al loro futuro, e avere quei concetti teorici era quanto più necessario che mai.
    A quel punto, però, il ragazzo dai capelli biondi che aveva parlato fino a quel momento tacque improvvisamente, lasciando spazio alla figura di una donna incantevole, avvolta da una lunga veste setosa e di un color bianco candido, impreziosita da dettagli in oro splendente che non facevano altro che aumentarne la bellezza in tutte le sue forme. Il suo sguardo caldo, quasi predatore, si focalizzò in primo luogo sui due maiali che la seguivano come fossero schiavi, per poi volgersi con fare disponibile verso gli alunni che avevano appena assistito alla spiegazione del docente. «Il professor Van Leeuwen vi ha già introdotto la mia figura e la disciplina trasfigurativa di cui sono sempre stata una delle massime esecutrici. Sono Circe, e oggi vi addentrerete nel mondo dell'uso degli incantesimi di trasfigurazione umana sugli altri.» La sua voce era calda e suadente, proprio come quella che avrebbe potuto avere una dea, e le sue parole sembravano quasi risuonare come canti ancestrali. Gli insegnamenti che era pronta a dare, chiaramente, erano un'occasione quanto più unica che rara. «Quando scegliete di trasformare una persona in un animale, non potete solo affidarvi alla fantasia. Dovete considerare la logica e la precisione. Visualizzare mentalmente quell'animale in tutte le sue funzioni, descrivervelo, averne una sua chiarissima immagine davanti a voi. E la scelta di quell'animale, oltretutto, deve essere operata strategicamente.» Si fermò per qualche istante, riprendendo immediatamente a rispondere alla sua domanda. «Dovete considerare l'ambiente in cui vi trovate: se trasformate l'essere umano in un animale che ben si sposa o si adatta al bioma in cui vi trovate, sarà molto probabile che questo stesso animale sfrutterà il territorio a suo favore per liberarsi di voi. Al contrario, se invece scegliete un animale che ha ben poco a che fare con un determinato bioma, l'animale sarà disorientato, e quindi bersaglio più facile di vostri incantesimi successivi, o altre mosse che voi vorrete eseguire. È un discorso sadico, sicuramente, ma in una situazione di pericolo o di duello dovete essere in grado di trarre quanto più vantaggio possibile da ciò che vi circonda per mezzo delle vostre abilità.» E poi si riferì all'autotrasfigurazione parziale per mezzo di un incantesimo, sorridendo. «Lo stesso vale quando decidete di dotarvi di una caratteristica animale per mezzo dell'incantesimo di trasfigurazione umana parziale. Se vi trovate in un bioma oceanico, presumibilmente, fareste meglio a dotarvi di un paio di branchie onde evitare di morire annegati. Allo stesso tempo, in una savana, avrete bisogno di gambe agili e scattanti per sfuggire ai pericoli di un bioma così insidioso.» Terminò il proprio discorso, assegnando a quel punto un esercizio a tutti loro. Voleva vedere se avessero ben capito quelle spiegazioni teoriche, e se quell'uso logico misto alla creatività fosse stato soddisfacente, avrebbe addirittura permesso loro di fare una prova pratica successivamente. «Vi assegno un esercizio. Scegliete un bioma, e descrivete oralmente: di quale caratteristica/anatomia/funzione animale vi dotereste in quel determinato bioma per mezzo di un incantesimo trasfigurativo umano parziale, e in quale animale trasformereste un'altra persona per farla finire in una situazione di svantaggio anche a livello di bioma. Potete iniziare.» E la donna, così come il professore, attese che tutti iniziassero l'esercizio.


    «Parlato»


    Benvenuti alla parte teorica della lezione di Trasfigurazione!
    Il post di questa lezione è suddiviso in tre parti, così riassunte:
    1. Interazione di Howard con i vostri personaggi e sue considerazioni in merito alle loro risposte.
    2. Esposizione di argomenti di trasfigurazione umana di base --> NECESSARIO perché, purtroppo, il manuale non è ancora pronto. Prendetelo come un punto di riferimento per parlare di trasfigurazione umana per ora.
    3. Esposizione, da parte di Circe, delle tecniche di trasfigurazione umana più usate e dell'interazione tra trasfigurazione umana e biomi climatici.

    Il vostro personaggio dovrà:
    - Rispondere alla domanda di Circe, l'ultima posta, quella sulle strategie in caso di autotrasfigurazione umana parziale e di trasfigurazione umana di un'altra persona. Per rispondere dovrete scegliere un bioma da questa pagina, nello specifico dalla sezione "Secondo la lista Global 200", e spiegare:
    1. quale utilizzo fareste dell'autotrasfigurazione umana parziale per mettervi in una condizione di vantaggio in quel determinato bioma. (Domande guida per rispondere: Quale parte anatomica di quale animale vorreste ottenere? E per quale motivo?)
    2. quale utilizzo fareste della trasfigurazione umana su un'altra persona per metterla in una condizione di svantaggio in quel determinato bioma. (Domande guida per rispondere: In quale animale trasformereste l'altra persona? E per quale motivo?)

