Posts written by PestoBarilla

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    Il Lupo e il Pavone

    Dopo anni di onorata carriera, Renan si trova ad affrontare i primi segni di invecchiamento. E' un pessimo periodo per uno dei più famosi duellanti d'Inghilterra. Come un fulmine a ciel sereno, le Harken di New York, moglie e figlia del suo defunto maestro, si presentano alla sua porta in cerca di aiuto. Ema, la giovane strega, ha perduto Haku, la bacchetta del venerato padre.
    Ora la scuola di duello di Praga insidia l'incolumità della protetta di Renan.
    Per far fronte a questa incombenza, Duval decide di rivolgersi a vecchie conoscenze ad Est, dove Robert Harken 'rubò' i segreti di una comunità chiusa per divulgarli al mondo.


    - Vita e Morte (In Corso)
    - Famiglia (In Corso)
    - Gimu, Dovere (In Corso)


    Le Paon Noir

    La vita scorre come un fiume senza ostruzioni, lenta e placida. Queste sono le vicende che placano le notti di Renan, altrimenti insonni e travagliate. La vita di ogni giorno, però, talvolta riserva delle sorprese.

    - Desolation Row (In Corso)
    - Specchio Specchio delle mie Brame, chi è il Duellista più sgravo del Reame? (in Corso)

    The Rogue Trail is a Lonesome Road

    Prima di diventare Le Paon Noir, Renan non era nessuno. Ciò che forgiò il suo carattere irreprensibile ancora gli toglie il sonno la notte. Il volto spettrale di Klemakov, le urla dei giorni di Lisbona. Gli anni '90, lì nacque il piccolo incubo che i duellisti internazionali avrebbero conosciuto come Pavone Nero.

    - L'Età del Silenzio (In Corso)
    - Perdersi nell'Abisso (In Corso)

    Edited by PestoBarilla - 8/5/2024, 21:54
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    14 YO | Duellista in erba | Serpeverde IV anno

    Mezzosangue


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    "Come cominciò a parlare, il ginocchio accompagnò le parole con il ritmo del nervosismo. Lo bocca rimase serrata e gli occhi seguirono il corso della breve vita della sigaretta, consunta sotto lo sguardo offuscato di Renan. Zeus e Marte non accesero alcun tipo di luce nel giovane Duval, non erano le parole, quanto più il loro significato, ciò a cui prestò attenzione.
    Mai nessuno si permise di decretare lecita quella malsana parte che premeva su ogni sua decisione. Il giusto e lo sbagliato sembravano essere concetti piuttosto aleatori in quel momento. Lo stesso meraviglioso brivido che provava nel vedere l'avversario a terra, ora, tornò a battere la sua schiena in cerca di soddisfazione.
    Per la prima volta, l'idea che 'Si potesse' nacque in Renan. Una voce sinistra, una presenza rassicurante.
    Il ginocchio prese a tremare con un po' più di veemenza.
    Gli occhi del giovane duellante si lanciarono sul lato meno esposto del suo volto, quello che dava sugli spazi vuoti del chiostro.
    'Devo sembrare davvero patetico', pensò rapidamente. Un rammarico disgustoso prese casa nel petto di Renan, un barlume di libertà si palesava avanti ai suoi occhi, a mostrarglielo era stata una persona sconosciuta; quanta vergogna nel non aver mai visto la libertà prima d'ora.
    Era ancora una piccola e fragile idea, qualcosa che per vivere avrebbe avuto bisogno di cure fatte d'arroganza, solitudine e silenzio; forse è proprio qui che cominciò la sua Età del Silenzio.

    «E comunque tu ce l'avevi, un pubblico»

    Un pugno sullo stomaco rovinò improvvisamente tutto il castello di carte che il suo ego minacciato stava erigendo. Non più la posa, né il finto disinteresse, rimase intatto dopo quella chiosata.
    Con la lentezza di un'indifesa creatura avanti alla morte, Renan voltò lo sguardo nella sua direzione, quando gli sguardi si incrociarono Carrie non avrebbe visto altro che un volto pallido e preda dello sconcerto.
    La sigaretta alla fine cadde in terra senza che più una boccata passasse per i polmoni del giovane Duval, lui però impiego diversi minuti a schiudersi dalla posizione di sconforto in cui era cascato.

    Giorni Dopo.

