Votes given by Jason Kolchek

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    29 YO | Lupo, Elementale

    Strega


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    Tipica giornata lavorativa, sveglia alle sette, in realtà mezz'ora prima perchè poi mi ci vuole mezz'ora per decidermi ad alzare il regale deretano dal letto, colazione ( non pervenuta), occupazione del bagno per venti minuti ad orologio e uno schiocco di bacio sulla guancia di Jason, con annessi borbottii e maledizioni varie.
    In ufficio arrivo alle otto spaccate ma solo perchè ho saltato almeno tre passaggi basilari, però qua si timbra, al prossimo richiamo sicuro mi licenziano. Io poi dovrei essere quella precisa e puntuale, ligia al dovere e esempio di vita per i miei sottoposti.
    I sognatori ci fanno un baffo praticamente.
    -Buongiorno principessine- è così che saluto i miei colleghi maschi, nello specifico Jason e Daniel.
    Si ci siamo lasciati con un bacio a schiocco sulla guancia, ma io poi sono venuta qui a piedi, perchè bisogna fare moto ogni tanto, per me Jason si è smaterializzato di nuovo, o non si spiega come mai sta già qua.
    Senza dire nulla poggio davanti ai loro occhi un cioccolatino alla menta per ciascuno, dicono che il cioccolato faccia bene a tante cose, nel mio caso dovrebbe aiutare il difficile processo chiamato “sorridi che la vita fa lo stesso” o almeno penso sia così il detto, ma che ne so, sembro forse un guru? Un Buddha? Una persona erudita? Se lo sembro mi dispiace sconvolgere il genere umano, ma non lo sono per niente.
    Le ore sembrano volate e in men che non si dica ci troviamo all'ora di pranzo. Questa volta davanti gli piazzo un sacchetto con Hamburger e patatine.
    -Allora guys cosa avete fatto di bello questa mattina?- prendo i fascicoli che mi hanno gentilmente lasciato sulla scrivania e apro il primo - dai, non ci credo, disordini a Nocturn Alley, sembra che la signora col dente d’oro della terza strada abbia inveito contro al proprietario del locale notturno al di la della via- se sto ridendo non posso che confermare, perchè c’è anche scritto che gli ha avadakedavrizzato la moto. Una di quelle magicamente modificate che volano. Che poi, si può veramente fare questa cosa?
    -Dove andremo a finire? Oramai sono contro ogni tipo di tecnologia, voi che ne pensate? Centra qualcosa l’Expo Boom? Oppure semplicemente stanno passando la seconda fase dell’adolescenza quella che intacca direttamente il cervello però- anche conosciuta come senilità. Dai, quanto devi stare male se ti metti a lanciare avadakedavra così, in mezzo alla strada.. e se poi colpisci qualcuno e te ne penti?
    Non le pensano proprio queste cose, mica è normale.

    -Parlato-

    Daniel Aslak Jason.K.

  2. .


    Progetto_senza_titolo

    Yan Skal


    Vampiro | Purosangue





    Catalizzatore: Acacia, Corda di cuore di drago, 13 pollici, rigida


    Data di nascità (età):24 Febbraio 2008, 16 anni
    Luogo di nascita: San Pietroburgo, Russia
    Residenza: Mosca
    Lavoro: ///


    Sesso: M
    Stato economico: Ricco
    Istruzione: Hogwarts, VI anno, Serpeverde
    Prestavolto: Hero Fiennes

    Curiosità:
    - Ha un diario sulla quale trascrive i suoi pensieri.
    - Non gli importa la natura di suo padre, tuttavia solo lui può inveirgli contro.
    - Odia il fatto di essere stato abbandonato, secondo lui per colpa del pregiudizio.
    - Vorrebbe essere un po' più come suo fratello, estroverso.
    - Odia essere al centro dell’attenzione.
    - Non piange da quando ha compiuto sei anni.
    - E’ ambidestro.