    Nel caso dell'autotrasfigurazione umana parziale non esiste (ancora) un incantesimo nella lista incantesimi, ma per darvi un'idea, si tratta di una pratica che vi permette di acquisire una caratteristica fisica di un animale per mezzo della magia. Si tratta di un incantesimo che vi permette, quindi, di farvi spuntare delle branchie come un pesce, o di farvi avere mani e piedi palmati come delle papere. In sostanza: trasforma una vostra parte anatomica in quella corrispondente di un animale, tipo i vostri piedi in zampe di piccione o la vostra bocca in becco d'aquila.
    Nel caso della trasfigurazione umana su un'altra persona, invece, l'incantesimo di riferimento è l'Animalitum.

    CITAZIONE
    Formula: Animalitum
    Anno: sesto
    Parametro di riferimento: Mutamento
    Descrizione: trasfigura un essere vivente, magico o meno, in un altro essere vivente non magico.
    La trasformazione riuscirà perfettamente sé e solo se la resa sarà superiore ai PV restanti del bersaglio, o se questo è consenziente. L'incanto intacca anche le capacità intellettive e i desideri del bersaglio, motivo per cui non è neanche lontanamente paragonabile alle capacità degli animagi.
    Canonicamente esiste il Furitum per trasfigurare figli di papà in furetti, ma per espandere l'esperienza di gioco è stato introdotto il più generico Animalitum.
    Durata: duraturo (3 Turni).

    Non dovrete lanciarlo, ma vi serve comprenderlo a livello teorico per capire che serve a trasformare una persona in un animale, sostanzialmente.
    So che è tanta roba da assimilare tutta in uno stesso momento e potreste essere sconvolti, ma i concetti alla fine sono semplici. Basatevi anche sulle domande guida che vi ho segnato nell'esecuzione dell'esercizio poco più sopra, e vedrete che sarà tutto chiaro.
    Se doveste avere ancora delle domande o dei dubbi, scrivetemi pure per MP o su Telegram. Vi aiuterò e risponderò a qualsiasi orario del giorno.

    Scadenza: 17/04/2024 alle ore 23:59.