    Se è vero non vi fosse mai fine al peggio era altresì vero che le parole "sporco mezzosangue" si sentissero assai meno da una settimana a questa parte; serpeggiavano, non più come un biasimo ma come una vera e propria maledizione.
    Blake e i suoi amici diedero tregua al giovane Pavone; se all'inizio ciò accadde in rispetto dell'onore delle armi ora perdurava a fronte delle grandi vittime di casata. Non pareva più né divertente né appropriato porsi al livello dei serpeverde; quanto ai suoi compagni, Renan non poté dirsi mai più solo di così.
    Vedeva gli sguardi, sentiva i sussurri.
    In quella disgraziata chiusura, però, proliferava in lui quella piccola, gracile, idea che gli venne donata.

    Un pezzo di pergamena scivolò leggiadro sopra al tomo che fingeva di leggere. La punta del piccolo triangolo accennò a rallentare proprio sopra ad una miniata di un gatto nero.
    Con un solo lento gesto, Renan alzò il mento e lo accompagnò verso la direzione in cui puntavano gli occhi.
    Quanti dubbi poteva avere sul mittente, un giovane pavone che vive nel più quieto dei giardini.
    Le labbra sottili tremarono per un'istante e, come tornarono a tendersi, cedettero la scena al ginocchio, in movimento una volta ancora.
    Le dita schiusero il piccolo segreto del costrutto in filigrana e gli occhi vi cercarono una nuova verità.

    Pensi che se ne accorgerebbe,
    se i suoi capelli prendessero casualmente fuoco?

    Davanti a quelle parole gli stessi occhi si assottigliarono spinti dagli zigomi, contratti a dubbio; c'era poco da interpretare.
    Non appena la sua mente pronunciò silenziosa le ultime lettere, un urlo interruppe la lettura e con sorpresa vide realizzarsi una profezia di vita breve.
    Il panico cominciò a dilagare, estensione dell'incendio, e di reazione anche lui scattò dalla sedia.
    Un gufo si librò a poco meno di mezzo metro da lui, cercando la via della salvezza ad appena cinque centimetri dal suo volto. Con un gesto di riflesso Renan lo scacciò lontano dalla sua faccia e nel gesto intravide quell'artefice caotico lasciare i lidi del proprio operato.
    Rifiatò per un secondo e seguì la calca, non per cercare sicurezza ma per raggiungere chi gli mostrò la libertà.
    Spinse e strattonò, sino a dove lo sguardo più non s'ostruiva dai mantelli delle 'comparse'.
    Sotto alle urla di paura e rammarico, sotto alle invettive contro l'Erede di Serpeverde, Renan cercava quella piccole luce che gli era sfuggita.
    Un sesto senso, uno di quelli che di tanto in tanto solleticavano il suo raziocinio, gli impose di volgere lo sguardo al primo corridoio sulla sinistra.
    Imboccò la strada, lontano dai rumori della paura, ed una nuova paura eruppe in lui. Come uno spettro sfuggente, la sagoma di Carrie abbandonava le sue responsabilità guardando ad orizzonti più grandi.
    Renan le rivolse uno sguardo di stupore e paura, ma fece un passo verso la sua direzione.




    «Parlato»
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    - Raziocinio
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    fddd - L'Io Avverso
    - Sentiero dell'Illuminazione, "Shugo", Maestro Protettore della scuola di Ueda




    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

    Mezzosangue


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    Renan Annuì, quella risposta era tanto scontata quanto retorica fosse la domanda. Si, il Duellante voleva che la giovane tirasse fuori i suoi spettri e che pensasse a loro mentre la bacchetta vessava il vecchio Duvanl.
    Renan tirò forte dal naso e si rimise in posizione, attendendo che l'incanto di Jess avesse percorso abbastanza metri da potersi dire a metà strada tra di loro.
    Il polso tremava, pronto a testare la sensibilità delle giunture di quel corpo sempre più fragile; quando finalmente fu l'ora Renan agitò la bacchetta e berciò contro la propria alunna.

    -"Protego Maxima!",

    Con un movimento d'antitesi, tentò di rispedire l'incanto alla ragazza.
    Renan era piegato su sé stesso, gli occhi, semichiusi e la la bocca persa nell'annaspamento, erano testimoni di quanto fuori forma fosse il Pavone Nero.
    Scosse velocemente la testa e urlò, per riprendere il controllo sul suo corpo.
    -"Come tutti..", disse annaspando in direzione del mare, "Hai i tuoi problemi..". Renan chiuse gli occhi e alzò la bocca al cielo, "Vita e Morte Madame Whitemore", disse regalando tutto il fiato che aveva nei polmoni.
    Risistemandosi il cappotto, Renan riprese fiato abbastanza da poter continuare il duello.
    -"Chi ti ha spezzata?", urlò, questa volta dimenticando la pacatezza con cui tutto era cominciato.
    Avanzò di due metri, una grande irregolarità nel duello.
    Agitò la bacchetta, sussurrando: "Expulso", e mirò nella direzione di Jess.

