Votes given by PestoBarilla

  1. .


    47 anni | Negoziante | ??? / Occlumante

    Strega


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    Non poi così tarda era quella serata, la Luna splendente nel cielo notturno ad illuminar placida le vetrate del mio negozio, silente osservatrice degli eventi che si sarebbero dipanati quella notte. Ed io, come mio solito, ero presa in ciò che più mi si era rivelato consono da quando avevo acquisito il possesso di Magie Sinister: lanciare ignominie e maledizioni sul precedente proprietario, e sulla sua incompetenza più totale.
    Non mi capacitavo, sinceramente, di come una simile persona avesse potuto mandare avanti un'impresa con un simile bordello mentale: mi ero avventurata, ancor una volta, nella decifrazione del libro mastro delle vendite di Monsieur Sinister e Mr. Burke... Buon Baron Samedì! Non l'avessi mai fatto!
    Non v'era un minimo accenno di ordine cronologico in quel registro, con note, per quanto precise e dettagliate, che indicavano vendite e acquisizioni distaccate di anni o anche decenni l'una dall'altra, senza una singola direzione da seguire, in quel caotico manoscritto concentrato di follia.
    Da quando avevo cominciato a lavorare in quel luogo, era stata una delle mie auto imposizioni quella di rimediare ad un tale scempio, e grazie al cielo via via stavo ricostruendo la storia di Magie Sinister... ma la strada era ancora lunga, ed il giungere d'un cliente mi dovette far mettere da parte una tale occupazione.
    Chiusi di botto il logoro libro mastro, non prima d'aver segnato la pagina a cui mi ero fermata, ed ecco che, dalla nube di polvere scaturita dal pesante tomo, vidi apparire il mio cliente della serata: un volto noto, lo dovevo ammettere, per quanto non ricordassi il suo nome; lo avevo visto sulla Gazzetta del Profeta, era un duellante famoso a livello internazionale, ma non essendo troppo ferrata, né interessata, rispetto a tal materia, non avevo mai approfondito certe nozioni, rimanendo indi nell'ignoranza.
    «Bonsoir Monsieur», replicai al suo saluto, rivolgendogli uno dei miei tipici sorrisi, «Cosa spinge una celebrità come voi a metter piede nel mio umile negozio?» Gli domandai, sinceramente curiosa. Personalità di spicco nel Mondo Magico erano rare come clienti, doveva essere una qualche occasione speciale, se una persona come lui si era addentrata nel più grande santuario della Magia Nera di Londra.
    La risposta che ottenni, oooh, fu indubbiamente interessante: mi chiedeva di uno specchio, indicatogli da un suo conoscente... e che bramava visibilmente.
    Riconobbi subito lo sguardo che lanciò, carico di bramosia, di eccitazione: era lo stesso che si posava su ciò che era di mio interesse, sull'oggetto delle mie più oscure e demoniache pulsioni; quell'uomo era preso dal desiderio più puro e genuino di toccar le Arti Oscure con mano, ed aveva scelto un artefatto molto potente e misterioso per dar sfogo a quel suo bisogno tanto morboso, quanto possibilmente malsano per un personaggio pubblico come lui.
    «E così desiderate lo Specchio Servo delle Brame, Monsieur?» Domandai, lasciandomi ad un lieve riso, non derisorio, quasi intimidatorio al contrario, «Un desio molto particolare il vostro, non v'è che dire», continuai.
    «Quanto vi è stato detto dal vostro "amico" in merito?» Domandai.
    Non avevo certo problemi a vendere un simile articolo, non ero personalmente interessata a farne uso, però volevo andare a sondare il terreno: volevo vedere quanto in basso sarebbe stato disposto ad affondare il buon duellante, prima di concedergli un artefatto oscuro di tale egregia necromantica fattura.

    «Parlato»
    Pensato
  2. .


    15 y.o. | Serpeverde

    Strega


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    Due dita raccolsero la sigaretta, i polpastrelli di indice e pollice che andavano a pizzicare la base del filtro unicamente per avvicinare il cilindro all'occhio critico di chi l'aveva generato, distanza utile all'osservatrice per intercettare tutte le imperfezioni che non avrebbe ripetuto sul successivo esperimento: Carrie Greengrass, dal canto suo, dell'autocritica si abbeverava evidentemente con sfrontata ingordigia.
    «Creo veleni solo per gli altri, grazie.»
    Gliel'avrebbe allora restituita senza averla sfiorata con più attenzione di un respiro, affatto arrogante ma anzi accondiscendente nell'accettazione della propria complicità in quell'intossicazione polmonare. Nel futuro più lontano avrebbe fatto di quel cinismo una carriera rigogliosa, affari così proficui da scolpirle addosso fama e rinomanza, ma a quindici anni si può al massimo sperare di sembrare meno strana di quanto concerna alla socialità adolescenziale.
    Quanto al discorso che seguì, a quel disvelamento di coscienze che le arrivò addosso in una folata di sincerità, Carrie ne sopportò la brezza affilando appena gli occhi, la mandibola contratta adesso in una severità che non divenne tuttavia giudizio. Si incontravano nell'oasi desertica della schiettezza, avrebbero sopportato la disidratazione delle convenzioni all'unisono.
    «Tutto qui?» Staccò la lingua dal palato con uno schiocco sommesso, accogliendo la confidenza dello sguardo di Renan che s'era fatto attendere come lo svolazzare inarrivabile di un colibrì. «La rivalsa su un idiota è quanto di più soddisfacente tu riesca a desiderare?»
    Non si era mai lasciata turbare dalla sfuggevolezza, lei, paziente di una consapevolezza che troppo spesso la allontanava dalla dimensione reale dello spazio-tempo più convenzionale. Accettò allora che Duval riallontanasse gli occhi da lei, eventualmente, e lo liberò in via preventiva dell'incombenza dei propri smeraldi portandoli a planare di fronte, verso l'orizzonte confinato del chiostro, là dove il chiacchiericcio lontano di qualche matricola di passaggio interrompeva il quadro bucolico per lo spazio di qualche istante.
    «Ho sempre pensato che i peggiori nemici di voi mezzosangue siate proprio voi stessi.» Che fosse delusione, quell'ombra remota nel verde dell'iride? «Vi autoinfliggete l'umiltà solo per pigrizia, moderando le ambizioni per non dover competere con chi vi mangerebbe solo in nome della stirpe da cui discende.»
    Acredine forse, risentimento, raccapriccio, quasi rimpianto di non poter vantare della stessa umiltà d'origini che battagliasse col valore insito della persona. Sarebbe stata un valido stendardo per i reietti della società, Carrie Greengrass.
    Non ebbe bisogno di eccessiva gestualità per far scomparire l'armamentario erboristico nella stessa feritoia del mantello da cui l'aveva estratto, a quel punto, il volto dal pallore alabastrino tornò intanto a distendersi della quiete nebulosa che lo avvolgeva in perpetuo, quasi fosse difficile immaginare un elemento capace di alterarne la quiete.
    «A chi vuoi che importino i tuoi voti, quando hai la guerra negli occhi?» Lo disse ancora al vento, ancora evitandolo, poi contrasse l'angolo sinistro delle labbra in una smorfia che sottintendeva l'ovvietà di quanto esprimeva la lingua. «Credi che Zeus abbia mai chiesto la pagella a Marte?»
    Non serviva adempiere effettivamente al paganesimo per cogliere la morale insita in un'allegoria di certo alquanto fantasiosa, né ci sarebbe stato bisogno d'osservare la Serpeverde per più di pochi attimi per ascoltare nitidamente lo scampanellio di ilarità snocciolato dalle labbra sottili: una risata bassa e avvolgente, che ricordava i tiepidi abissi delle acque termali.
    «Sentirti potente facendo quel che ti riesce meglio non dev'essere motivo di vergogna.» Lo disse alzandosi dal ritaglio di marmo, era facile immaginare l'intenzione di congedarsi. Inatteso, piuttosto, sarebbe stato quel passo all'indietro compiuto quasi a voler recuperare qualcosa di dimenticato. «E comunque tu ce l'avevi, un pubblico
    Cercò lo sguardo di Renan per un unico, spietato, istante perso nel tempo, prima di tornare a negargli il proprio in un innocuo dispetto che tentava solo di tutelare la vulnerabilità appena porta dalla confessione. Avrebbe lasciato il chiostro a passo svelto, schiena dritta e mento alto, già valchiria prima ancora di imparare a cavalcare.

    Giorni dopo.


    La compresenza di quarto e quinto anno alla medesima lezione di Storia della Magia non aveva mai vantato di alcun valido successo, stando alla media delle note disciplinare riscontrabili in tali occasioni dai meandri degli annuari. Un'informazione di cui Carrie Greengrass non poteva essere in possesso, chiaramente, eppure fu l'istinto recondito a smuoversi in lei quando la professoressa Hunnam voltò la settecentoquindicesima pagina del bestiario medievale geograficamente inerente a Salem. Ci voleva un certo smalto per argomentare di Salem senza solleticare una certa narcolessia generale, credeva Carrie dal basso della sua inesperienza didattica, ché imparare a memoria i nomi scientifici dei famigli di tutte le streghe bruciate vive, forse, non rientrava in quelle nozioni potenzialmente applicabili in un futuro degno di cultura e istruzione.
    Rinfoderò la penna nel calamaio con casuale compostezza, scivolando appena di più sulla sedia cosicché il bacino arrivasse al bordo e le scapole grattassero sullo schienale: la scompostezza era tra i principali sintomi di noia ad ogni età, semplicemente si diventava più omologati alle convenzioni, crescendo. Armeggiò con la pergamena appena inchiostrata mentre si arrivava ad approfondire il Loxosceles Refuscens, più banalmente noto come ragno violino, e ne sfiorò il corpo deformato a mo' di aeroplanino con la punta della bacchetta in un bisbiglio inudibile ai più, o almeno non più rumoroso della dieta abituale del suddetto sicaride. L'apparecchio di filigrana si animò all'istante, assumendo una vitalità meccanica che ne direzionò il volo affinché non minacciasse imprecisioni. Sarebbe atterrato su un banco predefinito, direttamente sotto al naso di colui che tra i presenti pareva il più valido complice d'evasione.

    Pensi che se ne accorgerebbe,
    se i suoi capelli prendessero casualmente fuoco?



    Non avrebbe saputo dire se Renan Duval fosse in grado di riconoscere la sua calligrafia, certo era che gli sarebbe bastato ripercorrere la breve traiettoria del velivolo per intercettare il sorrisino impertinente sul viso scolpito nella ceramica. Ancora uno sventolio di bacchetta, a quel punto, sarebbe bastato ad innescare i primi riccioli di fumo direttamente sulla folta chioma della Hunnam, una capigliatura talmente crespa da rischiare lo stesso destino in ogni blanda giornata di sole.
    Il panico esplose presto.
    Germogliato sulle spalle sussultanti dei secchioni in prima fila, dilagò a macchia d'olio verso lo sgomento della docente per approdare poi, comprensibilmente, sul miasma generale che portò alunni e creature ad abbandonare i posti per scalpicciare verso la porta in cerca di una fuga.
    Non mancò di farlo anche Carrie, che pur non sentendo il bisogno d'essere inseguita, nutriva una certa passione per l'osservazione ex machina del chaos: fosse questo un sanguinario duello o solo l'arrosto delle doppie punte di Gillian Hunnam.
  3. .


    Isola di Man, 27 Aprile 2024

    Master


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    Coste



    Liara, Daniel. Le vostre bacchette si sollevano all'unisono salvo poi liberare due scariche di magia. I vostri reducto si scontrano con le palle di fuoco andandole a dissolvere come gli scarti di un giornale gettato tra le fiamme.
    Lo stesso non vale per il terzo attacco. La palla di fuoco esplode contro il petto della statua frantumandola in una costellazione di cristalli. Dalle fiamme che danzano a terra sorge un pavone che posa lo sguardo su di voi in attesa di ordini.
    Renan, la tua bacchetta punta al cielo, invece. La vista coglie lo spettro con facilità e il tuo terzo occhio non è da meno. Riesci a individuare il punto esatto in cui passeranno le traiettorie dei prossimi tre attacchi che partiranno dalla gabbia dello spettro. Lì dove il tuo catalizzatore punta, compare una scintilla di luce che si espande in un sole sacro. Il vostro avversario sfreccia nel vuoto ma il sole sacro riesce a sfiorarlo all'ultimo portandolo a urlare di dolore e a cercare di coprire il proprio volto con il proprio gomito. È in quell'istante che tu, Liara, cerchi di sfruttare un'ottima intuizione che però trova uno scoglio nella velocità dell'essere incorporeo. Il tuo Confundus è preciso ma l'essere riesce a evitarlo per un pelo.
    «Che voi siate maledetti...» Sofferente per l'accecamento, non sembra avere buoni riguardi nei confronti di Vath, ma la rabbia non è mai un alleato, se non nei confronti dei nostri nemici. «Osi veramente chiedere come sia possibile bonificare l'isola ponendo fine alla nostra esistenza? Avrete la vita, dalla vostra, ma il cuore che vi batte in petto lo fa per inerzia, mai per empatia» Parole distorte dalle intenzioni di un essere oscuro, quelle, ma che lasciano trasparire una suggestione che tutti voi potrete cogliere: pare esserci un modo per bonificare l'isola, ma lo spettro non sembra sapere quale o magari non vuole rivelarlo.
    «Andatevene. Ora. E farò lo stesso» Su questo sembra onesto, non vi vuole sulla sua isola, vi è chiaro.

    Nello stallo, avete modo di riorganizzare i ranghi.
    Daniel, non hai la certezza di quale sia il rapporto tra lo spettro e il sigillo che stai tentando di forzare. Hai, però, una certa confidenza nelle tue doti da sigillista. Il nodo che hai davanti è stremato ma estremamente complesso, segno di un talento leggendario nella disciplina tramandata dalla tua famiglia, ma qualcosa di buono lo hai imparato trascorrendo parte della tua vita circondato da glifi e rune. Il tuo Finite è la goccia che fa traboccare il vaso gerando un effetto domino in cui, istante dopo istante, le rune che circondano la congiunzione vanno ad acquistare opacità fino a poi scomparire del tutto. Non puoi ancora saperlo, ma le tue azioni hanno fatto la differenza.
    Il vostro lavoro è giunto a termine, o così pare di capire al master che sta scrivendo questo post a un'ora poca consona, e quindi potete ripiegare verso la nave.
    Carrie, il tuo Diminuendo va a rendere la statua più facile da maneggiare, e ciò permette al tuo tentacolo - oscuro come la notte e due volte più pericoloso - supportato dal tuo incanto, Vath, di spostare ciò che resta della figlia del Capitano con estrema facilità. Data la fine patita da un'altra statua poco prima, comprendete che prestare attenzione potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte del vostro 'referto'.

    Coste Pt.2


    Chi tra voi sceglierà di avanzare verso la nave si ritroverà rallentato dalla nebbia che cela le vostre tracce e dalla complessa struttura di cristallo che renderebbe una semplice scivolata potenzialmente fatale.
    Lo spettacolo che vi circonda, con rose di minerale maledetto affilate come rasoi e natura completamente immobile, pare quasi invocare il vostro silenzio.
    Se ciò che Tara ha condiviso è vero, infatti, a breve qualche altra creatura potrebbe attaccarvi. Rimanere vigili è fondamentale.
    É proprio con questa consapevolezza che noterete una figura ovale levitare a velocità sostenuta a una decina di metri da voi. Composta di cristallo e alta come un uomo, non potrete che assimilarla a un gigantesco uovo probabilmente appartenente a qualche creatura dell'isola. Non vi degna di attenzioni: siete piuttosto certi che stia puntando alla nave.