    Edited by .Faerie. - 10/4/2024, 01:17
     
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    «Magari è anche un problema di durata. Gli incantesimi trasfigurativi non sono perenni, se dovessi perdere le branchie mentre sei sott'acqua poi come fai?»
    Suppose mentre con l'indice si sfiorava la coda di un sopracciglio tornando a poggiarsi sulla spalla del compagno. Sapeva per esperienza che non gli sarebbe pesato e lei sarebbe stata solo più comoda, tantomeno si preoccupò di qualunque cosa chiunque avrebbe detto: dubitava fosse un segreto la curiosa relazione che avevano.
    Si fece perplessa invece quando la figura elegante di una donna apparve al fianco del docente e se dapprima la confusione fu l'unico elemento a colorarla, il pallore che seguì fu il risultato della consapevolezza. Strinse la spalla del Grifondoro, gli occhi spalancati dalla sorpresa e forse perfino da una lecita punta di timore, e studiò la maga a labbra socchiuse. Come diamine era possibile?
    «Non può essere quella vera.»
    Il commento salì non richiesto e non controllato, di una spontaneità come poche volte le era capitato, ma non poteva essere diversamente. Aveva davanti una dea, una delle donne incredibili della mitologia che l'Olimpo aveva esiliato. Una donna dai poteri straordinari, dal carisma seducente al punto da piegare anche la tempra ed i desideri di Ulisse, che salvati i suoi rimase con la maga per un intero dandole perfino un figlio. Ulisse! Ulisse che aveva mosso l'inganno contro Troia. Ulisse che aveva camminato ai tempi di Achille e di Ettore. Liz non riusciva a connettere il cervello con la bocca, niente aveva senso: se quella era la vera maga, sarebbe potuta morire felice in quell'istante e non avrebbe avuto rimpianti. Oh, quante domande le avrebbe potuto fare! Era vero che essendo esiliata non poteva essere aggiornata sullo scorrere delle vicende del mondo, ma Ermes l'aveva sempre tenuta al corrente del tempo e dello spazio, e poi... per l'amor di Merlino, era la maga Circe? Esattamente di cosa si stava preoccupando?
    «Credo di stare per svenire.»
    Sussurrò a Roy, senza guardarlo, ché le era impossibile allontanare gli occhi dall'aura divina della protagonista di quella lezione. Era tutto vero.
    La mitologia, l'Olimpo, gli eroi, i mostri... tutto vero! Caronte l'avrebbe accolta quando le proprie palpebre sarebbero calate per l'ultima volta e sarebbe stata giudicata nell'Ade per le sue azioni terrene. Era ad Ares che doveva gli scatti d'ira, ad Atena le deduzioni, ad Eros il calore al basso ventre ogni volta che lei ed il Grifondoro si incontravano per condividersi.
    «Saranno reali anche gli dei norreni?»
    Domandò a voce bassissima. Lei era finlandese, non alla Grecia avrebbe pagato pegno, ma ad Odino ed il suo regno, al Valhalla. Un brivido le corse lungo la schiena al pensiero, lei che aveva sempre ritenuto le divinità vichinghe ben più crudeli di quelle romane o della penisola balcanica.
    Stava dando di matto: il criceto nella sua testa aveva iniziato a girare in tondo urlando.
    In tutto quel tergiversare, però, si era persa un gran pezzo della spiegazione, ma riuscì a cogliere le istruzioni finali. Le risultava alquanto complicato concentrarsi in realtà, ma faticava a razionalizzare quello che i suoi occhi stavano vedendo. Doveva essere un'illusione, per forza. Un'illusione dannatamente realistica.
    «In una foresta pluviale sicuramente sceglierei il camaleonte per me stessa. Prenderei pelle ed occhi, che sono la caratteristica che li rende tanto unici.»
    Elizabeth ignorava, nello specifico, come facessero a cambiare colore, ma sapeva che centravano le cellule dell'epidermide quindi suppose che prendere quelle avrebbe permesso ad una oggettivamente incapace di combattere come lei, di nascondersi al meglio.
    «Insomma: visione a 360° e mimetismo. Non mi troverebbero neanche a provarci.»
    Il problema era in cosa trasformare l'avversario. Le risultava chiaro il concetto di incompatibilità, ma non era così ferrata in Cura o tantomeno veterinaria da sapere quali animali faticassero a sopravvivere in un ambiente simile. Insomma: un cammello od un dromedario probabilmente avrebbero sofferto l'umidità, ma erano comunque grandi e grossi per quanto facili bersagli dei predatori della foresta. In più avevano una resistenza straordinaria, dubitava sarebbe stata una scelta saggia. Sbuffò e spostò il peso da un piede all'altro, l'indice che scaricava il nervosismo arrotolandosi intorno una ciocca di capelli. Ma lei che ne poteva sapere?
    «L'avversario francamente non ne ho la più pallida idea. Certo, non vado a scegliere un serpente, un grande felino o una scimmia tipici dell'habitat, ma ogni animale penso si farebbe aiutare da del sano spirito di autoconservazione.»
    Gli insetti avevano una vita lunga nelle lande selvagge e nella foresta pluviale erano anche una minaccia seria e concreta, quindi non prese neanche in considerazione la cosa. Aveva valutato il coniglio, ma anche là cosa mai avrebbe dovuto mettere all'avversario per metterlo in difficoltà?
    «Una gallina. Gli metterei le ali ed il corpo che comunque non gli permettono di volare, e non avendo pollici opponibili non potrebbe usare la bacchetta magica. Non il becco e le zampe.»
    Sembrava avere senso in qualche modo. E poi le galline da sole avevano vita molto breve, per questo se ne stavano in gruppo. Un mago senza mani ma con delle ali assolutamente inutili non sarebbe sopravvissuto un secondo in una foresta pluviale.
    Dopo di quello si sarebbe voltata a cercare Roy e gli avrebbe sorriso divertita e dispettosa.
    «Tu che fai? Diventi un orsetto lavatore?
    Ti ci vedo con la coda ad anelli.»

    Lo prese in giro ridendo prima di scombinargli in fretta i capelli con una mano.
     
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    «Che domanda stupida» Replicò la ragazza, roteando gli occhi al cielo e nascondendo un brivido per come l’aveva chiamata il ragazzo. Non era ancora abituata al modesto successo che stavano avendo i suoi libri ed il suo canale Youtube, sia tra i maghi che tra i babbani. Era una sensazione tuttavia piacevole.
    «A quella di trasfigurazione, ovviamente.» Gli spiegò con il suo solito modo di fare saccente ed un po’ sopra le righe, anche se -come detto in precedenza- non lo faceva con cattiveria, era semplicemente il suo modo di rapportarsi col mondo: doveva essere abbastanza forte in modo che nessuno individuasse delle crepe nella sua corazza.