    Solo mettendola sotto pressione avrebbe ottenuto ciò per cui i suoi clienti non sapevano lo pagassero.










    «Parlato»


    Difesa: Protego Maxima 12 - 5 + 9 + 1 = 17
    Anno: settimo
    Parametro di riferimento: Supporto
    Descrizione: variante più potente del Protego che permette di rispedire all'attaccante la forza del suo colpo. La resa subirà un malus di -5 ma se questa sarà comunque superiore all'incantesimo da cui ci si sta difendendo, metà della differenza tra i due valori sarà subita come danno dall'attaccante (Es. Se il protego maxima ha una resa 20 e viene colpito da un bombarda di resa 10, l'attaccante subirà 10/2 danni).
    Con Supporto pari o superiore a 150, l'attaccante prenderà danno pieno.
    L'attaccante subirà danno solo se il suo attacco è in grado di recare ferite a sua volta.
    Durata: instantanea.

    calcolo danno: 19 - 17 - 4

    Attacco: Formula: Expulso 18 + 9 = 27
    Anno: sesto
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: crea un'onda d'urto invisibile utile per scaraventare via avversari o far esplodere bersagli. Sebbene se ne potrà udire il suono, sarà impossibile da notare a occhio nudo.
    Con dado fortuna pari o superiore a 18 applica uno status di “frattura” al bersaglio.
    Durata: istantanea.

    Risoluzione: x

    Protego: 17
    Expulso: 27



    Status fisico: Top ma arrabbiato (68/68 PF)
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    +1 +9 -5
    +9
    Protego: 12
    • 1d20
      12
    • Inviato il
      4/5/2024, 20:55
      PestoBarilla
    Expulso: 18
    • 1d20
      18
    • Inviato il
      4/5/2024, 20:55
      PestoBarilla
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    - Raziocinio
    - Subconscio
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    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

    Mezzosangue


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    Un dettaglio sul volto di Renan parve somigliare ad una risata silenziosa, si manifestò in concomitanza con i gemiti spettrali della creatura che volteggiava sopra alle loro teste.
    Parole, parole e parole; l'impressione che si fossero accaniti sull'ultima ruota del carro levò la soddisfazione alla bocca tesa del duellante.

    Lasciatelo in pace. Ci ha detto forse più di quel gli è consentito rivelare. «Ironico sentirci dare dei senza cuore, quando hai appena ucciso un uomo, con il tuo attacco.»

    Renan respirò a pieni polmoni, ritrasse la bacchetta al fianco destro e diede le spalle alla creatura;
    fddd
    Amore mio.. Mio unico.. Grande Amore.. Perché piangi? Sei riuscito a far squittire uno spettro.. E' questo che rimane del grande Renan Duval?

    Il sorriso del duellante si corrucciò sino a diventare una faglia dolorosa a cavallo della sua faccia.
    Come i suoi occhi posarono sui compagni in ritirata, l'istinto di completare l'opera dello spettro prese per intero il suo corpo, non era certo possessione; la frustrazione dell'ego ferito si manifesta nei modi più disparati.
    Nella sua testa cavalcò veloce l'immagine di lui far esplodere quei corpi cristallizzati.

    «Puoi occupartene tu?»

    Un dolore all'orecchio fece voltare di mezzo centimetro il casco di Renan, gli specchi dei caschi di entrambi si incrociarono. Ci fu un secondo d'intenso dubbio, durò solo un secondo.
    Le voci, le opinioni, i pensieri, tacquero tutti sotto ad un velo grave, percepibile solo dalla sua espressione.
    Un tremito alla mano, lo stesso che usava avvertire il duellante del pericolo, batté due colpi riportandolo alla vita. Non annuì, non disse niente. Si rivolse al cadavere da portare in salvo ed avanzò nella sua direzione per scagionare la strega da quell'incombenza.
    Gli occhi di Renan carpirono lo sforzo in Vath, Renan riportò quindi la bacchetta ad altezza petto.
    -"Leviosa Maxima..", chiunque disponesse di un buon occhio per certe cose avrebbe immediatamente colto quanto quel tipo di incantesimi non facessero per Renan. La sua abilità nel mutamento era pareggiata ed ampiamente superabile da un qualsiasi studente del terzo anno, eppure si prestò alla qual cosa.

    -"L'Isola di man è incantevole in questo periodo dell'anno monsieur Vath", disse annaspando nello sforzo di non far cadere la statua di sale.
    Le mani di Renan tastavano le superfici irregolari della cristallizzazione, la sua mente cominciò a dissociarsi, pian piano, dal presente; era perso negli eoni delle possibilità, alla ricerca di un futuro per quella morta rediviva.


