Gimu, Dovere

5 Aprile 2024, Costa di Misawa, Tohoku, Giappone.

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  1. PestoBarilla
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    L'uomo più triste del mondo

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    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

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    .05/04/2024
    Il rumore della lotta era un richiamo irresistibile. La guida di Renan si fermò alla soglia, si congedò con un inchino e tornò a battere il sentiero per l'entrata.
    Il duellante si voltò verso la porta in carta, al di là di essa silhouette scure si muovevano tutt'attorno a fasci di luce d'ogni colore. Urla di incitamento, dolore, rabbia e frustrazione permeavano ogni angolo di quel Dojo.
    Renan aprì, entrò e chiuse la porta alle sue spalle.
    Il mondo chiuso del Tempio di Misawa a lui si schiuse. I volti dei duellanti, madidi di sudore e sporcizia, si rivolsero al nuovo arrivato; qualcuno sorrise annuendo, qualcun altro tentò di celare il suo disprezzo.

    -"Kujaku!", urlarono i più giovani, i più suggestionabili. I duellanti più induriti dal tempo si limitarono a chinare il capo per poi riprendere le proprie faccende; quelli con i suoi stessi anni sulle spalle non fecero nulla di tutto ciò. Non era affatto amato in quel luogo.

    Con passo certo e lento, Renan avanzò sul legno umido che foderava il perimetro del cortile, quello che contornava il grande Dohyo del tempio. Con la coda dell'occhio il duellante guardò la rena scossa mista a terra dell'area dei duelli; due giovani dai capelli corti si stavano dando battaglia sotto allo sguardo severo di Shohei Sugiyama, l'uomo con cui il Pavone avrebbe dovuto parlare.
    Shohei non rimase impassibile davanti all'entrata di Duval, con un cenno di capo sbrigativo lo invitò ad avvicinarsi; i suoi occhi, però, rimasero fissi sui due giovani combattenti.

    05/04/2024
    Il lungo kimono del maestro sposava polvere e sporco ovunque egli andasse; stavano procedendo piano, camminavano lungo un porticato privato, lontano da sguardi indiscreti.
    -"Kujaku.. Hai dei dubbi.. Li leggo sulla tua faccia". La voce del Maestro era gentile, ma nascondeva dentro la brutalità di chi vive con la forza e l'abuso. Renan annuì ma non disse niente. I due procedettero per una decina di metri, riflettendo sul silenzio che si frapponeva tra i loro due cuori.
    Giunti al termine del porticato, la guardia di stazione alla Porta dell'Ovest aprì il portale, permettendo ai due di procedere oltre.
    Avanti a loro si parò l'oceano.
    Shohei annuì.
    -"Alcune cose possono essere dette solo in presenza di Grandi Testimoni.. Kujaku". Sul suo volto, questa volta, balenò un'accenno di sorriso.
    -"E' vero", ribatté Renan, sorridendo a sua volta. Il mago socchiuse gli occhi e chinò il capo.
    -"Devo parlarti.. Shohei..", l'espressione di Renan cambiò, s'incupì un poco.
    -"Devo.. Camminare in una valle buia.. Shohei.. Una da cui potrei non tornare..". Il Maestro della Terza forma non accennò a cambiare espressione, con delicatezza passò indice e medio sull'incolta barba he cascava dal doppio mento, l'arricciava per ogni pensiero che quelle parole gli evocavano.

    Renan socchiuse gli occhi e respirò a fondo.
    -"Ho pensato molto.. A quello che avete fatto per noi a Praga.. Shohei..". Con un veloce movimento, Renan distaccò il Maestro di un passo e chinò il busto cercando di eseguire un'inchino il più possibile appropriato. Si rialzò, senza incontrare gli occhi del suo interlocutore.
    -"Accetto.. Canterò il vostro Shigin.. E voi canterete il mio".
    Gli occhi dei due si incontrarono nuovamente, gli uni sondavano quel che s'annidava nell'altro, senza trovare quel che anelassero.

    Shohei respirò piano, deglutì e ponderò; Renan abbassò lo sguardo, s'irrigidì ed attese.
    Il Maestro sapeva cosa stesse cercando di fare il duellista; in pochi avrebbero capito davvero quanto intricati fossero i sentimenti che Shohei stesse vivendo.



    In lontananza, i due allievi, di Yuma e Shohei, sedevano sul limite esterno del Santuario, osservando l'Oceano dopo essersi dati battaglia.
    -"Chi è quello?", domandò Akira, il più giovane e seguace della Prima Posizione.
    -"Kujaku", rispose Kaito, seguace della Terza Posizione.
    -"Perché il venerabile parla con lui?".
    Kaito strofinò il naso, pensò per paio di secondi alla giusta risposta.
    -"Kujaku è un allievo di Robert Harken.. Il figlio del venerabile Ueda.. Il Passero Nero".
    Akira aprì la bocca per la meraviglia, si avvicinò al compagno camminando a carponi e ne strattonò le vesti.
    -"Ma.. Lui non..", Kaito annuì, confermando quel che si dicesse sul conto di Robert Harken.
    -"Si.. Era un traditore.. L'Estate scorsa.. Il venerabile Shohei ha combattuto al fianco di Kujaku.. Per difendere la nipote del venerabile Ueda.. Ora Kujaku è uno Shugo".



    Akira e Kaito non erano gli unici ad osservare quell'incontro.
    Da una finestra privata, Yuma lanciava il suo sguardo sui due maestri avanti l'oceano.
    -"Si sta inchinando.. Credi..".
    Yuma annuì.
    -"Lo Shogu intende cantare con noi..".
    -"Perché?", un uomo alto dalla pelle d'ebano, cinse le spalle di Yuma.
    -"Per proteggere quella puttana..".


    Il volto di Shohei era una maschera di dubbio e dolore.












    «Parlato»


    Edited by PestoBarilla - 8/5/2024, 20:49
     
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