    Un attimo prima, stava rimproverando Ragnar per la sua svogliatezza nei confronti di quella lezione, un attimo dopo si stava osservando le vesti, così diverse dalle proprie e da quelle alle quali era abituata. Ma doveva ammettere che le donavano. Sorrise e non lo perse nemmeno durante le interazioni con il docente ed i compagni. Anzi, si allargò ancor di più quando capì che cosa avrebbero fatto quel giorno.
    «Non avevo dubbi» Prese in giro bonariamente l’altro corvo. Sperò che capisse che non era seria, dal momento che anche lei amava leggere e sarebbe stato incoerente prendere in giro il compagno per quello.
    «I babbani non sono stupidi come i maghi li dipingono» Replicò Cammie, arricciando il naso. Lo faceva spesso, quando si metteva involontariamente sulla difensiva. Era una purosangue ma durante tutta l’infanzia ed adolescenza era stata molto influenzata dal padre, famoso per essere piuttosto filobabbano. «Se gliene dessimo la possibilità, ci sorprenderebbero» Per tutta l’infanzia aveva sentito elogiare questo o quell’uso babbano così come la loro intelligenza, non così dissimile da quella di un mago.
    Quindi, si concentrò per bene sulle parole del docente.
    «Davvero lo farebbe?» Domandò, gli occhi che brillavano all’idea di diminuire notevolmente il randagismo, un problema che era molto più diffuso di quanto si credesse. Lo sapeva bene, aveva passato ore ad informarsi, prima di adottare Tank, il suo amatissimo Jack Russell. Nonostante non fosse un meticcio ma di razza pura, non lo aveva comprato.
    Una volta che il docente ebbe risposto a tutti, si premurò di portare avanti la lezione, ottenendo tutta l’attenzione della giovane Stine, che voleva saperne di più e scoprire che cosa avrebbe loro riservato quella lezione particolare.
    Ascoltò tutto, appuntando qualsiasi informazione nel taccuino della mente, anche se alla fine venne distratta da una bellissima presenza femminile che la fece rimanere a bocca aperta. Era bellissima in quelle vesti antiche. I suoi occhi luminosi come il sole erano come due gemme su un viso di porcellana.
    «Q-Quelli erano… esseri umani?» Si rivolse a Circe, incapace di dire altro, salvo poi voltarsi verso Ragnar, la persona che più aveva vicina.
    «Hai visto?» sussurrò al compagno, avvicinando le labbra al suo orecchio in maniera che solamente lui potesse sentirla. «Ho i brividi» Aggiunse, prima di scostarsi leggermente dal compagno per tornare a prestare attenzione alle parole della maga.
    «Io vorrei prendere in considerazione la Taiga innevata… Un orso polare si muove bene sulla neve, però dobbiamo tenere presente che è anche un ambiente pieno di alberi, quindi…» Rifletté ad alta voce, per decidere esattamente da che animale prenderebbe parti del corpo.
    «Potrei prendere le zampe del leopardo delle nevi, ed anche i suoi occhi. Agile e veloce riuscirebbe a muoversi sia sulla neve che tra gli alberi. Mentre per il mio avversario… penso che sceglierei un elefante; ha zampe enormi e non si muoverebbe affatto bene tra gli alberi, anche una proboscide sarebbe divertente» Espose, poi rivolgendosi a Ragnar. «Tu che dici?» Chiese, come se le interessasse davvero la sua opinione. Ed in effetti era così.

     
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    16 YO | TASSOROSSO | pazza w.i.p.