    State tutti bene?



    Quelle parole furono come un richiamo razionale nel mezzo della crisi, riportarono la coscienza di Renan nel mondo degli svegli.
    Il fiato era corto, per lo sforzo di portare la statua, per il disagio d'aver vissuto nel reame delle possibilità per troppo a lungo.

    Renan tossì, forte; il vetro del casco si appannò; d'istinto alzò il braccio per coprirsi.

    -"Era una trappola", disse ad alta voce, dirigendo la forza del parlato sia a Vath che ad Aslak


    Questo, almeno, era quello che avrebbe voluto dire, ma non lo fece. Uno dei possibili esiti; non serviva disporre del terzo occhio per intuire che avrebbe comportato dire qualcosa del genere.
    Una volta giunti sulla spiaggia, Renna cadde a terra, stremato dall'indagine.
    Osservò compiersi l'incanto attenuante, scrutando in direzione delle stelle.
    -"Non ce n'è nemmeno una", disse silenzioso.
    D'istinto la mano toccò il busto, la dove teneva le sigarette e la cartolina di Ema.
    -"Uhm", mormorò muovendo rapidamente gli occhi sui compagni di squadra.


    Ci fidiamo?




    Aslak.. Ne hai conosciuti di giusti con la spada in mano nel corso della tua vita.. Per molti versi non è diverso da nessuno di loro, eppure a differenza di tutti loro sta conducendo una spedizione nel posto più pericoloso al Mondo.. Che sia il primo schermidore di cappa e spada ad avere un cuore buono?

    Sembra Affidabile



    Liara.. E' giovane ma sembra aver già visto qualcosa.. Vero? Manca di qualcosa ancora, prega che non le nostre strade si trovino a scontrarsi.. Sono le 'orfane' come lei che danno fuoco alla ruota della fortuna.

    Orfane.. L'incertezza e la calma.. l'Attesa e il Protagonismo



    Esattamente, sai di cosa stiamo parlando Renan. Ogni incontro con un' "Orfano" sortisce sempre gli stessi esiti.

    Renan annuì piano e da solo, fissando intensamente il mare.

    Degli Orfani.. Noi ci fidiamo..



    Gli occhi si fecero sottili e passarono a fissare il compagno di sventura, il biondo dallo sguardo affilato.

    Vath.. Forse.. E' la prova certa esistano delle persone diametralmente opposte a noi.. Quanto è sicuro sotto alla sua corazza di moralità.. Quanto è sicuro dietro al suo Ministero.. O forse non è così..

    Forse lo pensiamo.. Ma forse non è così..



    Esatto.. Hai bisogno lui sia così.. Perché hai bisogno di un sospetto, hai bisogno di un colpevole.. Quanto sarebbe più semplice pensare lui sia questo?

    Dobbiamo parlarci..



    Lo sguardo di Renan voltò ora verso la strega intenta alla al salvataggio dell'oggetto ovoidale

    Carrie Greengrass..





    Con molto sforzo, Renan impose il silenzio alla sua mente, la respirazione si fece quieta e regolare, lo sguardo neutro e calmo.
    Si rimise in piedi, pronto a perpetrare il trasporto del cadavere intrappolato nella non morte.





    «Parlato»


    Riassuntino:
    Renan si incanzza perché non è riuscito a corcare male lo spettro, fa il musone e da una mano a portare la ragazza cristallo a casa con il suo potentissimo mutamento 20.
    Nel mentre cerca di sondare il futuro della statua divinando, perché infondo sa che stiamo portando a casa una tizia posseduta dal male
    Ad una certa si siede e riflette sui compagni di squadra


    Ref. Dadi: x



    -Azione Maggiore 1 : Leviosa di Supporto 9+2: 11

    -Azione Maggiore 2: Divinazione sulla vittima trasportata 6+ 9 + 3 = 18





    Status fisico: Top ma arrabbiato (68/68 PF)

    Slot oggetti (bacchetta)
    1- Tuta
    2- Una Cartolina da New York
    3- Libero
    4- Libero
    5- Libero
  6. .
    "Leviosa Maxima": 9
    • 1d20
      9
    • Inviato il
      4/5/2024, 14:34
      PestoBarilla
    Divinazione: 6
    • 1d20
      6
    • Inviato il
      4/5/2024, 14:34
      PestoBarilla
  7. .
    InShot_20240503_135317869
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    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

    Mezzosangue


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    La porta di Magie Sinister si schiuse, lentamente. Non un cigolio uscì dai cardini, un'ombra, ammantata da una cappa vermiglia entrò silenziosa.