    Apparenza Fisica


    E’ un ragazzo che ha preso molto dalla famiglia Skal, la mascella squadrata, tratti del viso marcati, i canini leggermente appuntiti.
    Dalla madre ha preso il colore degli occhi, grigi, e l’incarnato della pelle, chiaro. Ha i capelli castani, non li porta mai troppo lunghi, alto un metro e ottantotto, con un fisico tonico e asciutto, scolpito nei punti giusti.
    Riporta una cicatrice sul fianco destro che non ha voluto coprire così da ricordarsi quanto fa schifo la vita e la sua famiglia nello specifico.

    Apparenza Caratteriale


    E’ un ragazzo introverso, scruta tutti senza mai esporsi troppo, non riesce a legare facilmente, può sembrare arrogante per questo, probabilmente lo è anche, tuttavia spesso è semplicemente il suo modo di mettere a fuoco le persone con cui ha a che fare per poi decidere se fidarsi o no.
    Sono poche le persone verso cui prova affetto, almeno fino ai diciassette anni di vita, tra questi vi è il suo gemello.
    Per quanto sia annoiato dalla vita e oculato nelle parole, è convinto che queste siano la miglior arma per riuscire nella vita e non si fa scrupolo ad usarle.
    Tendenzialmente pigro, se si applica vuol dire che ha dei validi motivi per farlo. La sua vita metodica e ben strutturata lo fa sentire bene. Gli piace creare pozioni, leggere, trascrivere tutto in un diario.
    Non esclude l’amore a prescindere, semplicemente non lo conosce, quindi non gli manca.




    Background


    Nasce da Katherina Smirnov e Ivan Skal, lei appartenente a una delle famiglie purosangue più influenti della Russia, lui un vampiro di oltre trecento anni di vita.
    Ha un fratello gemello, più piccolo di lui di alcuni minuti, con la quale ha condiviso tutta la sua vita.
    Sua madre è morta di parto, ha vissuto nel castello di famiglia per i primi sette anni di vita.
    Cresce in un ambiente dove i mezzosangue vengono disprezzati, ovunque vi è l’esaltazione della razza ariana, quella della famiglia Skal. In questo lasso di tempo ha conosciuto solo odio e rancore, più volte lui e il fratello , hanno rischiato la morte ma solo al compimento dei sette anni il padre ha deciso di affidarli alla famiglia materna. Da quel momento in poi cresce insieme allo zio Dimitri Smirnov e alla cugina, Ariadne ma a differenza di quest'ultima, lui e il fratello, vengono mandati a studiare a Hogwarts.
    I primi anni al castello scozzese trascorrono tranquilli, per lo più abituato a starsene per i fatti suoi non si immischia mai nelle faccende tipiche degli adolescenti.
    Le arti oscure lo affascinano ma più di tutto si ritrova a suo agio soprattutto in mezzo ai veleni e alla creazioni di pozioni proibite che porterebbero all'espulsione se dovesse essere scoperto a creare.
    Sviluppa una particolare propensione anche per erbologia e cura delle creature magiche.
    Mal sopporta divinazione, babbanologia e trasfigurazione.
    Pur non essendo uno studente modello dal punto di vista comportamentale è convinto che la conoscenza sia la fonte principale del potere, per questo si impegna quanto basta per andare bene in ogni materia di suo interesse.
    I G.U.F.O. li supera con voti discreti sebbene nulla per lui sembra poter essere motivo di vanto.




  3. .