    Entroterra



    Tiberius, confrontare le tue conoscenze a quanto analizzato è una scelta molto da Tiberius. Quello di cui ti ricordi probabilmente non ti sarà utile sull'immediato ma sei un alchimista e chi meglio di te non potrebbe riuscire a valorizzare un ingrediente di cui, almeno per il momento, non se ne capisce l'utilità? In effetti, il tuo fido compagno - Lancelot - ha studiato a lungo gli effetti della cristallizazione ricollegando questo fenomeno magico sia all'elemento terra che a incanti come l'aresto momentum. Eppure, c'è una terza chiave per interpretare tutto ciò. Immaginiamoci tanti granelli di sabbia rinchiusi in un contenitore che viene poi gettato in un frigo e congelato: ciò che ne uscirà sarà un corpo unico difficile da separare. Ciò è molto simile a quel che percepisci sulle varie coscienze che sono state legate assieme dalla cristallizazione magica. Puoi quindi intuire che tutte le creature vive - in un certo senso - che infestano l'isola siano ormai connesse l'una all'altra ma sai anche che alcune entità, magari simili a quella che infesta il cielo in questo momento, potrebbero usare il proprio ascendente per determinare una gerarchia in questa rosa di caos. L'avversario che state affrontando è forte, molto. Quanto potrebbe essere pericoloso chi riesce a governare lui e tutti i suoi simili? Al netto del tuo ragionare si delineano due possibili ipotesi: a, chi sta dettando questa gerarchia è ancora nell'isola ed è impossibilitato a uscirne; b, qualcosa ha portato sull'isola più di un governante e se qualcuno ha abbandonato Man, magari qualcun altro è rimasto lì per un motivo o per un altro. Entità potenti, lo hai appurato, e non puoi essere certo che la loro influenza non abbia toccato almeno uno dei tuoi compagni, ma chi? E come?
    Lancelot, una lama di cristallo si avventa su di te col chiaro intento di aprirti come un fiore, ma i tuoi riflessi - amplificati dall'adrenalina - ti permettono di reagire per tempo. L'incanto scudo che vai a evocare si stratifica in un velo di magia protettiva denso come il cuoio di un drago su cui sbatte l'arma naturale dell'acrismantola. Quando la punta cozza contro il protego, l'attrito che ne scaturisce genera delle vere e proprie scintille di magia che anticipano la frattura dello stesso incanto. Fortunatamente, sebbene per un pelo, la tua difesa riesce ad avere la meglio.

    La bacchetta di Tiberius frusta il vuoto e la condensa che circonda il ragno si condensa in figure spettrali. Lo stormo graffia il volto della bestia riconoscendo nella sua cristallizzata natura una certa resistenza, non temprata abbastanza per risultare immune alle incredibili doti del trasfiguratore. Schegge illuminano il vuoto mentre alcune delle zampe si protendono nella direzione voluta dall'evocatore. Quando Ariadne aggiunge la sua bacchetta al concerto, l'impatto del Leviosa contro l'acrismantola genera uno stridio fastidioso, testimone della stazza e resistenza della creatura, ma qualche altro passo viene mosso. L'essere si trova ora tra le statue e il golem che ha aggredito il negoziante.

    Le uova sono assicurate a terra da una complessa trappola di cristalli ma l'esperienza di Tiberius è decennale. L'assetato bozzolo reclama sangue ma prima che questo possa giungere nella sua direzione, il rumore di ingranaggi che fanno attrito su sé stessi cozza con l'esplosione di incanti che ormai caratterizza il campo da battaglia. Preciso come un cubo di rubrik distinto per colori in ogni suo lato, l'oggetto animato dall'Olivander trova una via di fuga dagli arpioni che lo tengono a terra, sollevandosi come un palloncino gonfio d'elio e volando verso il porto. Il sangue fa per seguirlo ma quando l'uovo confluisce in un puntino distante, il liquido rosso esplode, inanime, contro le rocce.
    Nebula, fare appello alla propria mente per castare un incanto mentale in un ambiente tanto ostico è estremamente complicato. È forse il desiderio di sopravvivere che guida il tuo catalizzatore nel vuoto portandolo a rilasciare cristalli di magia che andranno poi a formare una solida cupola. Chiunque la varcherà, sarà invisibile agli occhi di tutti coloro che si trovano all'esterno. Libera di muoverti, sia te che Ariadne vi congiungete per evocare una cupola difensiva verso cui i vostri compagni accorrono.
    Lancelot, il castello protettivo creato da Nebula e Ariadne ti da tempo di riflettere su ciò che ti circonda. Cerchi una via di fuga e facendo appello ai tuoi sensi riesci a ritrovare le vostre impronte tra i granelli di cristallo ma anche stelle famigliari sopra la vostra testa. Se riuscirete a scappare dall'acrismantola e non avrai perso l'uso della vista, potrai guidare il resto dei tuoi compagni. Sopravvivere è la chiave e tenti di forgiarla eliminando il problema principale che ti affligge: i ragni che stanno crescendo dentro di te. Il dolore si fa via via più insopportabile e il tuo corpo fatica persino a capacitarsene. In uno scenario diverso, la visione della propria carne che si gonfia in modo irregolare avrebbe potuto portare un umano a perdere la ragione, ma tu non puoi permetterlo, e tenti il tutto e per tutto. L'evanesco è un'idea brillante ma la trasfigurazione si basa sul concetto di riscrivere la composizione del proprio bersaglio e tu non solo sai spaventosamente poco dell'anatomia dei ragni dentro di te, ma hai anche la tua stessa carne a coprirne la figura. Lì dove la ferita è aperta e gronda sangue, puoi notare arti di cristallo che scavano, e - nel tempo in cui il tuo incanto viene castato - li noterai svanire nel vuoto. Non li hai sterminati completamente, ma mentre il muscolo brucia come se un diavolo vi avesse colato acciaio fuso e rovente, comprendi dal panico dei tuoi indesiderati ospiti di averne rallentato la crescita.

    Quando i golem smettono di vibrare, un freddo silenzio colora la valle.
    Poi l'esplosione.
    Il boato che ne scaturisce spezza cristalli e vi costringe a portare le mani alle orecchie per non rimanerne assordati. La cupola difensiva delle più giovani del gruppo si erge a difesa mentre il disgrego di Mallory, il cui lancio è inquinato dalla visione che la porta la capo-squadra auror a dissociare di fronte a voi, fatica a epurare la tela di cristallo.
    Tolta la Rosier, siete incolumi, come anche le statue. Più complesso è valutare lo stato del vostro ultimo avversario: si erge nella nuvola di cristalli e polvere un'ombra della stazza di un elefante. Non avete il tempo di intuirne i lineamenti che questa scompare.
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    Improvvisa come un tuono che fende il cielo, una forza erutta ai vostri piedi mentre scaglie di cristallo tranciano i rimasugli della vostra cupola protettiva e fendono sia la vostra carne che la vostra tuta.
    Cadete a terra e, sollevando lo sguardo, potrete notare ciò che ne è diventato dell'acrismantola. Cresciuta nella stazza e forse anche nella coriacità, la vostra preda mai come in questo momento vi sembra desiderosa di ricordarvi le gerarchie della piramide alimentare.
    Non uccidetela. La voglio viva.
    «Nessuno di noi vi brama vivi, però».
    Una voce spettrale, simile all'eco di un masso che precipita in una grotta inesplorata, raggiunge il vostro udito prima che l'Acrismantola possa passare alla sua offensiva.
    Ariadne, su di te calano le fauci della bestia. Puntano al tuo volto col chiaro intento di sfigurarti e, se possibile, privarti dei tuoi sensi.
    Tiberius, su di te verte qualcosa di peggiore. Uno degli arti della creatura, ora spesso come gli arieti che un tempo facevano breccia nei cancelli di fortezze centenarie, punta al tuo addome. L'arma naturale della bestia è avvolta, poi, da scintille di magia nera. È chiaro che patirai una sorte simile a quella affrontata in precedenza se non riuscirai a difenderti, con la differenza che ora hai anche la certezza che da solo potrai poco o niente.
    Mentre il sangue delle vostre ferite fluisce verso un altro uovo, avete modo di notare che le rune ai vostri piedi sono scomparse.
    Qualcuno ha disattivato il sigillo e ciò potrebbe fare la differenza.

    «Parlato Professor Ottone»
    «Parlato Capitan Shi Yang»
    «Parlato Preside Bergmann»
    «Parlato Spettro»
    «Parlato Acrismantola»


    Regole & Note da leggere con attenzione:
    Per accorciare lo spoiler, vi rimando al primo post per le informazioni generiche :f:
    QUINTO TURNO

    Note x Tutti
    - Assicuratevi di avere un link funzionante alla scheda sia in firma che nel code role :f:

    Coste
    Lo spettro rimane accecato ma schiva il Confundus.
    Potete andarvene.
    Vi concedo di usare un'ultima azione minore in questa zona purché non sia di natura combattiva.
    Qualora sceglierete di spendere un'azione maggiore o di restare, ripeto, solo in questi casi, succederà quanto segue. Dalla gabbia si libereranno altre tre palle di fuoco che colpiranno 13 - Un bambino con un cappellino da baseball e gli occhi vispi, cristallizzato mentre tiene una macchinina giocattolo tra le mani. Il suo viso esprime entusiasmo e curiosità con un attacco di resa 13 + 9, 7 - Un anziano con gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera, cristallizzato in una posizione di meditazione. Il suo viso trasmette serenità e accettazione con un attacco di resa 2 + 9, e 6 un uomo con una folta barba bionda, cristallizzato mentre tiene un libro aperto di fronte a sé con un attacco di resa 13 + 9. Inoltre, tutti gli uccelli in campo si avventeranno su di voi causando 1d8 a testa [Nel caso tirerò io i danni :f:] prima che possiate difendervi.

    - Chi di voi sceglierà di recarsi dall'altro gruppo, perderà sia l'azione minore che un'azione minore, quindi avrà solo una singola azione minore [Ciò perché assumo che per raggiungere il luogo spendiate sia un'azione maggiore che una minore per correre all'estremo della vostra capacità]. Dovrete effettuare anche un check su Saggezza [d20+Saggezza/10]e, se nessuno farà almeno 15, vi perderete.
    Nel caso riusciate a raggiungerli, apparirete dalla destra della loro mappa.

    - Chi di voi sceglierà di tornare indietro, si troverà nello scenario descritto sopra con l'oggetto ovale non identificato che sfreccia verso la nave. Non riuscite a raggiungere subito la nave ma potete proseguire [O comunque indicarmi l'intento di voler proseguire] e nel caso non ci siano ostacoli vi farò arrivare il prossimo turno.

    - Continuare a trasportare la statua richiederà il consumo di un'azione atta e adatta a tal fine la cui resa dovrà essere superiore a 12 [Potete usare più azioni, anche con pg diversi] o la statua cadrà COCCI???.

    - Lo spettro è uno ma si trova a metri e metri di distanza per cui avrete un malus di -5 nell'attaccarlo: potete spendere la vostra azione minore o un'azione maggiore per prendere la mira. Se avrete speso l'azione minore, vi chiedo di lanciare 1d20 il cui risultato sarà dimezzato a cui dovrete aggiungere Saggezza/10. Se avrete speso un'azione maggiore, 1d20 + Saggezza/10. Qualora il risultato sia pari o superiore a 15, non avrete malus.

    Renan, PV: 68
    Azione Minore: Mira d20/2 + Sag/10 +14/2 + 8 = 15 (passato)
    - Divinazione: D20 + DivR/10 +3 6 + 9 + 3 (18) Mmmh... un po' difficile da interpretare, ma te la giudico come un prendere la mira che ti permette di inglobare nella luce anche le palle di fuoco che vengono lanciate a questo turno in modo da accecare anche loro e ferirle.
    - Azione Maggiore 2: Lumos Solem 19/2 + 9 -/+0 (mira check passato) 18 (gittata 10 mt) vs 5 + 8 + 4 schiv ist = 17, si prende 1 danno e viene accecato

    Liara, PV: 69
    Confudus = 3 +60/10 = 9 vs 5 + 8 - 2 status alterato + 4 schiv ist, schiva
    Reducto = 12 + 50/10 = 17 vs bersaglio più vicino ovvero Il primo [Resa: 1+9/2] punta '11 - Un ragazzo indiano con una camicia sbottonata e un'espressione sognante, cristallizzato mentre tiene un pallone da calcio tra le mani. Il suo viso trasmette gioia e speranza.', difesa riuscita
    Azione minore per la mira verso il proiettile = 1d20/2 + saggezza /10 = 17/2 = 8,5 + 90/10 = 17,5, ok, nessun malus
    Colligatio Mentium con spettro fino fine SESTO turno

    Vath, PV: 68
    Azione 1: Cerca di trattare con lo Spettro in modo da aver piu informazioni a riguardo dell'isola di Man. Dado: 1d20+9 = 15
    Azione 2: Vath cerca di portare via la statua della figlia di Shi Yang alzandola con un incantesimo di levitazione Dado: 1d20+2 = 8
    Azione Minore: Avverte lo Spettro che se ne stanno andando e di cessare gli attacchi. Dado:1, subentra il Talento (Carisma) 2+9 = 11

    Carrie, PV: 68
    Prima Azione Maggiore: Diminuendo su statua 5+4-1(Stigma)=8
    Seconda Azione Maggiore: Tenebra Tentaculum su statua. 20+18(raddoppio)-1(Stigma)=37
    Azione Minore: Trasfigura braccio in Tenebra. 19+9-1(Stigma)=27
    Stigma di Ba'Grua: - 2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role.

    Daniel, PV: 67
    Prima Azione Maggiore: Reducto: 8 + 8 = 16 vs secondo [Resa: 7+9] punta '10 - Una bambina dai capelli ricci castani e gli occhi grandi, cristallizzata mentre abbraccia un orsacchiotto di pezza. La sua espressione è quella di una tenera innocenza', diff = 0
    Seconda Azione Maggiore: Finite: 17 + 9 = 26
    Azione Minore: Check Rune e nodo (scegli tu se tecnica o intelligenza, ti inserisco solo il dado fortuna dimezzato): 11/2 = 5 + 3

    Mappa
    Tornerà aggiornata più forte che mai se qualcuno di voi rimane.
    Ogni quadratino è 1x1 metri.
    Le statue sono numerate come segue:
    CITAZIONE
    Adulti:
    1 - Un uomo di origini slave con barba folta e occhi scuri, cristallizzato mentre stringe un'ascia di legno, la sua espressione riflette una mescolanza di determinazione e terrore;
    2 - Una donna di origini medio-orientali, avvolta in un velo di cristallo nero, le mani protese in avanti in un gesto di supplica. Il suo viso mostra tristezza e rassegnazione;
    3 - Un uomo latino con un cappello da cowboy cristallizzato sulla testa e un'espressione di sorpresa incisa sul volto. Le sue mani sono tese verso il cielo in un gesto di incredulità;
    4 - Una donna asiatica che indossa un camice da scienziato, con lunghi capelli neri, ora cristallizzata in un gesto di protezione. Il suo viso esprime determinazione e preoccupazione;
    5 - Una giovane donna latina con lunghe trecce nere, cristallizzata mentre tiene stretta una foto sbiadita tra le mani. Il suo viso mostra disperazione e speranza;
    6 - Un uomo con una folta barba bionda, cristallizzato mentre tiene un libro aperto di fronte a sé. Il suo viso mostra curiosità.
    7 - Un anziano con gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera, cristallizzato in una posizione di meditazione. Il suo viso trasmette serenità e accettazione.
    8 - Una donna di origini portoghesi, con lunghi capelli scuri e occhi penetranti, cristallizzata in un atteggiamento di difesa, le braccia avvolte intorno al corpo. Il suo viso mostra determinazione e paura.
    9 - Un uomo di origine africana con un'espressione decisa e fieri lineamenti, cristallizzato mentre tiene una piccola statuetta tra le mani. Il suo viso riflette un misto di coraggio e preoccupazione.