    Gli stivali di Renan Duval stridevano sul pavimento del negozio emettendo acuti simili a quelli di un bambino sofferente.
    Sul suo viso non un'espressione di interesse, non un'espressione cordiale.
    Gli occhi di Renan scintillavano di una gretta e prepotente avidità.

    Senza cerimonie, si diresse al bancone, tolse i guanti e li ripose nelle ampie tasche del cappotto.
    Non salutò con la lingua, lo fece con un rispettoso gesto del capo.

    Forse la sua fama lo avrebbe preceduto: un duellante esperto, veterano di vent'anni di competizioni internazionali come lui, difficilmente non evocava un qualche ricordo nella gente.

    L'espressione di Renan era al contempo dura e dolce, una mistura prossemica tipica di uomini che camminano a cavallo tra l'ombra e la luce; una mistura prossemica tipica degli approfittatori.

    Durante il suo passaggio posò brevemente lo sguardo su molti articoli dubbi, nessuno tra quelli lo turbò; forse, la qual cosa , sarebbe potuta essere un indizio determinante per comprendere che sotto alle spoglie di un mezzosangue che combatté attivamente i seguaci dell'Oscuro Signore, negli anni novanta, si nascondesse un mago dalla dima grigia.

    -"Buonasera", sussurrò Renan appoggiando le dita della mano della bacchetta sul bancone.
    Gli occhi del duellante erano fissi su quelli della proprietaria.

    Le dita si mossero una dopo l'altra, in sincronia; ogni polpastrello ondeggiò sul legno del banco, come usava fare tra i commercianti del mercato nero nei Balcani, si trattava forse di un suggerimento per Selene?

    -"Un..", lo sguardo di Renan cadde sugli articoli che tapezzavano il muro alle spalle della strega, "..Amico..", tornarono ora sugli specchi neri della proprietaria di Magie Sinister, "Mi ha detto siate in possesso.. Di uno Specchio..".
    Un secondo di silenzio morse le labbra di Renan, "Volete parlamene Madame?".

    Lo sguardo del duellante mutò, come quelle parole lasciarono la sua bocca, da che parve godere di solo una discreta oncia di desiderio, ora, la sua avidità parve traboccare da ogni poro della sua faccia.
    Il respiro era paragonabile a quello che ci si scambia tra amanti, il rossore sulle sue gote era lo stesso di un assassino dopo aver commesso il più efferato degli omicidi.
    Tentava di dissimulare, ma l'interesse per quell'articolo era senza dubbio reale e morboso.




    «Parlato»

    ti darò tutti i miei soldi volentieri



    Edited by PestoBarilla - 1/5/2024, 01:26
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    14 YO | Duellista in erba | Serpeverde IV anno

    Mezzosangue


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    "Le dita di Renan Presero la sigaretta, ne saggiarono velocemente la solidità del filtro ma non degnò la stringa in carta e tabacco di uno sguardo.
    Guardava avanti a sé, in un punto indefinito tra i chiaroscuri del chiostro. Le sue labbra si assottigliarono in un lembo di tensione, ma una curvatura simile a quella della risata spezzava la tensione del silenzio.
    Per un secondo i chiaroscuri lo rimandarono ad immagini appena vissute, la nuca della giovane Greengrass, i pavimenti dei corridoio, il primo scorcio di luce che investì loro il volto terminato il lugubre corridoio.

    'vita e morte', un concetto che sarebbe diventato importante per Renan, in un futuro abbastanza lontano, ma che adesso ancora poco comprendeva. Sentì spesso dalle labbra del padre dire 'Vita e Morte Renan.. Sono la stessa cosa.

    «Una contesa d'amore, dunque?»

    Le resistenze del sorriso si smunsero, non seppe trattenerlo, sorrise, quindi, al nulla. 'Certo che sono cose diverse', pensò ironizzando su Etienne Duval.
    Renan voltò ora quel sorriso dissociato verso Carrie e, con estrema lentezza, scosse il capo. Accese quindi la sigaretta e gli zigomi presero a rilassarsi. Uno, due colpi di tosse spezzarono il solco pacifico sul suo volto. Era esattamente come lo ricordava, 'fumare', dalla scorsa estate. Stesso gusto torpido e orrido, stessa carezza lasciva sul suo sé.

    «Lo sanno tutti che Lindsay non lo lascerà: la popolarità vale più di un carattere forgiato nel sangue sporco.»