    25 YO | Healer | Rettilophone

    Mago


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    Da quel fatidico 23 gennaio di circa tre anni prima, niente era più lo stesso per Zain ed erano diventati veramente rari i momenti in cui si poteva scorgere il sorriso sul suo volto, ma questo era cambiato da quando aveva conosciuto Jason e Pri. Il primo, un auror ed ex soldato del fronte opposto rispetto a quello del padre, quindi nemico inizialmente, la seconda, auror e coinquilina di Jason.
    I due erano diventati rapidamente la sua famiglia, tutto ciò di cui aveva bisogno per essere felice… ma anche qualcuno su cui poter contare nei momenti di sconforto.
    Nonostante tutto, la morte di un padre rimane una dolorosa macchia indelebile nel cuore che nemmeno il sole più luminoso è capace di far sbiadire.
    A Zain faceva male la morte di Salim, gli bruciava ogni giorno come un ardemonio incontrollato, ma la presenza di due anime a lui affini, aveva reso tutto più facile da sopportare. Condividere un peso come quello, lo aveva reso più libero e leggero… ed adesso non sarebbe riuscito a rinunciare a nessuno dei due. Due caratteri opposti che erano diventati parte delle sue giornate.
    Inutile provare a spiegare lo sconvolgimento ed il vuoto al petto che aveva sentito, quando lo aveva visto per puro caso in ospedale, solamente qualche mese prima. E soprattutto, quando aveva scoperto che non si ricordava più di lui, come non si ricordava più di nulla che riguardasse la sua vecchia vita.
    Fortunatamente o sfortunatamente, Zain lavorava in un reparto diverso da quello dov’era ricoverato l’uomo, quindi era riuscito a distrarsi anche e soprattutto caricandosi di casi, senza il rischio di doverlo vedere ogni volta che girava l’angolo. Ma faceva davvero male, a volte gli sembrava fosse difficile persino respirare; credeva di aver perso anche lui.
    Le cose si “risolsero” fortunatamente dopo due mesi, ma quell’avvenimento non fece che aumentare l’apprensione che provava sia per Pri che per Jason, che avevano scelto un mestiere che rischiava di non farli tornare a casa ogni qualvolta partivano per una missione, esattamente come se fossero arruolati. E ciò gli ricordava costantemente cosa aveva provato con il padre.

    Nonostante ciò, c’erano dei momenti in cui si sentiva veramente euforico. Come quel giorno.
    Erano passati circa tre anni dal suo trasferimento in Inghilterra, ma ancora faticava con la lingua, soprattutto per quanto riguardava i vari giochi di parole ed i modi di dire… quindi aveva deciso, anche per aiutarsi, di andare a vedere un film. Ovviamente aveva invitato Jason, dal momento che quel giorno non era in servizio.
    E quale miglior film di Kung Fu Panda 4? Sicuramente nessuno. Oddio, forse l’americano non sarebbe stato dello stesso avviso, infatti aveva preferito non dirgli che film sarebbero andati a vedere, fingendo che fosse una sorpresa. Ma era convinto che sarebbe stato un film facile da comprendere per entrambi, quindi non aveva esitato a prenotare due biglietti. Gli dispiaceva che non ci fosse Priyanka, ma i suoi doveri la tenevano lontana da loro, quella sera… però si sarebbero rifatti.
    Gli aveva dato appuntamento davanti al Genesis Cinema di Londra, dicendogli che avrebbe indossato una giacca rossa, giusto perché lo individuasse alla svelta, visto l’enorme via-vai che vi era davanti al luogo.
    Aveva in una mano i biglietti, mentre al collo era appesa la sua macchina fotografica, quella dalla quale non si separava mai… e non vedeva l’ora che arrivasse l’uomo, anche se un po’ temeva la reazione per il film scelto.
    Quando finalmente lo scorse, un sorriso gli si dipinse sul volto.
    Sollevò la mano libera per farsi trovare ancora più facilmente.
    « Eccoti » Lo accolse, anche un po’ sorpreso che avesse accettato, alla fine, di andare al cinema con lui… una cosa così babbana (ed anche un po’ gay, dai) ma da quando era finito in coma, era cambiato davvero molto.
    Gli passò il suo biglietto.
    « Spero non ti arrabbierai per il film che ho scelto, ma era da un po’ che volevo vederlo e mi sembrava il più facile da capire… ancora non riesco a destreggiarmi con la lingua » Spiegò quindi, macchiando il proprio inglese con un forte accento iracheno.