    Bambini:
    10 - Una bambina dai capelli ricci castani e gli occhi grandi, cristallizzata mentre abbraccia un orsacchiotto di pezza. La sua espressione è quella di una tenera innocenza.
    11 - Un ragazzo indiano con una camicia sbottonata e un'espressione sognante, cristallizzato mentre tiene un pallone da calcio tra le mani. Il suo viso trasmette gioia e speranza.
    12 - Una bambina di origini asiatiche con un sorriso contagioso e un vestito colorato, cristallizzata mentre tende una mano verso un uccellino posato sulla sua spalla. Il suo viso mostra meraviglia e allegria.
    13 - Un bambino con un cappellino da baseball e gli occhi vispi, cristallizzato mentre tiene una macchinina giocattolo tra le mani. Il suo viso esprime entusiasmo e curiosità.

    Animali:
    14 - Un golden retriever intento a ringhiare

    Le lettere arancioni, in base alla vostra iniziale, siete voi.
    La S ciano è lo spettro, è grande come un uomo adulto ma si trova a quaranta\cinquanta metri d'altezza.
    LA C blu è il corvo spettrale, grosso come un corvo. Similmente, la T è una taccola e la G è un gabbiano. C'è ora anche un bel pavone molto stiloso da questo turno.
    Attorno a Renan si trova il Cave ma ormai i nemici sono allo scoperto... forse
    Il sigillo runico è andato.

    Entroterra Esterno
    - L'esplosione dei Golem ha come resa 24 [7 + 6 + 5 + 6, verso cui non si applica schivata istintiva perché attacco speciale ad area e neanche il malus da accecamento perché non prendono mira] vs 29 [Protego Totalum di Nebula 10 + 9 = 19 e Protego Totalum di Ariadne 4+ 6 = 10]. In quanto il vostro risultato è maggiore, riuscite a difendervi, e lo stacco è 5 [Il vostro 29 - 24].
    L'Acrismantola assorbe i cristalli dei Golem esplosi diventando un bersaglio di dimensione Enorme [Per farvi capire, un elefante adulto] e ciò vi lascia intuire che non abbia sofferto dei danni dell'esplosione, come anche le sue uova. Tuttavia, i vostri sforzi per spostarla hanno fatto si che il suo corpo abbia assorbito l'esplosione che altrimenti avrebbe danneggiato le statues [Mi è piaciuta come idea e volevo premiarvela nei limiti della coerenza].
    L'acrismantola, quindi, si liquidifica salvo poi riformarsi sotto di voi, colpendovi tutti data la stazza ma con svantaggio dato il vostro occultamento e il fatto che il Mostrum abbia reso difficile, ma non impossibile, vedere dove vi foste radunati, infiliggendovi 16 + 16 - 2 [Status alterato] = 30/2 = 15 - 5 [Rimasugli del Protego totalum] = 10 danni da taglio a testa.
    Successivamente, l'Acrismantola tira un morso verso Ariadne di resa 17 [3+16-2] e prova a forare l'addome di Tiberius con una resa di 50 [20+16*2-2] Salvatelo, vi prego. L'attacco che punta Tiberius è circondato da scintille di magia oscura che vi fanno intuire che seguirà le regole di questo tipo di magia [Vi rimando ai miei esiti precedenti] e che causerà status alterato se non difeso completamente. Di contro, o la prima o seconda azione per difendervi. Inoltre, alla resa del nemico dovrete scalare la vostra schivata istintiva. Ultimo, ma non meno importante, il sigillo è stato spezzato: i vostri incanti di magia bianca non saranno depotenziati da questo.

    - Chi ha motivi per tenere d'occhio Mallory, può fare un check su Saggezza che non costerà azioni. Se il valore sarà pari o superiori a 15, la noterete dissociare per qualche istante in concomitanza al suo uso della veggenza.

    Mallory, PV: 68/ Danni: 5[Deprimo ti rimbalza sulla spalla], 10 [La ragnatela causa danni da taglio ma il disgrego ti permette di non rimanerne intrappolata13+ 13 - 2 [Status alterato] - 11 - 3 schivata istintiva], 10 [Attacco ad area Acrismantola]
    Prima Azione Maggiore: Disgrego per proteggersi dalla ragnatela e possibilmente disintegrarla: 15 + 7 = 22/2 = 11, ne dimezzo la resa perché per difendersi dalla ragnatela avresti dovuto usare la seconda azione ['Mallory, puoi usare sia la seconda azione per una tra le seguenti opzioni: difenderti dalla ragnatela dell'Acrismantola, dall'esplosione, o cogliere la visione. Enjoy :f:'] ma allo stesso tempo non posso annullarla completamente perché forse sono stato poco chiaro io
    Seconda Azione Maggiore: Veggenza per tentare di vedere la visione: 7 + 8 + 3(bonus abilità) = 18

    Tiberius, PV: 64 / Danni: 7 (Ustione sul petto di natura oscura causata dal golem) Curato da Nebula, 2 [Oscurità 'respirata' tramite Tracciatura], 10 [Attacco ad area Acrismantola]
    Slot Maggiore#1: Monstrum 11+8-1 (Stigma di Ba'Grua) +1 (Boni Omenis Glyphus) = 19
    Slot Maggiore#2: Motus Maxima 20+16(8*2)-1 (Stigma di Ba'Grua) = 35 che dire, l'uovo acquista vita e personalità, ora ha dei sogni e delle emozioni
    Slot Minore: Studio Traccia 20/2+18(9*2) (Intelligenza)= 28
    Stigma di Ba'Grua: - 2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role.

    Ariadne, PV: 65 / Danni: 8[16 - 8 Ferita perforante\da taglio sul braccio dominante causata dall'acrismantola, lievemente curata da Nebula], 10 [Attacco ad area Acrismantola]
    Azione maggiore 1 = Leviosa Maxima 6+3 = 9
    Azione Maggiore 2 = Protego Totalum 4+ 6 = 10
    Azione minore = Check Intelligenza = 4/2=2 + 8 =10
    Tirami anche un ultimo 1d6 per vedere i danni del lumos solem questo turno :f:

    Lancelot, PV: 66 \ Danni: 1 [Oscurità 'respirata' tramite Tracciatura], 1 + 6[Ragni che ti stanno divorando da dentro], 10 [Attacco ad area Acrismantola]
    L'acrismantola ti ha piantato dei ragni dentro la ferita e stanno crescendo divorando la tua carne :f: per il momento i danni sono minimi
    Qualsiasi azione atta ad arrecare danno all'acrismantola vedrà il dado fortuna lanciato con svantaggio

    Azione minore: Check su Saggezza per via di fuga [19/2+80/10 = 17 top], se riesci a scappare potrai guidare la squadra e riuscirete a tornare indietro senza perdervi
    Prima azione maggiore: Protego contro l'attacco diretto dell'acrismantula [18+60/10] = 24 + Schivata Istintiva vs 23 [8 + 13 - 2 [Status alterato]], ti difendi easy
    Seconda azione maggiore: Evanesco sui ragnetti dentro al corpo [5+60/10 = 11], al prossimo turno il dado danni non incrementa ma da quello successivo chissà
    N.B. Visto che il primo attacco dell'Acrismantola è contro di te e il secondo contro Mallory, mi son permesso di esitarti le azioni a ordine invertito [A differenza di Mallory, data la natura delle tue azioni cambiando l'ordine non cambierebbe il risultato finale].

    Nebula, PV: 73 \ Danni: 10 [Attacco ad area Acrismantola]
    Salvio Hexia: 14 + 9 = 23, durerà 3 turni e potrà occultare l'area di una piccola nave.
    Protego Totalum: 10 + 9 = 19

    Acrismantola; danni 2/2 [Lumos Solem], 1 [Exumai]
    Status alterato: accecamento [fino a fine quinto turno]
    Resistenza: Offensivi


    IMG-1938
    Ogni quadratino è 1,5x1,5 metri.
    Le lettere nere ho scritto sopra cosa sono. La freccia nera è la direzione dell'incanto che solo Lancelot ha notato.
    Gli oggetti numerati da UNO a TREDICI sono uova di cristallo.
    Le lettere gialle, in base alla vostra iniziale, siete voi [Tranne Tib che è O perché pensavo al suo iconico cognome lol].
    Il Quadrato Verde è l'acrismantola.
    I quadrati rossi e magenta sono i due golem.
    Il Cerchio viola è il Salvio Hexia di Nebula, resterà in campo fino alla fine del settimo turno


    Scadenza sabato 4 Maggio alle 17 per entrambi i gruppi

    Edited by ¬Colonnello - 30/4/2024, 15:23
  4. .

    Albo Ministeriale inserito


    I più attenti avranno già notato la comparsa di un nuovo topic in bacheca.
    Abbiamo appena pubblicato l'Albo Ministeriale in cui è presente l'elenco dei pg censiti da tutti i Ministeri del mondo magico in possesso di una specifica abilità e/o facenti parte di una specifica razza.
    Nella lista sono presenti soltanto i pg che hanno dichiarato abilità e/o natura e si sono registrati presso il Ministero della propria nazione.

    Nel caso in cui non siano presenti nella lista uno o più dei vostri pg regolarmente registrati, inviate un MP a questo account.
    Buon game a tutti!
  5. .


    32 YO | caposquadra auror | veggente

    witch


    mal1 Le dita si contrassero in uno spasmo, unghie nere a grattare l'altrettanto nero cristallo fino a quasi incrinarsi. La ricerca del dolore a colmare il vuoto lasciato dall'assenza di segni. Si mossero frenetiche, le iridi, a seguire quelle tracce magiche che loro sole avrebbero potuto districare, il filo di arianna solo un debole bagliore che dai simboli nascosti sotto il palmo portavano dall'altra parte dell'isola. Non a lei, il compito di disfarne l'incanto, ma a chi combatteva sulle piangenti coste di Man.
    «CAZZO!»
    L'urlo a bruciarle le labbra, diretto all'oscurità di un cielo che non aveva saputo potrare loro fortuna. La creatura di padre Bergmann solo una straziante illusione, il dolore alle mani cupa realtà. Nero mascara ridotto a lacrime di morte, lì dove il sudore aveva disegnato ricami sul delicato volto.
    Fu il clamore del cristallo contro sè stesso a farla scattare di lato, il viso che si incupì nel realizzare il pericolo in arrivo. Respiro spezzato, battito perso e poi doppiamente recuperato, corpo che scattava automatico a prevalere sulla mente ancora in ritardo. Il sapore del sale sulla lingua, l'intorpidimento del braccio mosso di scatto, il formicolio del cedro che scattava ad illuminare l'aria del suo rassicurante bagliore.
    L'attacco dell'acrimantula accolto e corrisposto senza battere ciglio.
    «Disgrego.»
    Una carezza di luce a mescolarsi a quelle di tutti i combattenti che avevano finalmente scelto di ritornare ad essere uno.
    Un angolo di momentaneo paradiso, a sfidare l'intraprendente inferno.
    «Ottimo lavoro.»
    La voce tuonò imperiosa tra i presenti a recuperare un controllo andato perso troppo presto. Il gruppo nuovamente riunito, l'erede dei Rosier poteva dunque riprenderne le redini. Se l'incanto scudo scagliato in difesa della ragnatela avesse avuto effetto si sarebbe alzata nuovamente in piedi, il corpo eretto che avrebbe ritrovato il proprio posto naturale.
    «Stiamo tutti vicini. Chiunque sia in grado di castare un difensivo, lo faccia all'istante» intimò dopo aver udito le informazioni rilasciate da Tiberius e Lancelot in merito ad un'esplosione imminente. Alla specifica del runologo lo sguardo si aguzzò in direzione dell'acrismantula, il marrone delle iridi a carpire con gelida violenza il nucleo pulsante della creatura. Troppo indispensabile, ciò che le donava vita, per non esserle strappato dal corpo e regalato alla scienza.
    Il soffocante pepe nero si fece più inteno ad una folata di vento improvvisa, subito seguito dalla letale dolcezza della damascena.
    «Fate qualunque cosa per neutralizzare l'acrismantula.»
    La voce possedette il vento, librandosi tagliente e decisa in direzione dei propri compagni.
    «Ma non uccidetela. La voglio viva.»
    Soggetto e verbo ben definiti, a scaldare alla luce del sole il più oscuro degli ordini.
    Lasciò fossero altri ad occuparsi degli incanti a riparo delle esplosioni, il viso alto rivolto invece alle nere nuvole che imperiavano all'orizzonte.
    «No.»
    Arrivò netto, il rifiuto, a soffocare la richiesta di fuga dell'Olivander ancora prima del nascere.
    «Se le difese reggeranno, dopo l'esplosione dei due golem avremo un prezioso arco di tempo in cui potremmo occuparci del ragno indisturbati. Non possiamo rischiarlo. Dobbiamo recuperare tutto il possibile prima di tornare alla nave.»
    Perchè, anche a costo di versare alcune gocce di sangue dei propri compagni in più, non sarebbe tornata a casa a mani vuote. Ma quel pensiero non avrebbe avuto il lusso della condivisione. Tirannica imperatrice, avrebbe deciso delle sorti altrui finchè non fosse arrivata ad un proprio guadagno.
    Fu in mezzo a quella lucida realizzazione che arrivò il primo segnale. Un sussurro lieve all'orecchio, una mano gelida a sfiorarle le dita. Il gelido brivido di passato, presente e futuro concentrati in un unico violento stimolo lungo la colonna. Tremò impercettibilmente, colei che portava il miele e le spine nel sangue, così come aveva tremato per la prima volta più di venti anni fa quando il Fato aveva bussato alle porte della mente chiedendo di entrare.
    La realizzazione di non aver fatto abbastanza, in quegli anni, per scongiurare quell'odiato momento le strinse la gola come la lama di un boia sul patibolo. Per l'ennesima volta vittima, per l'ennesima volta strumento. I pugni si strinsero violentemente, il tessuto della tasca dei pantaloni unico riparo concesso per impedire agli altri di vedere. Si abbassarono, le palpebre ricoperte di nero, a ripercorrere le lacrime che il sudore aveva già tracciato sul viso mischiando assieme sale e inchiostro.
    Combattè, Mallory Rosier, contro un dono che non aveva mai voluto.
    Gli occhi improvvisamente diventati dello stesso colore del cupo cielo che svettava su tutti loro deridendone le pene.
    I pugni stretti fino ad impedire la circolazione, il mento stretto in una smorfia di sfida, le labbra piene improvvisamente ridotte ad una linea.
    Combattè nel silenzio di una battaglia che nessuno avrebbe potuto udire.
    Combattè finchè l'orgoglio e la rabbia non diventarono stanca rassegnazione.
    Le parole di Lancelot solo un appena percettibile eco all'orizzonte.
    E poi cadde.

    Perdonatemi per lo sforo ma ho fatto veramente l'impossibile >_<

    Riassunto: Mallory si protegge dall'attacco dell'acrimantula con un Disgrego. (Scudo che in teoria dovrebbe anche disintegrare l'attacco). Raggiunge quindi il resto del gruppo stringendosi tutti assieme e sperando che le difese degli altri bastino a proteggere tutti dall'esplosione dei golem
    Prova a lottare contro la visione e rigettarla ma alla fine soccombe. Master, hai via libera.