    Renan inalò ulteriormente quel male, i suoi occhi non puntavano più né al nulla né a lei, ma alle pavimentazioni del chiostro. Quelle parole ferivano in un certo senso, o quantomeno avrebbero dovuto ferirlo.
    Questa volta la sigaretta, a differenza di quelle fumate d'estate, aveva sì un gusto torpido e orrido ma sapeva anche d'una soddisfazione che non gli capitava spesso di assaggiare.
    Il capo di Renan si scosse nuovamente, dando ragione alla Greengrass.
    -"No.. Credo anche io non lo lascerà", quelle erano le prime parole che spiccicò dai corridoi. Con l'ultimo fiato uscì una sottile nube azzurra, testimone dei suoi polmoni.
    Con un movimento lento tirò in sù il busto e accavallò le gambe, tornò quindi a fissare il suo volto.
    La stessa mano che cozzò la bacchetta contro la sua fronte si stese nella sua direzione, invitandola a prendere la mezza sigaretta che cingeva tra indice e medio.
    -"..Se sposi l'arte del duello non puoi..", la sua ripresa era lenta e incerta e con difficoltà cercava le medesime parole, "non.. Autocriticarti?", terminò a modo suo.
    -"Beh penso che a Blake questo consiglio farebbe comodo..", cercò di reprimere un ghigno ma si impegnò poco in tal senso.
    -"Uhm.. duellare è divertente.. ma non credo continuerò a farlo", ambo le mani poggiarono ora sul ginocchio.
    -"I miei voti.. fanno schifo", sentenziò con una mezza risata nascosta da qualche parte in lui.
    -"Credo serva un patentino o qualcosa del genere per poter..", non terminò e fece spallucce.
    -"Finché posso farlo qua a scuola.. Servirà del coraggio per chiamarmi Mezzo.. Mezzosangue".
    Renan riprese la sigaretta e vi tirò nuovamente.
    -"Quanto a Lindsay Sterling..", i muscoli del suo volto si contrassero in un sorriso incerto.
    -"Non credo lascerà Blake.. Ma.. Non credo nemmeno verrà più a vederlo duellare..", l'incertezza del sorriso si fece via via meno timida mentre la sua soddisfazione divenne via via più esplicita.
    -"Se io.. Non ho un pubblico..", per l'imbarazzo, Renan staccò gli occhi da Carrie, ma quel sorriso cominciò a farsi più forte.
    -"Beh.. Non può averlo neanche lui", lanciò alla ragazza un' occhiata veloce, per saggiare la reazione a quella piccola confidenza dal colore disfunzionale. La sciarpa strappata, la menomazione facciale, il 'bacio' a Lindsay erano tutti semi di discordia per fare crescere erbacce nel giardino del suo rivale.





    «Parlato»
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    Quando l'urto del geyser s'unì alla forza elementale sprigionata da Carrie, un riflesso azzurro delineò le sporgenze del volto di Renan attraverso la lente del casco.
    Gli occhi del duellante sgranarono, la sua bocca era aperta, testimone dello sforzo. Ad udire il lamento dell'oscura apparizione la bocca schiusa di Renan si serrò in un ghigno soddisfatto.
    Duval voltò lo sguardo verso la vecchia conoscenza, la qual cosa venne testimoniata da un movimento di capo quasi impercettibile sotto alla grande mole del corpricapo.

    «Andatevene. Andatevene. Smetteremo di attaccarvi se lo farete. Ma se resterete a lungo non potrò garantirvi che gli altri che vi hanno percepito possano proporvi un patto tanto... tanto clemente»

    Renan ghignò nuovamente, muovendo con lentezza il polso, quindi la bacchetta; era il momento di chiudere quella faccenda.
    Fece un passo in avanti, poi un secondo ed un terzo. Le sue labbra si schiusero mormorando: "Fottiti.. Spe..", ma prima di terminare la frase, il suo fiato venne meno.
    Un pensiero, insistente, fece breccia nell'ordine dei pensieri.
    Inizialmente l'incanto di Renan era chiaro nella suo conscio regolarmente in disordine; accadde qualcosa, delle parole s'erano insinuate in lui e improvvisamente non riuscì a pensare ad altro.

    Non attaccate, non ha cattive intenzioni. Lo so. Lo conosco. E’ mio fratello.



    Curioso vero? La Strand per un attimo deve aver perso il controllo.. Forse non sei l'unico a sentire delle voci nella testa.. La paura deve averle giocato un bello scherzo.

    Strand.. Strand.. Strand.. Non ti ricordi il suo nome?

    Le labbra di Renan ripresero a muoversi sotto lo sguardo incerto di un uomo che cammina in una valle nera. "Artemisia", sussurrò piano abbastanza perché nessuno potesse udire. La bacchetta puntava l'apparizione, ma pian piano il corpo del duellista si voltò abbassando il legno e fissando intensamente l'armatura che conteneva Artemisia.