    «Parlato»


    Jason Kolchek Ecco qui dear
    Come al solito, non mi piace affatto ma faccio troppo schifo con gli start, quindi spero piaccia a te
    Il titolo, come sicuramente avrai intuito, è un riferimento alla loro primissima role. Qui rappresenta una sorta di nuovo inizio, sperando stavolta possa finalmente durare

    PS. Ho messo come data, quella odierna... se preferisci altro, dimmi pure v.v
  4. .


    Progetto_senza_titolo

    Priyanka Chopra


    Licantropo |Purosangue





    Catalizzatore: Tasso, crine di unicorno e capello di veela. 12 pollici e mezzo.


    Data di nascità (età): 07/07/1994 (29 anni)
    Luogo di nascita: Agra, India
    Residenza:Notting Hill, Londra
    Lavoro: Auror, Caposquadra


    Sesso: F
    Stato economico: Ricca
    Istruzione: Hogwarts, Serpeverde
    Prestavolto: Priyanka Chopra

    Curiosità: -E’ ambidestra
    -Non dorme molto
    -Corre tutti i giorni anche sotto la pioggia se le va
    -Il suo colore preferito è il verde
    -Non le piace la primavera
    -Ha un tatuaggio sul polso destro





    Apparenza Fisica


    Priyanka ha gli occhi scuri e aspri che ricordano il cioccolato fuso circondati da lunghe ciglia, i capelli castani e mossi.
    E’ alta 1,68 cm e pesa 52 kg, ha un fisico sinuoso, curvilineo, nonostante ciò non è priva di muscoli soprattutto nelle gambe, che mantiene in forma con le sue corse mattutine.
    Ha la pelle scura che lo diventa ancora di più se esposta al sole.
    Le labbra sono carnose e le orecchie piccole.
    Ha uno sguardo molto espressivo, si capisce subito cosa sta pensando; ama vestire con una giacca di pelle, una maglietta di cotone a tinta unita sotto, e un paio di jeans.

    Apparenza Caratteriale


    E’ una semplice ragazza lunatica.
    Ha un animo tendenzialmente buono, nonostante a volte pecchi di superbia e sia un pizzico arrogante.
    Non ama particolarmente interloquire con persone che non conosce, per questo la prima impressione che dà di se è di una ragazza presuntuosa, molto sulle sue.
    Facilmente irascibile, passa da zero a cento in pochi secondi.
    Prende il lavoro molto sul serio ma non si può dire lo stesso della sua vita che vive alla giornata e non si prefigge paletti.
    Ama ascoltare ma non ama parlare di se; ha un modo tutto suo di empatizzare con la gente, i suoi legami sono tutte pedine di passaggio.
    Non le piace essere un leader, avere qualcuno che le da ordini per lei è rassicurante.
    Tuttavia se deve mettersi in gioco in prima persona lo fa, senza mezzi termini.
    Del resto la sua è solo svogliatezza, non incapacità.
    Ha molta pazienza ed è anche molto indipendente. L’amore per lei è un tasto dolente, quindi non ne parleremo, non fuma e beve principalmente thè, tuttavia da quando è auror a volte ha bisogno pure del caffè.