    Equipaggiamento: bacchetta

    Slot
    - tuta
    - pozione curativa datale da Nebula
    -
    -

    Statistiche usate, bonus, e malus: Supporto: 70; Divinatoria: 80

    Prima Azione Maggiore: Disgrego per proteggersi dalla ragnatela e possibilmente disintegrarla: 15 + 7 = 22

    Seconda Azione Maggiore: Veggenza per tentare di vedere la visione: 7 + 8 + 3(bonus abilità) = 18

    CITAZIONE
    Formula: Disgrego
    Anno: adulti
    Parametro di riferimento: Supporto
    Descrizione: evoca uno scudo magico a forma di cupola che disintegra bersagli fisici al contatto. I danni provocati sono pari alla differenza tra la resa del Disgrego e quella dell’attacco fisico.
    Durata: instantanea.


  6. .


    24 YO | Auror | Legilimens

    Mago


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    Riusciamo a difendere le statue dagli attacchi, tuttavia due di questi si trasformano in altrettanti volatili. Uno è praticamente al mio fianco. Mi sposto subito un po' più lontano, per avere un minimo di margine di manovra.
    Vedo che l'attacco combinato di Duval e Greengrass ha fatto il suo. Sfrutto il momento per analizzare ulteriormente quello che sembra uno dei nodi del sigillo [Chack (scegli tu se intelligenza o tecnica)].
    Lo spettro, però, è la vera rottura. Insiste sul fatto che dobbiamo andarcene, però continua ad attaccare, come pensa che ci ritireremo se continua a mirare i civili?
    «Cazzo!» sputò tra i denti.
    In un attimo sollevo la bacchetta, appena vedo partire altre tre palle di fuoco, miro a quella che va verso una bambina (statua 10) e come fa Liara grido: «Reducto!».
    Per un attimo mi torno alla mente Sina. Ingoio il nodo che mi stringe la gola e scaccio via quei pensieri non necessari, al momento.
    Mi volto verso gli altri. «Il sigillo interferisce con la magia bianca oltre a impedire la smaterializzazione. Mi sembra anche come se qualcuno stia cercando di romperlo, forse il gruppo nell'entroterra. Copritemi le spalle, provo a spezzarlo!»
    Non so di chi fidarmi, so soltanto che se vogliamo uscirne, dobbiamo almeno collaborare. Per fortuna sembrano farlo. Liara lancia un Confundus, la Greengrass un manto di tenebre sui volatili e Duval mira con un Lumus Sole lo spettro.
    È il mio momento. Alzo la bacchetta verso il nodo: «Finite!».
    Prego che possa funzionare, prego che Ade stia bene e che la Black stia riuscendo a tenere tutti al sicuro. Se il sigillo si rompe, magari riuscirò a facilitare un po' le cose anche a loro, spero.
    Indietreggio rapido verso gli altri del gruppo. «Andiamo, Strand!»
    La Greengrass e Ramar stanno provando a portarsi via la statua della figlia di Shi Yang. «Ottima idea. Indietreggiamo insieme verso la nave.»
    Una parte di me vorrebbe correre nell'entroterra, accertarsi che Ade stia bene, ma so anche che non ha senso farlo. Non conosci la situazione lì, non so quali pericoli potremmo incontrare. Meglio mettersi al sicuro e contattare la Black e poi decidere il da farsi.

    «Parlato»


    Riassunto:
    Daniel rivela ciò che ha appreso del sigillo agli altri e analizza il nodo.
    Quando lo spettro attacca usa un Reducto sulla palla di fuoco che punta alla statua 10, se non erro, quella della bambina.
    Poi quando i ragazzi distraggono lo spettro utilizza un Finite sul nodo, per cercare di spezzare il sigillo.

    Equipaggiamento + 1 per abilità "Maestria Runica":
    - Slot 1: Tuta
    - Slot 2:
    - Slot 3:
    - Slot 4:
    - Slot 5:

    Statistiche usate, bonus, e malus:
    - Intelligenza: 30
    - Tecnica: 60
    - Supporto: 90
    - Offensiva: 80

    PV: 60 + 7 = 67

    Prima Azione Maggiore: Reducto: 8 + 8 = 16
    CITAZIONE
    Formula: Reducto
    Anno: quinto
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: incanto offensivo con possibili risvolti difensivi.
    Permette di polverizzare oggetti fisici.
    Affinché abbia pienamente effetto come difesa da proiettili fisici (Frecce, sassi, proiettili...), la resa dovrà superare sia la resa dell'attacco (In caso contrario parte dei danni verranno subiti comunque) che la soglia di robustezza dell'oggetto (In caso contrario l'oggetto verrà respinto ma non polverizzato). Si ricorda che utilizzare un Incanto Offensiva come difesa viene considerata come difesa non convenzionale.
    Durata: istantanea.

    Seconda Azione Maggiore: Finite: 17 + 9 = 26
    CITAZIONE
    Formula: Finite
    Anno: adulti
    Parametro di riferimento: Supporto
    Descrizione: annulla gli effetti di un incantesimo o di altre espressioni della magia se ne supererà la resa. Funziona contro qualsiasi tipo di magia.
    Autoconclusivo se il bersaglio lo lancia per annullare i suoi stessi incanti, fatta eccezione se questi sono di Magia Adulta, Magia Nera, o Magia Bianca.
    Durata: instantanea.

    Azione Minore: Check Rune e nodo (scegli tu se tecnica o intelligenza, ti inserisco solo il dado fortuna dimezzato): 11/2 = 5
  7. .


    46 y.o. | Ritualista

    Strega


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    Vibrò l'aria, tremò il suolo, e quelle che erano germogliate come eruzioni d'acqua divennero reticolato mortale proprio come ordinato dal polso che le aveva armate. Carrie osservò lo spettacolo dalla tribuna preferenziale, quella riservata al regista, concedendo al braccio momentaneamente alleato solo uno sfuggevole sguardo d'intesa. Momentaneamente a voler imbracciare ironia, invero, poiché solo una mente frammentata come la sua poteva trascurare la sinergia già comprovata in passato con un Renan Duval più giovane di lei di appena un anno; non le era concesso ricordare ogni cosa, ma era evidente che l'istinto rammentasse ancora su quali frequenze avesse già vibrato.
    «Non possiamo salvarli tutti.»
    Quello lo disse una volta riconosciuta la sopravvivenza della trapassata entità, e lo disse per loro, ché dal canto suo Carrie Greengrass non aveva mai avvertito preoccupazione nei riguardi del pericolo d'altri; maneggiava la morte ogni giorno, temerla indosso a corpi estranei sarebbe stato oltremodo sciocco da parte sua.
    «Non oggi.»
    Fissava la creatura tormentata a diversi metri d'altezza, ma era chiaro a chi si rivolgesse. Pur non rispettando alcuna autorità incoronata, Carrie conosceva il potere del gregge e lo scettro dell'intraprendenza - non serviva essere illuminato per sedere su un trono - e quello era il momento in cui il comandante, ovunque fosse, riconoscesse l'esigenza di non indugiare, fosse anche solo per non perire.
    La strega reagì intanto con il bisogno che le impelleva sottopelle, fuoco liquido misto a plasma che sospinse il braccio disarmato ad innalzarsi al cielo, uno slancio utile a dissolvere l'arto nell'essenza stessa che lo costituiva, la Tenebra, quasi fosse solo l'estensione vivente di una Madre esigente; figlia obbediente l'Ombra avrebbe allora risposto, disposta a staccarsi dalla carne per agglomerarsi in una matassa malleabile che cercava nuova forma e nuovo spazio, protesa verso il punto dove Carrie sapeva si sarebbe presto estinto l'arteficio precedente, quell'animata gabbia svolazzante che intrappolava un Corvo custode dei più indicibili segreti. Senza dire una parola avrebbe allora socchiuso gli occhi, inspirato l'essenza della propria oscurità per esalarne poi l'energia direttamente nelle dita che inquisivano il blu, armeggiando ghirigori in aria con i polpastrelli che direzionarono l'ordine; se non fossero soggiunte interruzioni, allora, avrebbe spinto quella miscela incorporea di nero che una volta fu il suo braccio verso l'atmosfera maggiore, affinché una coltre sufficientemente densa inghiottisse d'oscuro i tre esseri svolazzanti sopra alle loro teste.
    Non sarebbe stato difficile mantenere il controllo su quel tetro manto, le sarebbe bastato accecare gli animali per disorientarli abbastanza da impedir loro di mirare a qualcuno nello specifico, sarebbe allora tornata a riaprire le gemme smeralde su una realtà alla deriva, la mancina che roteava la bacchetta per puntarla addosso a una cavia cristallizzata. Non una qualsiasi, piuttosto colei intramata nel sangue con chi in loro stava riponendo fiducia.
    «Diminuendo!»
    Avrebbe azzardato, consapevole di un rischio inevitabile e incapace di accontentarsi solo di un pugno di sabbia in provetta. Aveva giurato a se stessa che non avrebbe più sprecato alcuna manovra strategica in vita sua, che non avrebbe più lasciato scorrere il tempo sotto alle suole senza consumarlo all'impossibile, fu dunque con la stessa convinzione che avrebbe scandito la successiva evocazione, la voce ben ferma nella gola nonostante la naturale raucedine che la graffiava.
    «Tenebra Tentaculum.»
    Un cerchio della morte disegnato in aria, anticipo di una stoccata che avrebbe tentato di dare corpo a un tentacolo partorito direttamente dalla propria ombra, pupillo di una stirpe che era giunto il momento di richiamare all'ordine. A lui sarebbe spettato, se il flusso fosse scorso secondo i piani, il delicato compito di raccogliere da terra il corpo ridotto in precedenza di dimensioni, così da trasportarlo secondo la concentrazione della strega fuori dai più imminenti pericoli, e potenzialmente addirittura più vicino all'imbarcazione che li aveva condotti lì.
    «Dobbiamo muoverci!» Avrebbe allora reclamato, mantenendo l'impegno sia sul braccio trasfigurato in notte sia sull'estensione piovrica dell'arto evocato, affinché nessuna delle due missioni si infrangesse per colpa di una sua negligenza. «Andate!»
    Quasi fosse in qualche modo più conveniente lasciarla indietro a sorreggere quella copertura. Lo spettro d'altronde non era soggiunto per trattare, i famigli infernali obbedivano solo al compito di perseverare, e loro non sembravano essere i benvenuti all'Inferno.

    Riassunto: Tenta di accecare i tre volatili con una coltre di tenebra trasfigurata direttamente dal proprio braccio e proiettata verso l'alto, nella zona svolazzante. Dopodiché prova a ridurre le dimensioni della statua della Figlia della Piratessa per poi tentare di spostarla da dove si trova con un tentacolo d'oscurità evocato, l'intento è di avvicinarla alla nave da cui sono arrivati.

    Equipaggiamento:
    -Tuta
    -Frammento di sabbia
    -
    -

    Statistiche usate, bonus, e malus:
    Mutamento 40.
    Offensiva 90.
    Offensiva 90.
    Stigma di Ba'Grua: -2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role. (3/4)

    Prima Azione Maggiore: Diminuendo su statua 5+4-1(Stigma)=8
    Seconda Azione Maggiore: Tenebra Tentaculum su statua. 20+18(raddoppio)-1(Stigma)=37
    Azione Minore: Trasfigura braccio in Tenebra. 19+9-1(Stigma)=27

    Formula: Diminuendo
    Anno: quinto
    Parametro di riferimento: Mutamento
    Descrizione: riduce le dimensioni di un essere vivente - pianta o creatura -. In caso di resa pari o superiore a 20 il bersaglio diventerà una Taglia più piccola con i malus e bonus che ne conseguono (Es. Minore velocità di movimento date le gambe più corte ma più difficile da colpire in quanto più piccolo etc...).
    Da non confondere con Reducio, incanto più debole che funzione solo con gli oggetti.
    Durata: duraturo (2 turni).
    Formula: Tenebrarum Tentaculum
    Anno: quinto
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: incanto elementale di tipo tenebra. Trasforma l'ombra dell'utilizzatore in un tentacolo che potrà essere usato per frustare bersagli o sollevare oggetti il cui peso non superi la resa dell'incanto in kg (Es. Se la resa sarà 15, non potrà sollevare oggetti che pesino più di 15 kg). Se utilizzato in luoghi privi di fonti di luce o estremamente in penombra, il bersaglio avrà un malus di -2 alla schivata istintiva.
    Se usato per attaccare, il risultato del d20 sarà dimezzato ma l’incanto causerà status alterato da contusione per dadi naturali pari o superiori a 15.
    Durata: duraturo (fino a fine turno).

  8. .