    "Liara..", sussurrò nuovamente. Gli occhi di Renan erano chiusi una morsa sottile delle palpebre, le labbra erano chiuse, contenute in un piccolo ritaglio di poco più di un centimetro.

    Liara.. Artemisia.. Strand.. Che bel nome.. E' questo che hai pensato appena ti è stato pronunciato dalle autorità ministeriali. Dietro ad ogni nome c'è una storia.. Lo sai bene questo Renan..

    Il duellista abbassò lo sguardo, il tutto durò solo un secondo, con rinnovato vigore puntò il catalizzatore contro l'apparizione, come se tutto d'un tratto avesse ripreso a considerarla una priorità.

    fddd
    'Oscure creature dalle Oscure nature.. E' la tua frase preferita.. Vero Renan? E' con questa che truffi i tuoi alunni a lezione.. Vero Renan? 'Ma le più oscure tra tutte son quelle la cui natura è incerta'.. Che gran professore.. Forse avresti fatto meglio a rimanere a Londra.. A insegnare le tue idiozie ai quei disperati che ti hanno sul libro paga.

    Il braccio di Renan era teso verso il loro nemico, eppure uno stormo di pensieri batteva le ali attorno a lui.

    Bella coincidenza non è vero? Un'ingannatore per natura è lo 'spettro', ma l'efficacia del suo inganno è situazionale.. Estremamente legata alla natura del suo pubblico..

    Questo.. Vorrebbe dire che lo spettro del fratello morto della Strand si trovi qui.. E ora.. Impossibile.. Concentrati sull'incantesimo..

    fddd
    E se non fosse impossibile? Maledetto pezzo di merda.. Se Chi ha seccato il fratello della bionda.. Lavorasse per gli stessi pezzi di merda che stanno facendo una festa in quest'Isola?

    Il fiato di Renan si fece corto tutto d'un tratto, i suoi polmoni persero di prestanza e la pressione improvvisamente s'abbassò. Faceva fatica a respirare, lo si poteva vedere anche da fuori; il busto si fece leggermente ricurvo e le gambe tremarono per un'istante.

    fddd
    Ecco qua.. Lo hai capito Renan.. Siete stai fottuti..

    E' solo un'ipotesi, però potrebbe essere vera.. L'apparizione è comparsa in un posto del genere.. Apposta per distrarre il gruppo della Strand..

    Una talpa nel Ministero avrebbe potuto facilmente avere accesso alle informazioni riservate sulla missione.. E avrebbe potuto preparare per tempo la distorsione dell'immagine dello Strand morto..

    Se questo fosse esclusivamente il sito di un'incidente perché mai ci sono delle rune occultate.. Questa è una trappola..




    Una trappola, disse con il fiato a metà dando voce ai suoi pensieri.
    Gli occhi dell'uomo viaggiavano senza sosta a destra e sinistra, seguendo il flusso incalzante dei suoi dubbi.
    Di dubbi, lui, ormai ne conservava pochi. Ritenne che nel Ministero qualcuno lavorasse per le stesse persone che avevano causato tutto ciò. Al formulare quell'ultima idea, il cuore si strinse e un ricordo, a lungo occultato, tornò forte e veloce.

    fddd
    Non l'hai mai dimenticato.. Vero Renan? Torna sempre alla memoria.. Ferendoti a morte.. Come un primo amore.. Più ci pensi e più ti viene voglia di lasciarti andare..

    Il duellante grugnì, scacciando quell'ultimo pensiero. Chiuse gli occhi dando loro finalmente tregua; regolò il respiro e cercò quiete nella mente.
    -"V-vaffanculo.. Klemakov..", sussurrò alzando il catalizzatore in direzione dello spettro.
    La concentrazione cominciò a tornare, parve quasi fosse sempre stata là, come un patrigno silenzioso, pronto a sostenere il braccio del duellante.
    Ogni fibra di Renan si concentrò sulla bacchetta; tentò di vederne il prossimo futuro, tentò di indagare la possibilità che si avvicinasse all'esito perfetto.

    Gli occhi del Duellista si riaprirono improvvisamente, questo agitò il catalizzatore in direzione dello spettro ed urlò a pieni polmoni: "Lumos Solem", e dalla sua bacchetta si sprigionò la violenza di una giornata di sole.