    Background


    Priyanka nasce in estate, da Ashok Chopra e Anne Carrow. Lui è un diplomatico Indiano, sua madre invece era un’auror.
    Sin dai tempi più antichi vi è una maledizione che grava sulle spalle della famiglia Chopra, alcuni la vedono come una benedizione, altri invece non l’hanno mai pensata allo stesso modo.
    Suo padre, Ashok è un licantropo.
    Al pari suo lo è Priyanka.
    Non tutti i figli di licantropo lo sono a loro volta, ma i Chopra ereditano la maledizione da padre in figlio ormai da generazioni, e tutti, inevitabilmente faranno parte di un branco.
    In virtù di questo, prima ancora che si possa venire a sapere della natura della figlia, Ashok promette alla moglie morente di trasferire la figlia in suolo inglese e disperdere le sue tracce. Sfuggire alle grinfie del nonno paterno sembra indispensabile. Le donne licantropo della famiglia sono così rare che quando accade si è convinti di poter disporre di loro come meglio si crede e Mrs Carrow non vorrebbe mai questo per sua figlia.
    Sono i Carrow ad ospitare Priyanka per tutti gli anni scolastici, ed è ai diciassette che si ha la certezza della sua natura da lupo.
    Sono anni difficili per la giovane Chopra, senza la guida di una madre e con un padre lontano non sa davvero con chi parlare dei suoi problemi “lunari”.
    Ha paura di fare del male ai suoi amici, alle sue compagne di stanza, a chiunque lei tenga. I provvedimenti che prende perchè ciò non accada la portano quasi alla morte.
    Ha ormai raggiunto la maggiore età quando inizia ad accettarsi per quello che è, quando finalmente la smette di ferire il suo corpo abusando della pozione che seda il suo animo animale.
    Crescendo è tornata in India, la sola idea di essere costretta ad un branco e ad obbedire secondo delle regole che andavano oltre la sua concezione fece si che prendesse la decisione di non farne parte e diventare dunque un lupo solitario. Questo non ha contribuito a renderla una donna migliore, suo nonno cerca ancora di condizionarle la vita, tuttavia, seppur più nervosa del solito e facilmente irascibile, è fermamente convinta che scegliere di diventare auror come sua madre sia stata la migliore che potesse fare.
    Nella sua testa l’una escludeva l’altra.




    Edited by °Albus Severus° - 23/4/2024, 19:58
  5. .


    32 YO | caposquadra auror | veggente

    witch


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    Le ciglia sporche di nero si abbassarono per un istante, lo sguardo scuro che vacillò protetto dalla sua cupa fortezza. Indagarono frenetiche, le iridi, ad osservare i movimenti sempre più irregolari delle dita prontamente riposte in grembo affinchè nessuno potesse accorgersi del loro inspiegabile tremore.
    «Ci vediamo domani, Rosier.»
    Un timbro maschile a strapparla violentemente dal torpore, un cenno del capo in risposta accompagnato da un sorriso che avrebbe bagnato le labbra il tempo necessario affinchè la finzione permeasse fin dopo l’uscita altrui.
    «Puoi contarci, O’Malley.»
    E poi un sospiro, seguito dal muoversi delle unghie laccate di nero a scostare finalmente i ciuffi più lunghi dal viso non senza incertezze. Bacchetta abbandonata sulla scrivania di mogano e mano destra alla frenetica ricerca dell’unica cosa che avrebbe alleviato la silenziosa agonia di una mente talmente abituata agli abusi da non poterne più fare a meno.
    «Cazzo!»
    L’imprecazione contro il tappo del flaconcino troppo duro da sfilare, e contro quel rimedio che era finito per diventare dipendenza. Il bisogno fisico di colmare una sete tutta mentale. La necessità disperata di autodistruggersi, ripetutamente, nella speranza di continuare a mantenere il controllo.
    Un dono divenuto presto fardello, quello che il seme del genitore aveva aggiunto al corredo genetico di una figlia che non avrebbe mai desiderato possederlo. Avrebbero ucciso in molti, per poter possedere il dono di strappare il velo di maya diventando padroni del futuro. Eppure in quel cupo ufficio ministeriale, sotto i raggi di una luna impietosa, ad uccidersi era invece l’unica persona che non avrebbe mai voluto averlo.
    Ne inalò l’odore amaro prima ancora di sentirne il gusto sulla lingua, conscia dell’impossibilità di tornare indietro. Troppo dipendente, ormai, per riuscire a dominare le visioni con il solo ausilio della propria forza di volontà.
    E Dio solo sapeva quanto avesse lottato negli anni, alleando la propria mente a chiudersi a qualunque richiamo magico tentasse di insinuarsi al suo interno. Un rigetto per il proprio dono, una battaglia contro sé stessa che si era conclusa con il ricorso all’unica soluzione possibile.
    Il dominio della propria mente in cambio della lenta e continua consumazione di una sostanza in grado di reprimere qualsiasi tipo di visione. Il prezzo che avrebbe pagato altre infinite volte, pur di non diventare lo strumento di altri.