    STREGA


    siiioooee
    Tamburellò, a ritmo scostante, con le dita sul tronco riverso a terra su cui aveva preso posto mentre ascoltava, ancora una volta a ritmi scostanti, gli interventi dei compagni di corso, prendendo in considerazione solo quelli che, realmente, avevano un senso logico alla prima parte della spiegazione del docente. O che comunque valeva la pena ascoltare.
    Si immaginò, per una breve manciata di attimi, come sarebbe stata una sua possibile esistenza in un luogo epico come quello in cui il professore li aveva trascinati: l'idea di essere una delle fiere amazzoni, donne dedite all'arte della guerra e delle strategie militari che rispondevano delle loro azioni alla dea della luna, Artemide, era quella che più spiccava nella corrente di ipotesi che stava partorendo il suo cervello; un sogno idilliaco che non avrebbe mai trovato realtà, probabilmente in una sua precedente vita lo era stata un'amazzone, magari una di quelle più impavide che non vedevano l'ora di gettarsi nella mischia e banchettare con qualsiasi nemico le si fosse parato davanti. C'era al contempo, quasi al pari di un'ombra che silenziosa segue il corpo con la stessa ossessione possessiva con cui un Avvincino protegge il suo territorio, una prospettiva che si era insinuata nel suo animo quasi come se volesse renderla inerme dinnanzi la sua solita e inscalfibile corazza di indifferenza verso tutto ciò che la circondava. Il voler preservare il fuoco domestico, ergersi contro i pericoli che minacciavano il proprio nucleo familiare e detenere la luce con cui avrebbe affrontato lo stesso pericolo colmo di oscurità, era qualcosa che aveva fatto breccia nel suo lato più vulnerabile. Quello che, se esposto, avrebbe reso visibile la voragine che Aires copriva pubblicamente con quella maschera di ghiaccio con cui era solita trattare tutti. Una vita da vestale come sacerdotessa di Estia dea del focolare domestico, l'avrebbe devastata probabilmente, ma era una prospettiva che sentiva fin troppo affine al suo animo.
    Sbattere le palpebre, la ricondusse al presente, riuscendo ad annotare qualche nozione sull'argomento del giorno che, adesso, Van Leeuwen stava snocciolando alla classe. Il braccio destro si issò a colonna, rivolto verso il cielo limpido sopra le loro teste, nello stesso istante in cui la domanda affiorò nella sua mente. «Nel caso della trasfigurazione umana parziale, la nostra alleata più solida è la nostra stessa fantasia, chiaro. Ma mi stavo chiedendo...» si concesse una breve pausa, il respiro placido mentre un sospiro di vento le scuoteva la bionda chioma, «Nel caso della trasfigurazione umana totale, il nostro limite quale sarebbe? Voglio dire, nel caso in cui decidessi di trasformare il mio avversario in un volatile, togliendogli la possibilità - qualora vi fosse - di usare il suo catalizzatore, questo avrebbe la possibilità di tornare alle sue fattezze originali? Maghi di un certo spessore come il professor Silente, non credo si fermassero a questa sorta di... definiamoli sovversivi Prendere in considerazione il nome di uno dei Presidi più valenti che Hogwarts avesse avuto, non era stata buttata lì come idea spicciola. Tutti conoscevano la sua storia e di cosa era stato capace, quando aveva calpestato il suolo dei mortali. Ma la vera domanda era un'altra. «Se mi avvalessi della trasfigurazione umana totale su un avversario che non usa il catalizzatore standard ma bracciali o collane, come nel caso degli studenti di Uagadou, potrebbero svincolarsi da questa trasfigurazione con estrema facilità, trasformando la nostra azione come nulla e rendendoci momentaneamente vulnerabili, no?» Curiosità che, per uno spirito libero come lei, non potevano passare inosservate o, meglio ancora, rimanere sprovviste di risposte. E quale migliore fonte risolutiva, se non da uno che della trasfigurazione ne aveva fatto una ragione di vita?
    L'arrivo di quell'aurea di eleganza, magnificenza e dal portamento tipico di una dea fece sbattere gli occhi della Selwyn, per qualche istante preda dello stesso smarrimento con cui molti suoi coetanei stavano reagendo all'arrivo di Circe, una dei master in campo della trasfigurazione. Aires poteva sentirlo addosso quello sguardo imperiale ma al tempo stesso tempestoso al minimo cenno di insolenza, ma non si tirò indietro. Le ulteriori spiegazioni da parte della donna, vennero recepite come un bonus dalla bionda. Inspirò, con la mente che già centrifugava qualche idea che non risultasse troppo banale al cospetto di docente e della guest star del giorno; Circe, se aveva intuito bene da quelle iridi istintive ma risolute, amava l'originalità e la disciplina. Qualcosa a cui Aires era fin troppo abituata. Parlò solo quando si decise ad esporre la sua proposta. «Se mi trovassi nella tundra siberiana, probabilmente farei riferimento all'orso polare. Potrei prendere il suo manto impermeabile per resistere al gelo del luogo e prenderne in prestito gli artigli» ipotizzò, cercando di riportare alla mente quelle immagini del posto che aveva appena evocato. «E se dovessi voler rendere la vita un inferno al mio avversario, potrei prendere in considerazione di mutarlo in uno struzzo. Avrebbe scarsissime possibilità di volare. E se ricorresse alle sue zampe lunghe per darsi alla fuga, probabilmente gliele farei a brandelli con gli artigli che ho preso in prestito dall'orso polare.»
    Non lo avrebbe mai detto ma, probabilmente, la trasfigurazione aveva il suo perché in uno scontro. Un esito scontato avrebbe potuto essere ribaltato proprio da quegli incantesimi che Van Leeuwen stava impartendo alla classe.

     
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    CONCESSA PROROGA PER LA LEZIONE DI TRASFIGURAZIONE, NUOVA SCADENZA: 18/04/2024 alle ore 23:59.
     
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    Nella sua sfera più pratica, la trasfigurazione era oggetto di estremo interesse per un duellante provetto come era Roy O’Connell.
    Tuttavia, l’idea di diverse e stare lì a pensare alle possibile combinazioni di organi e tessuti che avrebbero sostituito quelli dell’avversario gli faceva venire il mal di mare. Preferiva l’azione, lui, il lasciare che fosse il cuore - e non la mente - a guidare il duello.
    Per questo, sebbene avesse riservato un compiaciuto cenno del capo sia alla sua donna che al suo docente, si ritrovò a valutare la possibilità che quella lezione sarebbe stata per lui più ostica del previsto.
    «Bella topa, in effetti, ma se continui così potrei quasi essere geloso» Aveva sollevato la mano sulle labbra dopo aver portato queste all’altezza dell’udito di Liz. Voleva accertarsi che lei, e solo lei, potesse fare tesoro di quei pensieri così dozzinali. Di perle date ai porci ne sapeva ben poco, lui era più un porco che si sarebbe concesso volentieri alle perle.
    Sulle divinità non seppe dire molto. Era in quella fase della vita in cui credeva di essere il padrone della propria realtà.
    Soffocò una risata alla proposta dell’orsetto lavatore ma optò per una strada più seria. Forse perché il suo player aveva visto uno degli animali che il pg avrebbe citato da lì a poco.
    «Per il bioma artico sceglierei sicuramente di trasformarmi in un leone marino, o di prenderne in prestito la parte esterna per resistere al freddo. Di contro, trasformerei il nemico in un serpente: a quelli il freddo piace poco e certamente le loro zanne non andrebbero troppo in profondità contro la mia cotenna» concluse.