    15 y.o. | Serpeverde

    Strega


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    Obbediente, fu la seta a raccogliere per lei le informazioni fisiologiche della pelle che accarezzò, dalla temperatura più alta della media di appena mezzo grado, alla tensione epidermica che garantiva agitazione psichica, fin'anche all'immobilità che non sopperiva neppure ad un sussulto, accondiscendente ad un gesto potenzialmente disagevole come solo chi è ammaliato dall'osservazione potrebbe concedere. Nessuna premura ad intenerirle il tocco, piuttosto il lascivo strisciare di un cobra che perlustra, eppure anche infinitesimale essenzialità di un gesto che doveva confermarsi più utile di ogni pacca sulla spalla.
    Il fruscio del mantello altrui la convinse tuttavia ad interrompere la carezza, che era comunque giunta al termine della tempia, e il silente spostamento d'aria a favore del braccio armato le spense all'istante il respiro nella trachea. Non un singulto né un solo ansimo, il corpo interruppe le funzioni vitali a vantaggio di una prontezza che sarebbe divenuta difesa, con la suicida consapevolezza di uno svantaggio di partenza. Se fosse scoccato un solo guizzo energetico da quel legno, Carrie sarebbe morta in quel preciso istante, e abbracciare la consapevolezza di un tale dato di fatto la predispose a sopportarlo anziché temerlo; fu per questo, dunque, che le pupille non si dilatarono d'orrore né le labbra gli offrirono lamenti, dissociata dal più comune terrore al solo scopo di godere anche dell'adrenalina della paura, Carrie Greengrass semplicemente attese, il braccio ancora sollevato a mezz'aria e lo sguardo agganciato a quello del Duval in un'insidiosa luce d'eccitazione.
    Non era certa di poter ammettere consciamente a se stessa il pulsare dell'invidia, ma se la promessa appena incoronata nell'arena avesse liberamente scelto di proseguire l'azione con lei, la strega avrebbe saputo sostituire il panico con l'euforia. Non era per lei semplicemente la battaglia, né la tecnica o gli affondi, non importavano le strategie d'attacco né quelle di difesa, Carrie sapeva inebriarsi unicamente con il coinvolgimento, quello malsano e distorto, l'innegabile complicità intessuta persino con un avversario che si intende pugnalare in pieno petto. V'era qualcosa di tremendamente intimo nella guerra, e a soli quindici anni la Greengrass sembrava averlo già scoperto.
    «...Se sposi l'arte del duello non puoi deporre l'autocritica, lo sai?»
    Esalò quelle parole accettando di rialzare la diga che le bloccava i polmoni, e lo fece abbassando gli occhi sul catalizzatore che le si allontanava dalla tempia senza averla ferita; lo cantilenò col distacco di chi ne sa abbastanza da aver perso l'interesse nella saccenza, e deglutì poi con calma ascoltando l'intero organismo recuperare il più sano ritmo biologico.
    Tu sei Carrie...
    Rialzò allora il mento, difficile dire se per fierezza o per la necessità di colmare con quel gesto l'evidente differenza di statura tra i due, quindi ammorbidì ancora una volta la bocca in una mezzaluna crescente che tendeva a sinistra, sghemba ad ombreggiare tutto quanto non disse, solo per addentare sfrontatezza quando tornò ad inchiodargli lo sguardo bucolico negli occhi severi.
    «Solo perché quel che gli altri cercano non si spinge mai oltre i limiti del prevedibile.»
    Che non potesse dirsi lo stesso di lei, d'altronde, Renan Duval avrebbe avuto tempo e modo di assodarlo quando lei sarebbe stata già troppo lontana: Carrie restava addosso come un presentimento o un magone, si lasciava ricordare come un incubo e infastidiva come un filo di resina tra le dita, ma non svaniva mai del tutto.
    Il sommesso crepitare della carta da imballaggio nascosta in una piega del mantello avrebbe risposto alla sua ultima domanda, quando la ragazzina ne sfiorò l'invisibile ingombro alludendo a un bottino precluso ai più. Un'occhiata al maldicente osservatore della cornice, mentre in una piroetta perfetta rilasciava dalla chioma castana una folata di gelsomino e tuberose.
    «Certo che no, Tolomeo, non si fuma nei corridoi.»
    Rimbeccò affettata, anticipando il maestro degli astri che dovette tenersi a bocca aperta senza più molto da rimproverare. Non si sarebbe più voltata indietro, sicura che presto altri due passi si sarebbero uniti al ritmo rintoccare dei propri, e avrebbe piuttosto direzionato l'andatura verso il chiostro, là dove un ritaglio di cielo resisteva alla muratura in pietra offrendo tregua e riservatezza a chi anelava aria.
    «Una contesa d'amore, dunque?»
    Scelta la seduta in marmo più lontana dall'eventuale flusso di passanti, estrasse il fagotto fatto risuonare poco prima per svelarne la natura. Arpeggiava adesso con mani esperte su fiale ricolme e fogli di canapa, selezionando senza alcuna casualità trinciato più fino misto a tabacco grossolano, e sfruttava un minuscolo pestello di legno per accorparvi anche trito di rosa selvatica e corniolo, note fresche che sarebbero rimaste sulla lingua dopo ogni boccata.
    «Lo sanno tutti che Lindsay non lo lascerà: la popolarità vale più di un carattere forgiato nel sangue sporco.»
    Sigillò la carta e ne offrì la silhouette alla mano che l'aveva richiesta, indifferente alla perfezione di un composto che avrebbe suscitato l'invidia dei combustibili più originali, e piuttosto pronta a raccogliere tutte le verità incastrate tra le risposte che avrebbe ricevuto, ben più disposta a riservare fiducia agli spazi dei silenzi che non al sillabato chiacchiericcio.
  9. .


    25 YO | Auror | Legilimens

    Umana


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    Finalmente era arrivato il giorno che tanto aveva aspettato. Non era un duello per la vita, ma ciò non lo avrebbe reso meno valido e meno atteso. Il suo corpo era in tensione, pronta a combattere contro colui che era stato il suo maestro per diversi anni, pronta a vincere oppure a perdere, rimanendo sempre e comunque a testa alta.
    La prima mossa fu sua. Una prova, un tentativo di rodare le proprie capacità dopo così tanto allenamento. Non stava ancora facendo sul serio, ma avrebbe presto dovuto iniziare, se non voleva essere lasciata indietro.
    L’ultima volta che aveva seriamente tentennato durante un combattimento, ne era uscita per miracolo e con ferite che le avrebbero ricordato per tutta la vita quel suo fallimento. Uno dei tanti. Si morse il labbro, osservando quell’incantesimo scontrarsi contro il Protego del suo momentaneo avversario. Un protego figlio di movimenti esperti, puliti e nobili. Avrebbe voluto diventare come lui, un giorno. Per questo, si sarebbe sempre impegnata.
    Ma adesso era il turno dell’uomo di attaccare. Usò un incantesimo tanto semplice nell’esecuzione, quanto insidioso per la sua vittima. Jessica aveva imparato da tempo che la migliore difesa fosse l’attacco, quindi era raro che attingesse a quelle magie che, nella vita, non avevano mai davvero fatto il loro dovere. I segni sul suo corpo ne erano un chiaro segnale. Non aveva mai avuto fiducia nelle protezioni, quanto più nel mero attacco, capace di provocare molte soddisfazioni nel suo utilizzatore.
    Con calma estrema, lasciò che l’offensiva altrui la colpisse. Aveva chiuso gli occhi, li stessi che presto sarebbero stati intaccati da quel colpo. Ma non le importava, perché una fredda adrenalina aveva preso a scorrerle lungo la schiena, imprimendole il coraggio di andare avanti. Attaccare.
    Lo accolse elegantemente, socchiudendo gli occhi e non lasciandosi impressionare. Non ne aveva il tempo. Non poteva concedergli alcun vantaggio.
    Sorrise alle risposte del suo maestro, rischiando di distrarsi solamente per una manciata di secondi. Ma, in un duello vero, quei secondi avrebbero potuto essere fatali.
    Da lontano, lo vide muovere nuovamente le labbra ma il vento non le portò mai le sue parole. Strinse la presa sulla bacchetta.
    «Forse sto combattendo contro me stessa» Fu la risposta che l’uomo ottenne, detta con maggior sicurezza di quella che aveva visto fino a quel momento. In effetti era così; i duelli la paralizzavano ancora, nonostante fossero passati sei anni da quando uno di essi le aveva strappato una parte di sé. Ne era passata di acqua sotto i ponti, tuttavia a volte arrancava ancora, avvinghiata malignamente da quella consapevolezza.
    Tornò, però, a concentrarsi su quello che doveva imparare ad affrontare: il duello.
    «Diffindo» Non mirò davvero alla gola. Sebbene non avesse potuto udire le sue parole, aveva visto il gesto di portare la bacchetta proprio in quel punto; se qualcosa fosse andato storto, sarebbe potuta finire molto male… e non era quello che Jessica voleva. Vide un potentissimo getto di energia dirigersi verso il suo maestro e trattenne il fiato, abbassando la bacchetta e paralizzandosi. I ricordi del duello che le aveva causato tanti problemi, la investirono come un treno. L’incantesimo che le aveva fatto pensare più volte al suicidio. L’incantesimo che, in un batter d’occhio, le aveva strappato la vita dei gemelli che portava in grembo. Erano passati sei anni e pensava di averlo superato, ma i ricordi ci mettevano davvero poco a riemergere. Rimase lì ferma col fiato sospeso, aspettando e sperando di non aver fatto del male al suo maestro.

    «Parlato»


    Punti Vita: 66/67 - Malus -2
    Diffindo: 17+8-2-4=19 (x)

    Stavolta l'ho calcolata v.v
    Eeeee sorrami sono dovuta rimanere coerente con JessiJessi
  10. .


    15 y.o. | Serpeverde

    Strega


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    Non era del chaos, Carrie Greengrass, avrebbe avuto tempo e modo più tardi per consacrarvi tutta se stessa, eppure non era da lì che nasceva. Acuta, affilata, e sottile al punto da insinuarsi con l’attenzione in ogni anfratto di interesse, la ragazzina dagli occhi smeraldini rassomigliava piuttosto all’ombra di cui si ignora anche l’esistenza, quel ritaglio d’oscurità intemibile ma costante, innocuo eppure imprescindibile. Menti meno insidiose l’avrebbero ritratta in maniera più semplice, quel giorno, forse solo come spettatrice immobile di una messinscena che prometteva delizia e intrattenimento; eppure, era indubbio, neppure l’osservatore più superficiale avrebbe avuto il coraggio di trascurare l’insistenza giudicante con cui lo sguardo della giovane inseguiva i gesti più incisivi. Sedeva sulla panca più alta della tribuna di fortuna, spalti utili solo a riempire lo spazio che non ingombrava la pedana dei duellanti, sempre troppo spogli e talvolta rumorosi di un chiacchiericcio fuori luogo; sedeva dunque e osservava, piccola nella toga dettagliata di ricami verde-oro, armata del sussidiario di sigillistica che le riposava in grembo già consumato di stanchezza per la troppa consultazione. Su di esso Carrie aggrappava entrambe le mani, lasciandosi sbiancare i polpastrelli delle ultime falangi in una presa che decomprimeva come una valvola tutta l’irrequietezza che il resto del corpo invece si negava. Sapeva cosa sarebbe successo di lì a poco, avesse avuto a disposizione un allibratore di fiducia non si sarebbe risparmiata un solo zellino nella scommessa sull’esito finale, ciò nonostante fremette all’ingresso del disprezzato competitore, uno spasmo addominale a diluirle la bile di adrenalina, e le palpebre inferiori intente ad avvicinarsi alle superiori per affilare le feritoie d’osservazione.
    Ce l'ha fatta davvero...
    Che bastardo!
    Nello sconvolgimento generale spiccava un ghigno impercettibile, l’immobilità di un volto di porcellana che rifuggiva la distorsione di ogni sregolata emozione, piuttosto disinvolta al timone di uno stoicismo che appagava le aspettative covate senza troppo sbilanciarsi. Espirò, Carrie, restituendo ossigeno alle sinapsi dopo un tempo inquantificabile, e proprio mentre lo scalpiccio affrettato della Stirling le si infilava nelle orecchie come il fastidioso ronzio di una mosca, lei saltava a piedi pari giù dal pulpito, atterrata nello stesso slancio che le permise di marciare fluida come uno spettro verso la porta d’ingresso, corpo in mezzo ai corpi nella marea umana che si riversò sconclusionata là dov’era appena avvenuto un piccolo miracolo, un’opera d’arte, un capolavoro.
    «Il disarmo era impreciso, poco pulito, grezzo.»
    Qualcuno richiuse la porta alle sue spalle, tagliando fuori dall'arena sia l'osservatrice che l'osservato, inghiottiti dall'eco quieta di un corridoio spoglio, fresco e ristoratore. Non avevano contemplato delicatezza, le labbra colpevoli di un giudizio non richiesto, eppure non corrispondevano in durezza alla spigolosità di quanto detto. Aveva avuto bisogno di preparare il terreno di una confidenza pericolosa, ché ammettere di averlo osservato come un cavallo vincente l'avrebbe esposta oltremodo a una socialità che Carrie non sapeva ancora maneggiare. A quella non avrebbe posto rimedio neanche il tempo, ma lei non poteva saperlo.
    «La mutilazione labiale però è stata un tocco di classe.»
    Affacciata oltre il parapetto della prudenza, imitò la metafora sporgendo appena il capo in avanti, intenta a riporre quel sussurro all'unica attenzione del concasato, precluso al pettegolo origliare dei quadri e schermato persino al registro della storia, e intanto l'angolo destro delle labbra sottili tornava a stirarsi di malcelato godimento.
    La mancina si mosse offrendogli lo spazio di una reazione, di una sottrazione a quella pagella più ammirata di quanto lei non fosse disposta ad ammettere, sfilando dalla tasca un fazzoletto in seta purissima con il nome di famiglia ricamato in corsivo su uno dei quattro angoli. Senza chiederne il permesso l'avrebbe allora avvicinato alla sua fronte, piccole carezze che impedivano alle epidermidi di incontrarsi attraverso il tessuto raffinato.
    «Il tuo sangue crea problemi anche a te?»
    Che lo facesse a loro, a quelli come lei era un fatto indubbio che nessuno si premurava di dissimulare, ma i demoni che vorticavano agitati negli occhi del Duval raccontavano storie più nefaste di quanto riguardasse la più sciocca prepotenza adolescenziale. E Carrie a quei demoni non riusciva a voltare le spalle.
  11. .