    Il corpo si mosse nell’oscurità con la familiarità tipica di chi del luogo conosceva ogni meandro, gli occhi aperti del tutto superflui a guida di quel dedalo di corridoi permanentemente impressi nella memoria. Una strada percorsa infinite volte al terminare del turno lavorativo in un continuo rimando del momento in cui avrebbe dovuto spostarsi dalla confortante calma del ministero al gelido letto nuziale. Girò l’angolo, insinuandosi in una piccola stanzetta che avrebbe assolto il compito di spogliatoio e posato a terra il borsone portatosi appresso iniziò a spogliarsi. I polpastrelli accarezzarono uno ad uno i bottoni della camicia scura lasciando intravedere sempre più il bianco della pelle, fino a scoprirlo del tutto. La stesso con i pantaloni, cacciati via al medesimo momento degli stivali di pelle. Solo a quel punto gli occhi impegnati a rivelare la nuda pelle si specchiarono nel loro gemello riflesso in una fuga rimandata da fin troppo tempo. Il sospiro caldo delle labbra schiuse sulla superficie levigata non riuscì a cancellare l’immagine di un corpo conosciuto ed allo stesso tempo alieno. Le costole un intrico di rilievi, i fianchi sottili – troppo sottili, il nero del mascara e dell’eyeliner ad accumularsi sulla palpebra nel tentativo di cancellare il corso di molteplici notti insonni.
    Bella, lo era ancora, di quello strano fascino inspiegabile che rendeva memorabile l’insignificante. Di quell’orgoglio che nonostante tutto continuava a sorreggerla giorno dopo giorno dandole quella vita che il corpo avrebbe altrimenti fatto fatica a provvedere.
    Una carezza allo specchio, seguita da un pugno.

    «Mi chiedevo chi potesse avere gusti così di merda»
    La voce risuonò chiara alle spalle di chi anche senza vederne il volto avrebbe riconosciuto tra mille, le dita strette attorno allo strumento tecnologico da cui aveva ricavato il titolo del sottofondo. Troppi anni passati ad osservarsi, conoscersi e guardarsi reciprocamente il fianco per non averne compreso movenze del corpo e attitudini. Ad occhi chiusi, sarebbe riuscita a dare un nome al ritmo stesso del suo respiro.
    «E non avevo dubbi sulla risposta.»
    Gli angoli delle labbra si stirarono nel primo sorriso spontaneo della giornata, i capelli biondi raccolti in una coda che ondeggiarono brevemente durante il breve tragitto che l’avrebbe portata esattamente di fronte a lui,
    Gli occhi nocciola si soffermarono veloci sul cellulare per poi cercare sfrontati quelli più scuri.
    «L’inghilterra ti sta facendo uno strano effetto, Jason Kolchek.»
    Un profumo di rosa damascena e pepe nero, ciò che l’auror avrebbe sentito per un istante dominare l’aria al muoversi della purosangue verso l’orecchio destro in un’ammissione complice.
    «Ti meriteresti quasi la cittadinanza.»
    Inspirò sorridendo, ben conscia di come la frecciatina avrebbe colpito in pieno l’orgoglio Americano dell’ex collega. D’altronde, era proprio quello l’obbiettivo.
    Dimenticare il proprio inferno, per l’arco di una notte soltanto.
  6. .
    CITAZIONE (Stanfa @ 1/4/2024, 22:07) 
    Protego Horribilis
    Scandisce con la certezza di chi deve proteggersi, ma cosa ben più importante deve poi proteggere. I suoi compagni? Si, certo, ma il suo pensiero si muove a Uther Severus vuole vedere i suoi GUFO e MAGO prima di morire; Calliope Gladys ha cominciato un ritratto del padre, non lo lascerà intermiato; Urania Elaine le ha promesso una storia avvincente, e la racconterà.