    Ha con sé la bacchetta, interagisce con Liz e il profff
     
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    16 YO | Corvonero V | Forma Elementale (Tenebre)

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    «Non avevo dubbi.» Hollie ricambia la tua occhiata, Ragnar.
    Magari ti avrà visto scrivere o leggere. Onestamente non ne hai idea, tu te ne stai sempre avvolto tra le tue ombre, perso nel tuo mondo. Non ti interessa troppo socializzare, come non ti interessano le dinamiche sociali. Tuttavia, per quanto suoni strano, la tua vorace curiosità non si rivolge soltanto alla conoscenza pura, ma anche alle persone.
    Una volta non era così, ma con gli anni ti sei reso conto che le persone sono come dei libri, ognuno nasconde una storia da raccontare, una storia che traspare dai piccoli gesti, dal modo di parlare, di pensare, di porsi.
    «I babbani non sono stupidi come i maghi li dipingono. Se gliene dessimo la possibilità, ci sorprenderebbero.»
    Scuoti il capo verso Hollie e ti stringi nelle spalle. «Non penso siano stupidi. Anche perché la paura dell’ignoto non è una paura che provano solo gli stupidi.»
    Tutti hanno paura di qualcosa, chi meno, chi più. In ogni caso, sei molto curioso di sapere come i Babbani reagirebbero scoprendo l’esistenza di un mondo magico parallelo fino a quel momento ai più ignoto.
    Hollie alla fine si è seduta al tuo fianco. È soffice la sabbia sotto le tue mani, non è vero, Ragnar? Ascoltare la lezione in quel paradiso non è per niente male. Meglio dei banchi di scuola, sicuramente. Lo trovi più stimolante.
    Mentre il professore risponde alle domande, giochi con l’ombra al tuo fianco. La fai oscillare, ti ci aggrappi come una fune in quel paesaggio soleggiato.
    Solo quando appare dal nulla Circe, non puoi evitare di sollevare lo sguardo. Hai ancora la testa piegata, la guancia premuta contro il palmo della mano, il gomito del braccio puntellato contro il ginocchio, le gambe incrociate.
    Sbatti due volte le palpebre, i tuoi occhi d’ambra mettono a fuoco quell’apparizione che va fuori da ogni logica. Circe è lì davanti a voi.
    Hollie si avvicina con le labbra al tuo orecchio e tu ti limiti a osservarla con gli occhi. «Hai visto? Ho i brividi.»
    Annuisci. La curiosità ti sta mangiando vivo, ecco perché non riesci a trattenerti.
    «Sei reale?» chiedi. «Se sei reale, allora significa che sei immortale. Se sei immortale, ho una sola spiegazione: sei davvero una dea. Se sei una dea allora... gli dei esistono sul serio.» I tuoi occhi si spostano sul professore. «Oppure è opera sua?»
    Una qualche magia, forse. Magari è un’altra persona che ha assunto le sembianze della Circe descritta nei testi mediate metamorfomagia per la lezione? Ne vuoi sapere di più, Rag, non è vero? L’eccitazione cresce in te, è eloquente il modo in cui la tua ombra trema, anche se solo i più attenti potrebbero notarlo. I tuoi occhi color miele scivolano su Hollie al tuo fianco.
    «Credi sia lei?» mimi con le labbra.
    Non hai nessuna voglia di muoverti, sei troppo pigro per farlo. Speri capisca.