    ETA 27 | PROFESSIONE | MEDIMAGO - ELEMENTALE DELL'ACQUA

    STREGA


    florence-pugh-dune-2Per una Medimago i nemici da battere sono le patologie e le loro cause. Nemici a volte invisibili ad occhio nudo che sapevano insinuarsi all’interno di un organismo riuscendo a devastarlo se non riconosciuti e debellati. Era più facile curare una ferita estesa, anche grave ma visibile, piuttosto che un virus microscopico che poteva anche mutare forma e diventare resistente ai vaccini.
    Sulle coste cristallizzare dell’isola maledetta Liara si era aspettata di doversi confrontare e battere sia con nemici visibili che invisibili, quello che non aveva messo in conto era la possibilità di fare parte di un gruppo che poteva essere non coeso. Riuscire a capire se fra loro ci fosse un virus era un’analisi che Liara non poteva fare. Non è una stratega, non è al soldo di nessuno e inizia a pensare che deve guardarsi non solo spalle ma anche i fianchi.
    Il braccio teso vibrava per l’intensità dell’incanto di protezione. Altri, al pari suo, avevano scelto di usare la stessa tattica arrivando a formare uno scudo che, al momento, reggeva.
    La coda dell’occhio della Guaritrice può vedere lo sforzo dei compagni e sentire il proprio mentre cercano di tenere alta la guardia. Ognuno si prodiga verso un obiettivo: C’è chi ha pratica con le rune, chi esperienza nel leggere le menti e chi cerca di prevenire gli attacchi.
    Tutto serve, tutto può essere letto in chiavi diverse ma il tempo per ragionare è davvero poco mentre la tensione cresce di minuto in minuto.
    Dal canto suo Liara cerca di dare il suo meglio per quel che riguarda le sue competenze ma arriva il momento che questo non basta. Grazie agli incanti castati sulla scienziata imprigionata nel cristallo si avverte la sensazione di un cambiamento. Lieve ma significativo. Il colorito della donna cambia. Forse c’è davvero speranza per lei e forse anche i suoi compagni possono essere salvati.
    Non è un sospiro di sollievo quello che esce dal diaframma di Liara nel concepire il pensiero. Il fiato le si blocca in gola quando il rumore di vetri infranti costringe la mente ad occuparsi di altro. Dapprima non si rende ben conto dell’accaduto ma ben preso capisce che sono sotto attacco. Dei tre proiettili che sono stati scagliati due vengono distrutti, il terzo si trasforma in corvo privo di occhi.
    La nebbia e il vento freddo gelato che si alza è scenario degno dei peggiori film dell’orrore ma non è un film quello che il gruppo sta vedendo e vivendo. E’ una realtà assurda e surreale che fa accapponare la pelle,
    Rimpiange amaramente di non aver seguito con il dovuto interesse le lezioni di rune, non ne comprende appieno il significato ma percepisce che si sia attivato un sigillo. Guarda i compagni incapace di proferir parola. Troppe domande vorrebbe fare, non c’è nemmeno il tempo di pensarle tutte .
    In lontananza appare la figura di un essere che di umano pare abbia solo le sembianze. Lo si vede aleggiare, altissimo, tenendo in mano una cosa che somiglia ad un gabbia.
    La voce dello spettro è implorante. Parla al plurale. Come se fosse stato scelto da portavoce. Afferma di non meritare l’odio ma non sono solo le parole a colpire Liara nel profondo. L’aspetto dell’essere le è estraneo ma la voce…la voce è quella di suo fratello. Lo sente nel sangue, lo sente nelle ossa, nel cuore e nella mente. E’ Andrew e Andrew non le farebbe mai del male, nemmeno da morto. Se è apparso, se lei lo percepisce, forse vuole proteggerla e essere d’aiuto.
    Apre la bocca, annaspa cercando aria mentre scuote il capo come a volersi risvegliare dal più bel sogno. O dall’incubo peggiore. Solo la mente grida mentre le labbra sillabano quello che l’istinto, di prepotenza, suggerisce. “Andrew! Scendi giù. Ti farai male se cadi da lassù
    Lui non può sentire, i suoi compagni nemmeno; nessuno sente la voce del cuore eppure il muscolo cardiaco grida così forte che sembra volerle uscire dal petto. E’ costretta a deglutire e la saliva sembra carta vetrata mentre scivola lungo la gola. Forse è il bruciore, forse è il sapore agrodolce della speranza o forse è il gusto indefinibile dell’illusione a far strizzare gli occhi della Medimago. Per vederci meglio. O per respingere un lacrima che, temeraria, solitaria e inutile minaccia di offuscarle la vista.
    Si riscuote dall’attimo nel quale avrebbe continuato a crogiolarsi quando Duval mira allo spettro cercando di innaffiarlo e in quel momento avverte l’urgenza di comunicare al gruppo quel che è chiaro solo a lei. Il tono della sua voce è più deciso che implorante, il leggero accento derivante dalla sua origine straniera, forse, potrebbe far pensare a qualcuno che la sua parlata somiglia a quello dello spettro.
    Non attaccate, non ha cattive intenzioni. Lo so. Lo conosco. E’ mio fratello.
    Come poter dire che è certa di riconosce lo spettro senza passare per pazza, o peggio, per la pustola infetta del gruppo? Come può, lei stessa, asserire di non essere pazza o vittima di una malia? Andrew è morto. Era solo un ragazzino quando la trista mietitrice lo ha strappato all’affetto dei suoi cari. E i morti non tornano. Ne ha visti troppi durante la sua carriera per non esserne certa. La speranza che possano riuscire a mandare messaggi o intercedere per proteggere chi li ha amati e chi hanno amato però è così forte ed è così dolce lasciarsi cullare dall’illusione che non può permettersi di non tenerne conto. Sa di correre il rischio di venire fraintesa dai compagni ma sente di dover tentare di mettersi in comunicazione con l’essere che sente tanto affine a lei e forse conosce il modo per farlo. Se c’è davvero qualcosa di Andrew nella figura che aleggia lassù la sua idea potrebbe funzionare, suo fratello sarebbe consenziente ad aderire al suo richiamo.
    Colligatio Mentinum
    Liara pronuncia l’incanto a voce alta, decisa. Non le importa che gli altri sentano, non ha nulla da nascondere e se l’incanto funziona potrebbe giovare a tutti in quanto la sua intenzione è quella di essere di aiuto ai disgraziati personaggi rimasti imprigionati nei cristalli. Sarà questo tipo di aiuto che la sua mente cercherà di chiedere a suo fratello rinunciando ad egoistiche domande di carattere personale.
    Semmai ci fosse stata una risposta forse Liara avrebbe compreso se era solo una illusione o se, davvero, aveva avuto il privilegio di interagire, un’ultima volta, con il fratello adorato. In quel caso sarebbe valsa la pena correre il rischio.
    La sua mente, forse fin troppo semplice, associa la gabbia al corvo. Sente che l’animale potrebbe essere importante nonostante non abbia occhi o, forse, anche per questo. Forse Carrie è del medesimo avviso in quanto il suo incanto, praticato sul volatile, non pare abbia lo scopo di distrarlo e non di fargli di male.
    I suoi compagni al momento pare stiano bene mentre le persone intrappolate nei cristalli molto meno. Non c’è tempo da perdere, la mente lavora meno velocemente dell’istinto che la spinge verso l’involucro che imprigiona una donna latina che tiene in mano una foto. Difficile dire cosa spinge Liara a sceglierla, forse in lei ravvisa se stessa mentre guarda le immagini del fratello scomparso o forse è solo il caso a decidere.
    Mossa dal desiderio di proteggere si approssima all’obiettivo scelto, Nel farlo si muove zigzagando per evitare le schegge che potrebbero danneggiare la tuta e ferirla, solleva e tende il braccio stringendo la bacchetta con tutta la forza del pugno mentre casta l’incanto
    Disgrego
    Ci vorrà più della fortuna per uscire indenni da quel macello ma sa di doverci provare. Se c’è una speranza, una opportunità è necessario coglierla qui e ora.



    Recap
    Ha con se fin dalla partenza la bacchetta e un sacchetto contenente un bisturi e un bezoar.
    Non guarda l'evocazione del Preside
    Interagisce col gruppo in quanto ravvisa nello spettro l’adorato fratello morto prematuramente. Sceglie di proteggere la donna latina che guarda la foto imprigionata nei cristalli.
    Status fisico 69
    Statistiche usate, bonus, e malus:(Supporto, 90) (Mentale 60)
    Talento: Supporto
    DADI

    Prima azione
    Formula: Colligatio Mentium
    Anno: sesto
    Parametro di riferimento: Mentale
    Descrizione: incanto che permette di legare due menti affinché il pensiero di una vengano trasmesse all'altra. Può essere usata solo per legare due bersagli consenzienti disegnando una linea con la bacchetta che faccia per congiungerli. L'efficacia dell'incanto dipenderà dalla resa:
    Da 1 a 10, l'incanto permetterà di comunicare solo se all'interno della stessa stanza;
    Da 11 a 20, l'incanto permetterà di comunicare solo se all'interno dello stesso edificio;
    Da 21, l'incanto permetterà di comunicare solo se all'interno della stessa città.
    Per comunicare un messaggio, sarò necessario spendere un'azione minore.
    Durata: duraturo (3 turni).
    19+6 = 25

    Seconda azione
    Formula: Disgrego
    20+9+1 = 30 se raddoppia 60
    Anno: adulti
    Parametro di riferimento: Supporto
    Descrizione: evoca uno scudo magico a forma di cupola che disintegra bersagli fisici al contatto. I danni provocati sono pari alla differenza tra la resa del Disgrego e quella dell’attacco fisico.
    Durata: istantanea

    Dado Saggezza
    1

    «Parlato»
  12. .


    46 y.o. | Ritualista

    Strega


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    Scetticismo, diffidenza, sospetto, deliziosi ingredienti della miscela più appetibile, sinistri aromi del composto che più spesso in assoluto conduceva alla follia. Quando si è costretti ad affondare le caviglie nell'abisso perché unica via di salvezza, d'altronde, non ci si può dire più immuni al terrore. Carrie osservava ogni guizzo di quelle sfumature negli occhi e sui volti dei propri colleghi, alleati temporanei che non avrebbe esitato a divorare in ogni altro contesto vitale; li osservava, concedeva loro pazienza, quasi li cullava, fino ad accoglierli nel più confortante seno della fiducia.
    E quando la realtà disvelò la conferma capace di spezzare ogni fiato, nel paradosso più ossimorico la Greengrass tornò a respirare. Immise aria e gelo, brividi e adrenalina, respirò inebriandosi d'ogni palpito estatico concedendo ai muscoli una tregua momentanea.
    «Grazie, Signor Remar.»
    La carezza vocale di una voce immutata dall'agitazione, suadente e melliflua nonostante l'enormità della rivelazione appena fatta. Che fosse per la fiducia appena decorsa o per tutta la curiosità che l'avrebbe spinto a cercarla all'indomani, Carrie non ebbe bisogno di verbalizzarlo. Né ebbe a dire il vero il tempo di allentare le tensioni nervose di un corpo letteralmente addestrato alla guerra, ché la materializzazione dei tre colpi sibilanti e a seguire l'emersione di un corpo oscuro dall'eterea consistenza distrassero ogni attenzione, infransero la gloria e ritardarono il soccorso della donna risvegliata dal cristallo. Gli occhi della strega corsero in alto, intercettarono i bersagli e riconobbero le essenze, consapevole lei di non poter pretendere favori dagli immortali come saprebbe solo chi ne incontra ogni giorno.
    Fu volando con lo sguardo all'alato accompagnatore, che il gelo le attanagliò le viscere come già una volta successo, proprio quando il messaggio di una promessa vittoria le era giunto in grembo paralizzandole il sonno. Annaspò a labbra dischiuse, la mano disarmata corse al petto e tentò invano di aggiustare l'armatura che, proteggendola, le affaticava irrimediabilmente il respiro, mentre l'asfissiante sensazione di famigliarità la costrinse ad abbassare le proprie attenzioni sul sigillo appena attivato.
    Non le era estranea, quella magia.
    «Animalis!»
    Infranse quella bolla di stasi con la sua stessa voce, risvegliando la propria coscienza proprio mentre il braccio destro si distendeva a puntare il catalizzatore sull'orbo volatile. Avrebbe reclamato l'evocazione di uno stormo di pipistrelli che lo attorniassero e disturbassero al punto da convincerlo a desistere da ogni movimento, una sorta di barriera svolazzante dal fastidio necessario a confondere, ma nulla più.
    Avrebbe voltato infine il capo ed il corpo tutto alla volta di Renan Duval, unica reale conoscenza pregressa nonché kamikaze concorrente nella scalata al chaos. Di lui Carrie osservò ogni manovra, che se riuscita l'avrebbe convinta a contemplare anche il corrispettivo esito, del quale avrebbe riconosciuto un potenziale sconfinato che non poteva dirsi disposta a trascurare.
    Due passi l'avrebbero allora condotta più avanti, meno di un paio di metri più vicina al bersaglio, che per quanto distante adesso avrebbe vantato di un esplosivo muro d'acqua ad inghiottirlo. Proprio su questo, avrebbe mirato il Tasso estremamente rigido.
    «Fulgur!»
    Sarebbe bastato che l'elettricità sfiorasse quella detonazione d'acqua, per trasmutarla in una rete di corrente che avrebbe fatto sussultare l'anima a riposo del fu Tesla, oltre eventualmente ad immobilizzare l'essenza incorporea dell'aggressore spettrale. Di nuovo, manovre contenitiva ma non letali, un margine temporale che le permettesse di indugiare ancora, di abbracciare nuovi segnali, e non in ultimo di concedere ancora ad altri l'illusione di essere al comando.
    Sollevare un braccio a ripararsi il volto sarebbe stato istintivo, seppur non miracoloso; ma non era d'altronde mai successo in vita sua che Carrie sacrificasse energie offensive a favore del più solido scudo. Era forse per quello, che la morte la risparmiava da più di quarant'anni.

    Riassunto: Reagisce al freddo sprigionato dal sigillo attivato, poi cerca di confinare il corvo evocando uno stormo di pipistrelli affinché lo distraggano e impegnino per quanto possibile; quindi nota l'evocazione acquatica di Renan e vi si accoda con un Fulgur nella particolare accezione di trasmettitore di elettricità su conduttore.

    Equipaggiamento:
    -Tuta
    -Frammento di sabbia
    -
    -

    Statistiche usate, bonus, e malus:
    Mutamento 40.
    Offensiva 90.
    Stigma di Ba'Grua: -2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role. (2/4)

    Prima Azione Maggiore: Animalis sul corvo 17+4-2(Stigma)=19
    Seconda Azione Maggiore: Fulgur sui geyser di Renan. 4+9-2(Stigma)=11
    Azione Minore: Ripara il volto con un braccio.
    Bonus osservazione: 3 + 4 = 7.

    Formula: Animalis
    Anno: sesto
    Parametro di riferimento: Mutamento
    Descrizione: trasfigura un stormo o sciame di animali utile per distrarre l'avversario o causare danni superficiali. L'incanto è simile all'Animalifors, ma gli animali volanti evocati potranno raggiungere altezze significative.
    Canonicamente esiste l'Avis per congiurare un piccolo stormo di uccelli, ma per espandere l'esperienza di gioco è stato introdotto il più generico Animalis.
    Durata: duraturo (fino a fine turno).

    Formula: Fulgur
    Anno: settimo
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: incanto elementale di tipo tempesta che genera dalla bacchetta una potente fulmine. Se utilizzata in acqua o in dei liquidi in grado di trasmettere elettricità, l'incanto avrà un malus di -4 ma causerà danno ad area seppure in una zona limitata.
    Il risultato del d20 sarà dimezzato ma l’incanto causerà status paralisi per dadi naturali pari o superiori a 15.
    Durata: istantanea.


  13. .


    46 y.o. | Ritualista

    Strega


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    Un'imprecazione le morì tra i denti, strozzata in sibili contemporanei all'impatto delle ginocchia con la sabbia, una precipitazione che Carrie riuscì ad ammortizzare coi palmi delle mani ma che non la privò di un'ondata di frustrazione, quel torbido presentimento che la attanagliava quando avvertiva sciagure all'orizzonte. Un'occhiata laterale, guardinga e compassionevole al tempo stesso, fu il riassunto della considerazione rivolta a chi insieme a lei aveva sopperito all'intralcio della radice, confermando la pericolosità di una nebbia così fitta da inibire potenzialmente anche pericoli ben più gravi.
    «Sta bene?»
    Contemplava la più tradizionalistica galanteria solo quando le circostanze la rendevano favorevole, ma bastava avvertire rischi troppo vicini per accentuare in lei lo spirito della sopravvissuta, ben più feroce e battagliero del lato avvezzo al galateo, e Vath Remar avrebbe potuto accorgersene solo adocchiando il verde opaco dei suoi occhi.
    Qualche altro passo, i nervi cervicali tesi fin quasi a scricchiolare, e poi una folata chiarificatrice, la quiete foschia, e non in ultima la rivelazione di quel che Carrie non aveva davvero creduto di poter vedere con i propri occhi. Rabbrividì, erano forse anni che non le capitava, e sentì la gola restringersi in una morsa arida che rendeva difficoltoso persino il respiro, figurarsi la deglutizione. Sarebbe rimasta indietro di qualche passo, mentre gli stessi occhi di foresta cadevano come piombi sui simboli appena visibili sulla sabbia. Quando tornò a parlare sentì la propria voce più roca, bassa, quasi un mormorio.
    «Sembra che qualcuno, o qualcosa, ci tenga ad assicurarsi che la composizione artistica rimanga inalterata.» Come fosse una nenia, cantilenò quel pensiero a voce alta come avrebbe fatto senza compagnie estranee attorno a sé. «Sarebbe stupido credere che siamo soli.»
    Ci avrebbe scommesso, nessuno di loro lo credeva.
    Strinse di più le dita sulla bacchetta, sentendo il peso del frammento di sabbia condensato poco prima pesarle nel marsupio come se contenesse l'essenza della magia dell'intera isola. Non avrebbe cercato approvazione altrui, prima di levare in alto il braccio destro per richiamare a sé la protezione di uno scudo preventivo.
    «Protego Maxima.»
    Che altri si unissero o meno all'edificazione di una barriera, non avrebbe fatto differenza per le mosse successive. Un passo alla volta Carrie si sarebbe allora fatta strada in quel paesaggio umano fermo nel tempo, un frammento di passato che era anche presente e sarebbe stato futuro. Chiuse allora gli occhi, e senza osare sfiorare neppure un lembo di quel cristallo, rivide dietro alle palpebre le immagini chiari di un messaggio inequivocabile, quando lei stessa aveva subito una paralisi ben diversa per accogliere la fecondazione di un avviso che adesso assumeva senso e consistenza. Non aveva creduto finché la realtà non le si era materializzata di fronte agli occhi, ma adesso tutto diveniva nitido e imprescindibile.
    Riaprì gli occhi e dischiuse le labbra, parlando al vento in un tono sufficientemente alto da poter essere udito da chi la accompagnava, potenzialmente tutto il gruppo.
    «Posso salvarli.»
    L'annuncio più audace che potessero sperare di udire, forse, così arrogante e pretenzioso da poter sembrare solo espressione di follia. Avrebbero avuto modo di sincerarsi dell'autenticità di quella convinzione semplicemente riconoscendo sul volto di porcellana della strega una serietà disarmante, agghiacciata dalla consapevolezza, e indurita da un'esperienza che suggeriva quanto poco avvezza fosse la Greengrass a parlare a vanvera.
    «Ho bisogno dell'aiuto di colui che tra voi possiede un polso fermo nelle arti mentalistiche.» Continuò, come se adesso fosse tutto improvvisamente più chiaro. «Magia Bianca, processi purificatori...»
    Di qualcuno che non peccasse delle sue stesse crepe, che non avesse il suo stesso bagaglio traumatico, e che vantasse di una psiche ancora prevalentemente integra. Non avrebbe mai ammesso a voce alta quelle lacune, al contrario si erse sfacciatamente a detentrice di una possibile soluzione, fosse anche una minima svolta, ma non sarebbe mai stata abbastanza ipocrita da illudere se stessa di essere abile nell'unica branca in cui difettava.
    Avrebbe accolto ogni scetticismo, sopportato la diffidenza e abbracciato il sospetto, continuando il discorso affinché fosse chiaro quanto, in realtà, nessuno di loro avesse scelta alternativa.
    «Non pretendo la vostra fiducia, ma percepisco le vostre coscienze: nessuno di noi vuole accogliere nei propri incubi un popolo di innocenti lasciati morire di stenti.»
    Non sarebbe giunta risposta sul come fosse giunta in possesso di quell'informazione, né avrebbe rivelato prematuramente tutti i dubbi che persino in lei vorticavano in merito alla premonizione; ma riponeva troppa fiducia negli ideali sposati anni addietro, di quelli non avrebbe mai dubitato.
    «So quello che dico.»
    Sentenziò infine, disposta e intenzionata a guardarli tutti negli occhi, uno dopo l'altro, affinché la determinazione sventasse almeno il comprensibile rischio dell'inganno. Se avessero scelto di voltarle le spalle, avrebbero fatto i conti col pensiero di aver rinunciato a una possibilità di salvataggio. Muovendo dunque quei passi che avrebbero potuto condurla di fronte al bersaglio prescelto - la donna asiatica col camice da scienziato, nello specifico - predispose il braccio armato a distendersi di fronte a sé, disposta a suggerire quanto necessario a chiunque avesse scelto di affiancarla, o quanto meno di crederle.
    «Lumen Memorium!»
    Un tuono vocale, quello che avrebbe aperto il cielo a tutto ciò che sarebbe venuto.