    Tiberius, Perdersi nell'abisso

    51hPYgr4viL

  7. .
    Sarò breve - a differenza sua che è logorroico.
    Sarò breve perchè le presentazioni non sono il mio forte - a differenza sua che nella socialità ci sguazza.
    Sarò breve perché le presentazioni non sono il mio forte e molti di voi mi conoscono. Forse in meno conoscono questo bel signorino qui, ma per maggiori informazioni chiedere a Nora/: potrà fornirvi un excursus approfondito su pregi e difetti di questo uomo fantastico (?).

    La sottoscritta, che uomo di certo non è, si chiama Giulia e sbirciando la lista utenti sa che ha avuto il piacere di ruolare con molti di voi in passato. E' qui per provare a dare una ventata d'aria fresca a due personaggi che per un motivo o per l'altro hanno subito castrazioni e soffocamenti in giro per il globo. Parto con lui perchè ho la scheda pronta - sono solo indecisa se tenere il cognome o cambiarglielo - e presto arriverà anche la fanciullina - sono indecisa se farla Licantropo ma ho paura di darmi la zappa sui piedi.

    A presto ^^
  8. .
    Io me lo sento…. Io sento nel profondo del mio cuore di conoscerti.. ma non ho capito chi sei ahahahha
    Benvenuto!!
  9. .
    CITAZIONE (Jason Kolchek @ 27/3/2024, 11:58) 
    <3 il mio cuore è di nuovo pieno, grazie <3 incapace di gestire i complimenti si rintana

    Pure il mio 🫶🏼

    O meglio, solo per metà
    Ora manca Pri
  10. .
    Eccoti, finalmente ❤️
  11. .
    Leggere questa presentazione era tutto ciò che speravo da troppo tempo.
    Non ho altro da aggiungere, mi dilungherei troppo.
    Ma sappi che muoio dalla voglia di leggerti ancora e sentirmi la pelle d'oca ogni volta che vedo un tuo intervento in qualche role.
    E pretendo una giocata di qualsiasi genere, so già chi proporti AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    Ci mancavi assaissimo <3
  12. .
    CITAZIONE (Jason Kolchek @ 26/3/2024, 23:23) 
    Giadì mi sento vecchio anche io adesso perché avuto bisogno della tua spiegazione per capore :D:

    Sarabi° ciao cuore

    Liara andrà tutto bene cit, ora sono curioso di sapere chi sei però :ph34r:

    grazie agli altri!

    Amo tu sei vecchio <3 Ma ci sei mancato tantissimo tantissimo tantissimo comunque
  13. .
    Approfitto per darti il benvenuto prima che dell'inizio della quest. Dopo potrebbe essere troppo tardi. Penso di essere fra le facce conosciute, in caso contrario a tutto c'è rimedio se sopravvivo.
    Buon gioco. Ci si vede in giro ;)
  14. .
    Semper Fi
    Co

    Con quei bicipiti

    Detto ciò non vedo l’ora di leggerti e se hai domande sono qua ❤️
  15. .
    CITAZIONE (Sarabi° @ 26/3/2024, 18:27) 
    CITAZIONE (Giadì @ 26/3/2024, 18:21) 
    Vuoi forse dire...

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    E' un rebus?

    Dimenticavo che sei vecchia, scusa

    E' un meme sul comunismo. E siccome i comunisti... beh sai cosa significa, il meme dice tipo "Nostro", "Noi", cose comunque che implicano il plurale ahahaha
20 replies since 25/3/2024
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