    Mentre “Circe” spiega, colleghi quanto dice con le tipologie di trasfigurazioni indicate dal professore. Gli occhi ti brillano nelle orbite. Affascinante, non è vero? Sapevo ti sarebbe piaciuto, Ragnar. La magia è affascinante al pari della musica, della scrittura, della tecnologia, della natura. Scoprirla è come un viaggio. La cosa bella? Durerà per sempre. È così vasta, la magia, che per conoscere tutto non basterebbero neanche due vite. E a te va bene. In fondo chiedi soltanto di poter continuare a soddisfare la tua curiosità. Ti sentiresti troppo vuoto per continuare a vivere se non ci fosse più nulla di nuovo da scoprire.
    Ti porti una mano alla bocca e sbadigli, mentre ascolti gli interventi dei tuoi compagni. Non perché non ti interessino, semplicemente tu sbadigli sempre. Quando eri più piccolo il medico dell’orfanotrofio aveva detto fosse la conseguenza di una mente iperattiva. Iperattiva e alla ricerca di troppe stimolazioni. Bastava ci fosse un calo di tali impulsi e subentrava subito la noia.
    Forse era sempre stato questo il motivo del tuo poco interesse alla socialità. La maggior parte dei rapporti erano così frivoli, effimeri, che finivi per annoiarti continuamente e perennemente.
    Tuttavia, le domande della Tassorosso ti stimolano. Ruoti gli occhi verso di lei, senza muovere nessun’altra parte del corpo.
    «Se come ha detto il professore una persona trasfigurata totalmente perde la propria indole, allora non dovrebbe essere più in grado di avere la lucidità per usare la magia, catalizzatore o meno.» Guardi il professore. «Sbaglio? A meno che per indole non si intenda qualcosa di diverso. Potrebbe essere più specifico? Parliamo di coscienza, di intelligenza regredita a quella animala? Cosa?»
    Appena finisci di parlare, sollevi gli occhi al cielo e sei costretto a socchiudere le palpebre, accecato dal sole. Ti porti una mano sul capo: i capelli scottano per il calore. Afferri la bacchetta e te la punti sulla testa.
    «Aquamenti» sussurri.
    Lasci fluire la quantità d’acqua corretta per bagnarli il giusto. Poi interrompi la magia e ti passi una mano tra i capelli, li tiri all’indietro e fai sì che si inumidiscano un po’ tutti.
    «Io scelgo il deserto» dici, mentre poggi il viso in entrambe le mani. Le braccia puntellate sulle ginocchia. Hai letto diverse cose in merito alla fauna dei deserti. Ti hanno sempre affascinato, in qualche maniera, come la natura in generale. «Mh… Difficile nel deserto una trasfigurazione parziale. Vediamo… Mi darei il naso di una iena bruna, per il suo olfatto, le orecchie di un fennec per il suo udito e i vasi sanguigni sempre di un fennec per il sistema di dissipamento del calore.» Ti gratti il capo e ciuffi di capelli bagnati ti ricadono sulla fronte. «Per il mio avversario opto per un leone di mare.» Lanci un’occhiata a Roy. Prendi in prestito il suo animale. «Lo stratto di grasso nel deserto non aiuterebbe per le temperature, mandandolo in crisi. In più, per il corpo che ha, la sabbia rovente dovrebbe diventare una specie di pantano.»
    Uno sbadiglio viene coperto prontamente dalla tua mano, mentre ti volti verso Hollie. Ha chiesto a te cosa ne pensi delle sue scelte. Perché te lo chiede? Ti stringi nelle spalle.
    «Penso vada bene, sì.» I tuoi occhi ambrati fissano i suoi zaffiri blu. «Le tue iridi mi sembrano già belle come quelle di un leopardo delle nevi, comunque.»
    Sei il tipo che pensa le cose e le dice. Forse questo è anche uno dei motivi per i quali sembri sempre strano e gli altri si tengono alla larga da te.
    Fa caldo, comunque. Ti tiri di nuovo i capelli all’indietro, per rinfrescarti le dita.

    «Parlato»


    Interagisci con: Hollie, .Faerie. Circe e con Aires.
    Lancia un'occhiata a: Roy O&#39;Connell
     