    Riassunto: Sospetta che i simboli sulla sabbia siano una specie di trappola, dunque tenta un Protego Maxima preventivo, al quale sono eventualmente concatenabili altri due incanti protettivi per uno scudo più solido. Dopodiché rivela di avere una soluzione per salvare le persone cristallizzate, e senza concedere altri dettagli chiede la collaborazione di chi possa dirsi più ferrato di lei nelle arti mentalistiche; rivelerebbe a tale alleato l'incanto che poco dopo casterà insieme a lui/lei, direzionato sulla donna asiatica col camice da scienziato.

    Equipaggiamento:
    -Tuta
    -Frammento di sabbia
    -
    -

    Statistiche usate, bonus, e malus:
    Supporto 30.
    Mentale 10.
    Stigma di Ba'Grua: - 2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role.

    Prima Azione Maggiore: Protego Maxima alla vista dei simboli. 18+3-2(Stigma)=19
    Seconda Azione Maggiore: Lumen Memorium su una statua. 16+1-2(Stigma)=15
    Azione Minore: Suggerimento di collaborazione.

    Formula: Protego Maxima
    Anno: settimo
    Parametro di riferimento: Supporto
    Descrizione: variante più potente del Protego che permette di rispedire all'attaccante la forza del suo colpo. La resa subirà un malus di -5 ma se questa sarà comunque superiore all'incantesimo da cui ci si sta difendendo, metà della differenza tra i due valori sarà subita come danno dall'attaccante (Es. Se il protego maxima ha una resa 20 e viene colpito da un bombarda di resa 10, l'attaccante subirà 10/2 danni).
    Con Supporto pari o superiore a 150, l'attaccante prenderà danno pieno.
    L'attaccante subirà danno solo se il suo attacco è in grado di recare ferite a sua volta.
    Durata: instantanea.

    Formula: Lumen Memorium
    Anno: adulti, magia bianca
    Parametro di riferimento: Mentale
    Descrizione: incanto che genera dal proprio catalizzatore un luminoso fascio di luce che, impattando contro una creatura oscura divenuta tale (Spettri, vampiri....), farà rivivere in questa i ricordi più lieti della sua vita precedente.
    L'incanto causa danni mentali di natura sacra e applica in automatico 1 status alterato di confusione (Usi ripetuti di questo incanto sullo stesso bersaglio non portano ad accumularsi di ulteriori status alterati) ma la luce generata sarà così intensa da rendere il caster facilmente identificabile (La sua schivata istintiva sarà dimezzata per l'intero turno).
    Durata: instantanea.


  14. .


    Isola di Man, 27 Aprile 2024

    Master


    shadow-isles-vaults-of-arcana

    Prima di sbarcare


    «L'astrolabio di Francis Drake? È arrivato Merlino, come no, e io a casa ho il pitale di Confucio» L'addetta alla polvere da sparo che ode le tue parole, Tiberius, porta una mano alla pancia facendosi scappare qualche risata, salvo smettere quando Shi Yang la trafigge con un'occhiata al vetriolo prima di prendere il biglietto. Quando però poi zompi da Ottone invitandolo a unirsi al tuo circolo, la piratessa digrigna i denti e strappa il tuo invito lasciando che il vento ne culli i resti verso il mare.
    «La figlia di Shi Yang era una delle magitecniche coinvolte nel progetto... Non va molto d'accordo con quelli come noi» Ottone è provato dal viaggio ma cerca di mostrarsi interessato al tuo invito. Forse, se farai un buon lavoro, passerà a trovarti.
    Ogni interazione col preside, per te come chiunque altro, diventa vana dal momento in cui questo sfoggia il suo famiglio infernale. La concentrazione necessaria per costringere un essere demoniaco al piano materiale è enorme, ne sono una riprova le lacrime di sangue che colano dalle palpebre dell'uomo.
    Distrarsi non è concepibile.
    Chi non si è distratto, testa sui tomi, sei tu, Lancelot. In ambito magico, la cristallizzazione viene principalmente citata in due principali aree del magico. La prima, nonché più concreta, vede in questo processo un'estensione di quella branca della magia elementale che fa capo alla 'terra'. La seconda, più complessa, rappresenta il filone di pensiero secondo cui la cristallizzazione possa agire come strumento per bloccare nel tempo un determinato soggetto - in questo caso, nella descrizione di questa prassi magica - sarebbe possibile includere l'Aresto Momentum'. Una terza via, tanto filosofica quanto trasfigurabile, implica che la cristallizzazione non abbia una semplice funzione elementale o di stasi, ma di unione: sfortunatamente non riesci a portare a galla altri ricordi a riguardo.
    Ariadne, a discapito della tua età, le tue abilità come tracciatrice sono magistrali. Espandi la tua percezione del magico fino alle profondità abissali e la sensazione che provi è disgustosa: immagina di affondare la mano in una vasca di melma piena di carne avariata e schegge di vetro. Riconosci chiaramente che i fondali siano inquinati da frammenti di oggetti corrotti dal vortice che ha divorato l'isola di Man, forse per questo una nave formidabile come quella di Shi Yang, abituata a sfrecciare tra i Sette Mari - tanto diversi quanto puri nel loro essere-, non può procedere con la stessa velocità con cui farebbe altrimenti. Oltre a questo, percepisci anche altro [Guarda tra gli MP]. Mallory, anche le tue doti da tracciatrice sono provate da anni di esperienza sul campo. Riconosci dalle nube sprigionate dal vortice frammenti di materia oscura, potendo quindi intuire - sebbene senza la certezza di cui ora potrebbe far vanto Ariadne - che siano proprio questi ad aver corrotto il mare. Quanto ancora prima che i detriti arrivino a infettare delle coste abitate da babbani? Anche tu, però, comprendi altro [Guarda tra gli MP].
    C'è chi affina la tracciatura, chi gli occhi, e chi la lingua. Vath, tu rientri tra gli ultimi. Il tuo discorso è invitante al punto giusto che persino mozzi e membri della ciurma si fermano ad ascoltarti, anche Ottone annuisce. Certo, forse sarebbe stato più efficace se concentrato su un gruppo più ristretto di soggetti, ma le elezioni non si vincono con la qualità ma con la quantità. Giusto?

    Coste



    Le coste sono avvolte da una spigolosa armatura di cristallo che alterna l'azzurro al nero.
    Persino l'acqua al vostro fianco, lì dove il mare bacia l'isola, è cristallizzata nel momento in cui un'onda è esplosa contro la sabbia. La natura non è da meno, con alberi privi di fluidità la cui chioma verde è ora simile a un geoide di smeraldo avariato, similmente resa viva solo dal sibilare del vento tra le sue cavità.
    A discapito dell'olfatto che coglie un sentore di sale, lievemente corrotto da una nota di zolfo, la vostra vista vacilla a causa della nebbia.
    Densa come il catrame, costringe sia te, Vath, che te, Carrie, a strizzare le palpebre. Vi sembra di cogliere qualche forma nel vuoto ma mentre avanzate in questa direzione inciampate entrambi in una radice cristallizzata.
    Niente di serio, e pochi testimoni per raccontarlo ai posteri.
    Potete riprendere a camminare.
    Daniel, tra i presenti sei l'unico a distinguere qualcosa.
    Le figure che notavate a distanza altro non sono che statue. Siete in un museo.
    No, no. Siete in un presepe.
    Statue di cristallo, edifici di cristallo. Avete raggiunto una piccolo borgo congelato nel tempo.
    La nebbia striscia tra le sue case e i suoi edifici ma nella particolarità di quei capolavori, comprendete che l'artista debba aver stretto un patto col demonio. Quando la foschia si dirada dando modo alla luce della luna di guidare il vostro sguardo, vi accorgete di essere circondati da uomini, donne, bambini, e animali domestici cristallizzati.
    Adulti:
    - Un uomo di origini slave con barba folta e occhi scuri, cristallizzato mentre stringe un'ascia di legno, la sua espressione riflette una mescolanza di determinazione e terrore;
    - Una donna di origini medio-orientali, avvolta in un velo di cristallo nero, le mani protese in avanti in un gesto di supplica. Il suo viso mostra tristezza e rassegnazione;
    - Un uomo latino con un cappello da cowboy cristallizzato sulla testa e un'espressione di sorpresa incisa sul volto. Le sue mani sono tese verso il cielo in un gesto di incredulità;
    - Una donna asiatica che indossa un camice da scienziato, con lunghi capelli neri, ora cristallizzata in un gesto di protezione. Il suo viso esprime determinazione e preoccupazione;
    - Una giovane donna latina con lunghe trecce nere, cristallizzata mentre tiene stretta una foto sbiadita tra le mani. Il suo viso mostra disperazione e speranza;
    - Un uomo con una folta barba bionda, cristallizzato mentre tiene un libro aperto di fronte a sé. Il suo viso mostra curiosità.
    - Un anziano con gli occhi chiusi e le mani giunte in preghiera, cristallizzato in una posizione di meditazione. Il suo viso trasmette serenità e accettazione.
    - Una donna di origini portoghesi, con lunghi capelli scuri e occhi penetranti, cristallizzata in un atteggiamento di difesa, le braccia avvolte intorno al corpo. Il suo viso mostra determinazione e paura.
    - Un uomo di origine africana con un'espressione decisa e fieri lineamenti, cristallizzato mentre tiene una piccola statuetta tra le mani. Il suo viso riflette un misto di coraggio e preoccupazione.

    Bambini:
    - Una bambina dai capelli ricci castani e gli occhi grandi, cristallizzata mentre abbraccia un orsacchiotto di pezza. La sua espressione è quella di una tenera innocenza.
    - Un ragazzo indiano con una camicia sbottonata e un'espressione sognante, cristallizzato mentre tiene un pallone da calcio tra le mani. Il suo viso trasmette gioia e speranza.
    - Una bambina di origini asiatiche con un sorriso contagioso e un vestito colorato, cristallizzata mentre tende una mano verso un uccellino posato sulla sua spalla. Il suo viso mostra meraviglia e allegria.
    - Un bambino con un cappellino da baseball e gli occhi vispi, cristallizzato mentre tiene una macchinina giocattolo tra le mani. Il suo viso esprime entusiasmo e curiosità.

    Animali:
    - Un golden retriever intento a ringhiare

    Notate nel terreno anche pezzi di linee runiche: coperte dalla neve cristallizzata è arduo comprenderne il senso al momento, ma intuisci abbiano lo scopo di limitare qualcosa o qualcuno. Magia complessa, quella, forse studiandola sarebbe possibile replicarla.
    Per il momento, nessuno vi disturba. Siete liberi di continuare a indagare.

    Entroterra



    Il mare diventa una linea sottile mentre la nebbia vi inghiotte.
    Addentrarvi nell'entroterra è una scelta rischiosa, se qualcosa dovesse andare storto tornare alla nave sarebbe estremamente complicato per voi.
    La ricerca, poi, pare essere infruttuosa. Ai vostri fianchi si estende una distesa di alberi, ruscelli, e rocce cristallizzate in geodi che all'azzurro alternano il nero.
    Poi qualcosa lo notate.
    Avete appena superato due imponenti querce di cristallo lasciandovi una valle alla vostra sinistra e una collina alla vostra destra. A pochi passi da voi, immobilizzati nel tempo, si trovano quattro figure.
    La prima [A] si trova a cavallo del cumulo di terra. La seconda [C] e la terza [S] cingono la bacchetta stretta tra le dita. La quarta, [T], è distesa a terra.
    Tiberius, Lancelot. Tra i presenti siete coloro che prestano più attenzione, quindi riuscite a scorgere attraverso il cristallo anche ulteriori dettagli. [A] porta un distintivo da auror in petto, [T] uno da tiratore scelto. [C] indossa degli abiti maschili generici, da civili, mentre [S] porta un camice come farebbe uno scienziato.
    Lancelot, con qualche anno in meno di Tiberius vanti anche una migliore vista del negoziante, e quindi riesci a notare altri due dettagli significativi. Primo, dalla bacchetta dell'auror [A] stava partendo un incanto verso i civili, cristallizzato nel tempo come il suo caster. Secondo, lunghe e intricate linee runiche si estendono sotto la neve cristallizzata, probabilmente sono dei limiti runici atti a depotenziare un qualche tipo di magia: usarne di diverse potrebbe essere saggio.
    Tutti, invece, notate anche delle strutture ovali ma deformi, simili a delle gocce o al pungiglione di uno scorpione.
    Se la vista ha un rimando al mondo degli insetti, l'udito non si lascia trovare impreparato.
    Il rumore di otto zampe che cozzano col cristallo e in un attimo un sibilo.
    Uno tra voi viene divorato dalla nebbia.
    Urla, se ce ne saranno, faticheranno a superare l'assordante ronzio che proverrà da due punti ben distinti. Sia alle vostre spalle che di fronte a voi - oltre le statue - appaiono due golem di cristallo oscuro. Levitano sul campo di battaglia mentre dal loro petto, avvolto in scariche di oscura elettricità, fanno per liberarsi dei raggi di energia che investiranno, se non parati, Nebula e Olivander.

    Ariadne, il tatto ti da modo di percepire qualcosa avvinghiarsi al braccio destro e trascinarti con uno strattone nel vuoto.
    Atterri, in un istante, e prima ancora che il tuo corpo possa trasformare l'impatto in dolore una fitta lancinante ti vibra all'altezza dell'avambraccio.
    Portando lo sguardo in questa direzione noterai un'enorme scheggia di vetro conficcata nella carne, abbastanza in profondità da piantonare il tuo arto dominante a terra.
    Sbatti le palpebre.
    Respiri la fredda aria di quell'isola maledetta.
    E poi le odi.
    Fauci che scoccano sul vuoto.
    Puoi alzare il capo e, mentre la nebbia si dirada, ti accorgi che non si tratta di una scheggia di vetro.
    Ma della zampa di una gigantesca acromantola di cristallo.
    Tiberius, Nebula, Lancelot, Mallory.
    La foschia che vi circonda si assottiglia dando modo alla luna di illuminare la vostra compagna - Ariadne -, il mostro che l'ha presa in ostaggio - l'Acrismantola-, e il campo di battaglia.
    Quelle tredici strutture di cristallo non sono rocce, ma uova.

    «Parlato Professor Ottone»
    «Parlato Capitan Shi Yang»
    «Parlato Preside Bergmann»


    Regole & Note da leggere con attenzione:
    Per accorciare lo spoiler, vi rimando al primo post per le informazioni generiche :f:
    SECONDO TURNO

    Note x Tutti
    - Che bello leggervi :f: grazie per la partecipazione
    - Vi ricordo che da questo turno avete DUE azioni maggiori e UNA azione minore. Vi consiglio di usarle tutte, potrebbero fare la differenza per voi, i vostri compagni, e la trama del GDR.
    - Se usate un incanto o un oggetto, copia-incollatene la descrizione in spoiler.
    - Potete usare 1 solo incanto adulto (Adulti, Nera, Bianca) per turno.
    - In questa pagina i vari dadi
    - Invito TUTTI a controllare i propri MP
    - Sebbene ci sia la nebbia, la luce lunare illumina abbastanza bene le vostre zone

    Coste
    Grazie a Daniel che non fa meno di dieci, non cadete in mare e non avete alcun incontro spiacevole per ora.
    Le figure umanoidi a distanza si rivelano essere gli abitanti di una cittadina che avete appena raggiunto. A terra notate delle linee che richiamo i sigilli magici e, a giudicare dalla loro disposizione, devono mantenere attivi almeno due effetti diversi.
    Tra le statue che si trovano nelle adulti, bambini, e animali.

    Renan, PV: 68

    Liara, PV: 69

    Vath, PV: 68
    Az.Mag: Ispirare tutti i presenti sulla nave 12+9 = 21, dai +1 a tutte le azioni di questo turno post discorso (Non sembra molto ma ne godranno tutti i presenti e l'intera ciruma)
    Az.Min: Osservare la costa in cerca di eventuali presenze o minacce 1+9/2 = 5+1 Vath Non noti nulla di particolare

    Carrie, PV: 68
    Az.Mag: Encrypto sulla sabbia. 7 + 3 = 10+1 Vath, il frammento perdurerà per un mese [Ti occuperà uno slot oggetti]
    Az.Min: Breve perlustrazione visiva della costa 1/2 + 4/2 [Parametro dimezzato per 1 al dado] = 2+1 Vath ... l'età avanza e così la cecità
    Stigma di Ba'Grua: - 2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role.

    Daniel, PV: 67
    Az.Mag: Protego Maxima: 16 + 9 - 5 + 1 Vath = 21 sei l'unico ad aver colto la possibilità di usare difese in preventivo, peccato che sei nello scenario più tranquillo xD
    Az.Min: Breve perlustrazione visiva della costa 5.5 + 7 = 12 +1 Vath

    Entroterra Esterno
    Camminate a lungo e vi ritrovate a cavallo tra una valle e una collina. Qui notate quattro persone cristallizzate. Sebbene qualcuno tra coloro che hanno usato le mezze-azioni abbia già ricevuto informazioni varie, prima di poter cominciare a indagare venite attaccati.
    Ariadne, un Acrismantola ti attira a sé con la sua ragnatela e conficca una zampa affilata nel tuo braccio dominante [Prendi 16 danni e il tuo braccio dominante è immobilizzato, puoi ghermire la bacchetta con il braccio non dominante - in questo caso, però, avrai un malus di -4 a ogni tuo incanto].
    Nebula, un golem di cristallo oscuro ti approccia e fa per liberarti un raggio di energia oscura contro [Se non parato, subirai 8 danni].
    Olivander, un golem di cristallo oscuro ti approccia e fa per liberarti un raggio di energia oscura contro [Se non parato, subirai 32 danni e uno stato alterato]. Inoltre, l'attacco è così ben riuscito che dovrai considerarlo come un attacco di magia nera [Gli incantesimi di magia nera sono anatemi che traggono forza da sentimenti negativi e dalla loro innaturale capacità di corrodere la natura. Per questo motivo, tutti gli incanti di Supporto utilizzati per difendersi da incanti di magia nera o curarne i danni vedranno il proprio dado fortuna dimezzato]. Forse parte del danno verrà assorbita dalla statua che hai di fronte, ma probabilmente - se ciò accadrà - questa verrà distrutta.

    Mallory, PV: 68
    Az.Mag. : tracciatura per percepire la nuvola: 13 + 8 + 3 = 24 + 1 Vath, ok, e ricevi anche un MP. Trattandosi di una scoperta durante la traversata ti concedo di poterla comunicare con tutti i presenti, qualcuno di loro, o anche i PNG prima di separarti.

    Tiberius, PV: 64
    Az.Mag: Boni Omenis Glyphus 2+9= 11+1 Vath -> Puoi considerare il dado fortuna di 1 sua azione maggiorato di 1 entro la fine del quarto turno. Il bonus deve essere usato nella durata utile dell'incanto e l'utilizzatore dovrà specificarne l'uso in spoiler.
    Az.Min: Ricerca oggetti di interesse 7/2+6= 9+1 Vath
    Stigma di Ba'Grua: - 2 a tutte le tue azioni del secondo e terzo turno, -1 a tutte le tue azioni del quarto e quinto turno, immunità alla paura per il resto della role.

    Ariadne, PV: 65 / Danni: 16
    Az.Mag. : 19 + 9 + 3 = 31+1 Vath. Super. Percepisci che nei fondali c'è qualcosa di oscuro, probabilmente detriti corrotti dal vortice nero dell'Isola. Dato il check molto alto scopri anche due ulteriori informazioni che ti comunicherò per MP. Trattandosi di una scoperta durante la traversata ti concedo di poterla comunicare con tutti i presenti, qualcuno di loro, o anche i PNG prima di separarti.

    Lancelot, PV: 66
    Az.Mag: Check su Intelligenza per cercare di ricordare se ha potuto recepire nozioni sui tomi che ha potuto leggere prima della partenza, con pertinenza alla cristallizzazione magica
    [10+60/10 = 16] -> Oltre a quanto scritto ottieni anche un MP. Trattandosi di una scoperta durante la traversata ti concedo di poterla comunicare con tutti i presenti, qualcuno di loro, o anche i PNG prima di separarti.
    Prima azione minore: Check su Saggezza per cercare materiali che possano aiutare il gruppo: [16/2+80/10 = 16]

    Nebula, PV: 73
    Az.Mag: Pozioni: Hai 2 Pozioni Curative Generiche [Scegli tu a chi darle, se non usate entro fine quest poi torneranno al San Mungo]
    CITAZIONE
    Pozione Curativa Generica: unguento che, se versato su una ferita, aiuterà a rimarginarla. Se versato consumando una azione minore, curerà 4 PV. Se versato consumando una azione maggiore, curerà 8 PV.

    Acrismantola
    Attacco su Ariadne: 3 + 13 = 16

    Golem A Magenta
    Attacco su Nebula: 2 + 6 = 8

    Golem B Rosso
    Attacco su Tiberius: 20 + 6*2 = 32

    Golem A Bersagli, UNO se L, DUE se N: 2
    Golem A Danni: 2
    Golem B Bersagli, UNO se T, DUE se M: 1
    Golem B Danni: 20

    IMG-1914
    Ogni quadratino è 1,5x1,5 metri.
    Le lettere nere ho scritto sopra cosa sono. La freccia nera è la direzione dell'incanto che solo Lancelot ha notato.
    Gli oggetti numerati da UNO a TREDICI sono uova di cristallo.
    Le lettere gialle, in base alla vostra iniziale, siete voi [Tranne Tib che è O perché pensavo al suo iconico cognome lol].
    Il Quadrato Verde è l'acrismantola.
    I quadrati rossi e magenta sono i due golem.


    SCADENZE:
    3 Aprile alle 23:59 per Coste
    4 Aprile alle 12:00 per Entroterra


    Edited by Twist Of Fate - 31/3/2024, 06:27
  15. .


    22 YO | GUARITRICE | INAMOVIBILE

    STREGA PUROSANGUE


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    Era una delle presenze più giovani di quel gruppo, e di certo non avrebbe mai pensato di essere scelta per una simile impresa. Il desiderio di partecipare era alto, un po' per via della sua curiosità, un po' grazie alla sua grande adattabilità e utilità da guaritrice, e quindi ci aveva sperato realmente fino all'ultimo. Sapeva che non si sarebbe dedicata troppo ad azioni 'semplici', qualcosa di tutti i giorni, quindi ritenne superfluo curarsi troppo nell'abbigliamento o nell'aspetto fisico. Indossò uno dei suoi soliti vestiti svolazzanti, che però presto si sarebbe rivelato inutile per via della tuta che avrebbe indossato con gran piacere, e raccolse i capelli in uno chignon molto elegante, femminile, di quelli che hanno due treccine attorno. Il volto era lasciato al naturale, con solo un lievissimo tocco di mascara waterproof, così da rendere il suo sguardo ancor più penetrante di quanto non lo fosse di solito. Che poi, per chi mai avrebbe dovuto farsi bella? Era fidanzata, felicemente, e possibilmente anche vicina al matrimonio, per cui non era affatto necessario agghindarsi per piacere al prossimo, se non per piacere a se stessa.
    In vista di quella partenza per un'avventura indubbiamente pericolosa, Nebula sapeva bene che si sarebbe dovuta dare da fare per offrire al proprio gruppo un aiuto: doveva evitare a tutti i costi che qualcuno ci rimettesse le penne, e allo stesso tempo non poteva avere gli occhi puntati su tanti individui diversi. Doveva avere, in qualche modo, la situazione sotto controllo, ed era per quella motivazione che chiese al San Mungo la possibilità di utilizzare i laboratori medici per creare delle pozioni di cura generiche da portare con sé per un'esplorazione. Ottenuto il permesso, la ragazza si sarebbe dedicata al meglio alla creazione di quelle pozioni, cercando quindi di produrle con lo scopo di poterle dare alle persone che erano in gruppo con lei: se loro avessero avuto quelle fiale curative, indubbiamente avrebbero potuto utilizzarle per curare qualche ferita di circostanza se mai lei non fosse stata in grado, in quel determinato momento, di soccorrerli. Bisognava pur sempre portarsi avanti e utilizzare le proprie abilità in ogni singola occasione, no?
    All'interno della nave rimase sulle sue, guardando un po' fuori dalla stessa mentre attraversavano quelle acque. Fissava le nuvole e nel frattempo pensava a Meraxes, osservando l'anello che lui le aveva regalato; sorrideva, quasi come fosse una di quelle ragazzine cotte del loro primo amore, e pensava a quanto la loro vita insieme fosse bella, anche se intervallata da situazioni indubbiamente spiacevoli. Sua suocera non la sopportava, ma questo non era un suo problema: avrebbe fatto di tutto per far capire a quella donna di che pasta fosse fatta, e che il suo cognome non era per nulla indicativo di una bassa 'lega', come spesso quella donna finiva per farla sentire. Respirava lentamente, ascoltando di sfuggita i discorsi degli altri, e quando dovettero prepararsi per attraccare, ecco che la ragazza indossò la tuta che gli era stata fornita. «Grazie mille.» Disse, legandosi alle parole del capo auror, come per ringraziare chi di dovere per quella misura di protezione che avrebbe concesso loro la possibilità di mettersi alla ricerca di indizi su quella situazione surreale che aveva sconvolto il mondo magico intero. Respirò lentamente, mentre sentiva la tuta aderire alla perfezione alle sue forme femminili e delicate, andando a indossarla con minuziosità così da assicurarsi di essere ben protetta da qualsiasi cosa. Nel momento in cui il Preside eseguì quella specie di invocazione, inoltre, lei ebbe ben cura di non osservare il cielo, limitandosi a prendere dalla propria borsetta le pozioni curative che avrebbe fornito ai membri del suo gruppo.
    «Tenete queste, le ho preparate io stessa. Nel caso in cui siate feriti e non ci siano persone per curarvi, usatele e vi faranno sentire meglio.» Disse, portando le proprie mani con le pozioni verso ogni membro del suo gruppo, prima di sistemare la propria bacchetta nel fodero e passarsi una mano sulla tuta per toccarne il materiale. Era curiosa, era sempre stata affascinata dall'ambito della ricerca, e in quel momento sembrava particolarmente affascinata dal fatto di calzare un indumento che potesse proteggerla da influssi tanto maligni e forti che, altrimenti, l'avrebbero presumibilmente uccisa nel giro di pochissimi secondi. Ascoltò attentamente tutte le indicazioni che le persone a lei superiori stavano dando, annuendo vistosamente con la testa come per far capire che avesse compreso, affiancandosi successivamente al gruppo composto dal Capo Auror per dirigersi nella seconda area, quella più vicina tra le due. Respirò lentamente, come curiosa di sapere cosa avesse in serbo quell'esperienza per lei e tutti i suoi compagni, tenendo la bacchetta in mano così da essere pronta a reagire in caso di attacco, o quantomeno non farsi trovare del tutto impreparata. «Sto con voi, sarò la guaritrice del gruppo più interno. Restiamo uniti, come dice il Capo Auror!» Non voleva sopraffare la donna con le sue parole, ma semplicemente ribadirle, tanto che lei stessa rimase con il proprio gruppo e si sarebbe diretta dove questo sarebbe finito. Tutti insieme. Uniti.

    «Parlato»


    Riassunto: Dopo aver preparato le pozioni al San Mungo, la cucciola le distribuisce al proprio gruppo. Ha cercato di preparare delle pozioni di cura generiche, senza un effetto specifico, perché vuole che siano un supporto a situazioni in cui lei, magari, non riesce a intervenire. Non guarda l'evocazione del Preside., e si dirige insieme al Capo Auror e agli altri compagni di avventura nella ZONA 2.
    Equipaggiamento:
    - tuta
    - pozione di cura (aspetto le specifiche del master per scoprire i dettagli a riguardo)
    -
    -
    Statistiche usate, bonus, e malus: Tecnica: 70, Destrezza: 80
    Prima Azione Maggiore: Al San Mungo, utilizza le proprie conoscenze e competenze da guaritrice per preparare delle pozioni di cura generiche. La decisione sul numero di pozioni preparate e sulla loro efficacia è lasciata al Master, lei semplicemente le distribuisce ai membri del suo gruppo una volta raggruppatasi con gli altri.
    Seconda Azione Maggiore: ||
    Azione Minore: ||

    Abilità: Inamovibile, Maestria del Pozionismo Alchemico

    Dadi lanciati: Click!
    Rese:
    Preparazione pozioni: 8 + 7,5 = 15,5
37 replies since 28/6/2015
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