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    29 YO | DOCENTE DI TRASFIGURAZIONE | METAMORFOMAGUS

    MAGO PUROSANGUE



    Circe avrebbe ascoltato le risposte di tutti gli studenti, e avrebbe annuito vistosamente a tutti, mentre il docente si sarebbe fatto da parte così da permettere a lei di avere pieno controllo di quella situazione che si era venuta a verificare. Ormai era lei che stava facendo lezione, e anche se gli studenti non potevano saperlo direttamente, lei sarebbe stata solo una figura di "supervisione"; la valutazione, al solito, sarebbe stata operata dalla puntigliosissima mente di Howard, che di certo avrebbe vagliato ogni risposta con la dovuta attenzione.
    Alle domande degli studenti, Circe accennò un sorriso piuttosto eloquente. Quando le venne chiesto se fosse reale o meno, lo sguardo della donna si posò con estrema velocità sul docente dai ricci dorati, optando per un sorriso che le carezzava le labbra in una maniera strana, non invidiosa, ma di materna ammirazione. «Sono ben poche le cose che la trasfigurazione non riesce a fare. E con lei, il vostro professore.» Disse Circe, muovendo il proprio corpo verso Ragnar, andando successivamente ad applaudire lievemente alla risposta che lui aveva dato alla tassorosso. Non avrebbe risposto Howard in merito, ma lei si sarebbe presa la briga di dare una propria versione della situazione: voleva illustrare loro alcuni elementi della trasfigurazione umana, essendo lei stessa esperta di quella branca trasfigurativa. «Come dice il signorino, quando si è soggetti a una trasfigurazione umana completa da parte di qualcuno, non manteniamo l'intelligenza umana. Non possiamo lanciare incantesimi, non possiamo liberarci, ed è per questo che la trasfigurazione è pericolosa in duello. Allo stesso modo, però, è anche difficile attuarla: è necessario che le nostre capacità magiche superino le resistenze fisiche del bersaglio, altrimenti la nostra trasfigurazione risulterà parziale o inefficace. È un grande potere, ma è anche estremamente complesso da usare.» Si fermò qualche istante, andando poi a riprendere la parola mentre guardava Aires, accennando un sorriso nei suoi confronti - con lei sembrava più ben disposta e gentile; forse solo per il suo essere donna? «In più, ogni trasfigurazione ha una durata in termini temporali. Nel caso di trasfigurazioni particolarmente complesse - e la trasfigurazione umana è parte di queste - non si può pensare di avere effetti che perdurino più di poche ore, se proprio siete dei trasfiguratori di livello eccellente. Trasfigurazioni di minore complessità, come quelle che riguardano esseri inanimati o con un grado di sfida piuttosto basso, possono durare persino anni. Spero sia tutto chiaro.» E la donna avrebbe terminato di dare delucidazioni in merito, portando una mano verso la propria dimora, in direzione della quale apparirono ben cinque uomini. Uomini muscolosi, particolarmente virili, che vestivano armature in cuoio leggere e portavano una spada sulla schiena, ma che nonostante tutto sembravano del tutto incapaci di fare del male a qualcuno.
    La maga, o dea, prese immediatamente a parlare verso gli studenti, senza degnare quegli uomini che erano apparsi neanche di uno sguardo, introducendoli alla nuova parte della lezione. Quella sarebbe stata la parte da lei preferita, ma Howard avrebbe sicuramente precisato alcune cose in seguito alla spiegazione della donna. «Bene, dopo che abbiamo svolto questa meravigliosa chiacchierata sulla trasfigurazione umana, direi che possiamo passare dalla teoria alla pratica. Conoscete l'Animalitum, se non sbaglio, e il vostro compito sarà quello di utilizzarlo su questi uomini che sono apparsi poco fa. Non preoccupatevi, non opporranno resistenza, e si tratta solo di un'esercitazione.» A quel punto, però, Howard avrebbe preso la parola e avrebbe fatto sì di chiarire meglio agli studenti quello che dovevano fare. Non voleva che fossero spaventati dalla situazione, o imbarazzati dalla stessa, e soprattutto voleva dare delle indicazioni che fossero semplici da seguire. «Nell'utilizzare l'incantesimo, voglio che seguiate bene i passaggi dovuti. Concentrazione - con un processo che sia vostro, ma che sia presente nel lancio dell'incantesimo. Scegliete voi come concentrarvi, ma sentite il flusso magico scorrere in voi e arrivare alla punta del vostro catalizzatore. Visualizzazione, ovvero immaginate l'animale in cui volete trasformare quegli uomini nella vostra testa, descrivetelo nei minimi dettagli mentalmente, così che possa esservi chiaro il risultato da ottenere. Poi eseguite il movimento e pronunciate la formula chiaramente. Mi raccomando, la concentrazione e la visualizzazione sono fondamentali per una riuscita completa dell'incantesimo.» E poi avrebbe pensato a rassicurarli in merito alla sorte di quei poveri uomini che avrebbero dovuto trasfigurare, accennando un sorrisino nei confronti degli studenti - un sorriso al limite dell'imbarazzo, ma che comunque voleva cercare di farli sentire quanto più a loro agio possibile. «State tranquilli, li farò tornare io alla normalità subito dopo che avrete eseguito l'incantesimo trasfigurativo. Purtroppo l'esercitazione deve avvenire in qualche modo, e Circe ha deciso di farci usare questi incantesimi su alcuni membri dell'equipaggio di Odisseo...» A quelle parole la donna sembrava quasi felice, come se il suo sadismo fosse incontrollabile, ma Howard avrebbe fatto sì che i ragazzi potessero esercitarsi in condizioni normali e, soprattutto, che non li confondessero o inibissero. «Potete iniziare, scegliete un uomo e trasformatelo in un animale a vostro piacere. Mi raccomando, siate precisi e prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno.»


    «Parlato»
    «Parlato»


    Benvenuti alla parte pratica della lezione di Trasfigurazione!
    Questo post prevede una breve introduzione teorica all'uso dell'incantesimo "Animalitum", con conseguente assegnazione di un'esercitazione da svolgere ora in classe..

    Il vostro personaggio dovrà:
    - Eseguire l'incantesimo Animalitum. Nella parte descrittiva del post, andranno descritti approfonditamente:
    1. fase di concentrazione: il modo in cui il personaggio attinge alle proprie forze magiche e le incanala nella bacchetta per eseguire l'incantesimo. Scegliete voi come, basta che ci sia.
    2. fase di visualizzazione: dovete visualizzare mentalmente l'animale che volete ottenere, descrivendolo nei minimi dettagli e nelle sue componenti, così che possano rivelarsi nella trasfigurazione che andrete a fare.
    3. formula: pronunciare la formula corretta.

    Potrete tutti usare l'Animalitum, anche chi è del quinto anno e non potrebbe, in via puramente eccezionale.

    CITAZIONE
    Formula: Animalitum
    Anno: sesto
    Parametro di riferimento: Mutamento
    Descrizione: trasfigura un essere vivente, magico o meno, in un altro essere vivente non magico.
    La trasformazione riuscirà perfettamente sé e solo se la resa sarà superiore ai PV restanti del bersaglio, o se questo è consenziente. L'incanto intacca anche le capacità intellettive e i desideri del bersaglio, motivo per cui non è neanche lontanamente paragonabile alle capacità degli animagi.
    Canonicamente esiste il Furitum per trasfigurare figli di papà in furetti, ma per espandere l'esperienza di gioco è stato introdotto il più generico Animalitum.
    Durata: duraturo (3 Turni).

    Se doveste avere ancora delle domande o dei dubbi, scrivetemi pure per MP o su Telegram. Vi aiuterò e risponderò a qualsiasi orario del giorno.

    Scadenza: 30/04/2024 alle ore 23:59.
     
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