    02/05/1998, Hogwarts, Scozia.
    Urla, esplosioni e cacofonie riempivano le sue orecchie come un concerto di strazio e disperazione. Non doveva essere lì, eppure c'era.
    Il corpo di Renan doleva, le sue giunture erano logorate dallo sforzo, si sentiva sporco e stanco.
    Un tonfo, secco, attirò la sua attenzione.
    Sulla sua sinistra, un corpo senza vita ruzzolò da un basso parapetto fino ai suoi piedi, appena due metri di sotto.
    Gli occhi del duellante sgranarono, il suo respirò tacque per un momento e con quello tacque anche il suo cuore, perdendosi di strada un battito.
    Capelli color del pane, occhi neri come i suoi.
    -"B-Blake..".
    Il rumore del cuoio che si contorce sotto al peso del suo portatore fece ora alzare lo sguardo di Renan. Dal piccolo parapetto emerse il carnefice del ragazzo che lo convinse ad unirsi a quella inutile carneficina.
    Era vestito di nero, ma la sua pelle e i suoi capelli erano dello stesso candore della neve. Il Mangiamorte Klemakov, Anatolij Klemakov. Puzzava ancora di Auror, un 'ratto' nel Ministero. Sorrideva al duellante, con denti d'avorio e occhi color ghiaccio.
    -"Renan Duval", disse con un sussurro, "Eri con lui?".
    Renan arretrò di due passi, la stanchezza non gli permise di pensare ad una reazione più appropriata; Klemakov, con un saltino, cadde sopra al corpo di Blake Codsworth.
    -"Meglio soli.. Duval.. Meglio soli..", disse trattenendo una risata. "Ricorda piccolo.. The rogue trail is a lonesome road", il suo volto era deformato da un sorriso storto.
    -"Se non ti fossi fatto coinvolgere..", ridacchiò, "Avresti vissuto qualche giorno in più..".
    Al termine di quelle parole, entrambe le bacchette s'alzarono.


    Renan chiuse gli occhi, tenendo il braccio della bacchetta con la mano libera. Respirava al ritmo del flusso che da quella usciva; tutta la sua concentrazione confluiva lì.
    "The rogue trail is a lonesome road", pensò stringendo i denti. Non poteva fidarsi di nessuno.





    «Parlato»


    Interagisco con:
    Nessuno, non mi fido di nessuno.

    Ref. Dadi: x


    -Azione Minore: Mira d20/2 + Sag/10
    ---- 14/2 + 8 = 15 (passato)

    -Azione Maggiore 1 : Da interpretare.
    Vorrei utilizzare la prima Azione maggiore per effettuare un'azione di divinazione sulla bacchetta al fine di lanciare meglio il cast successivo, tuttavia non so se sia possibile da metagame. Vorrei inoltre avvicinarmi di una decina di metri al bersaglio ma non capisco se si debba considerare questo avvicinamento come un'azione maggiore.
    Siccome entrambe le cose sono in dubbio le lascio entrambe nel primo slot dell'azione maggiore.
    Se è necessario utilizzare l'azione maggiore per muovermi allora do volentieri priorità al movimento (nel dubbio si possa fare tutto tiro anche per la divinazione).
    Nel caso questo sia un utilizzo scorretto della mia abilità da veggente allora considero l'azione inutile e Lo Show va Avanti

    Spostamento previsto di Renan e gittata 10mt con Lumos solem
    fantasma%20che%20parla%20fancy-17141568496707





    Divinazione: D20 + DivR/10 +3 6 + 9 + 3 (18)

    -Azione Maggiore 2: Lumos Solem di prepotenza
    19/2 + 9 -/+0 (mira check passato) 18 (gittata 10 mt) (dado superiore a 15: Spettro accecato)
    Formula: Lumos Solem
    Anno: adulti, magia bianca
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: incanto elementale di tipo luce. Genera dalla bacchetta una scintilla di luce che esploderà illuminando a giorno un'area più o meno vasta. Estremamente sconsigliato se si desidera passare inosservati. L'area illuminata dipenderà dalla resa:
    Da 1 a 10, l'incanto avrà un raggio di 5 metri.
    Da 11 a 20, l'incanto avrà un raggio di 10 metri.
    Da 21, l'incanto avrà un raggio di 20 metri.
    Se il dado fortuna sarà pari a 20, il raggio sarà duplicato.
    Qualunque creatura oscura all'interno di quest'area subirà 1d6 di danni da ustione sacra per turno. Qualora il valore di Mutamento del Caster sia pari o superiore a 150, se il dado fortuna sarà pari o superiore a 18, la luce evocata sarà così intensa da causare gli stessi effetti che causerebbe quella realmente generata dal sole.
    Il risultato del d20 sarà dimezzato ma l’incanto causerà status alterato da accecamento a creature oscure per dadi naturali ≥ a 15.
    Durata: duraturo (3 turni).



    Status fisico: Top (68/68 PF)

    Slot oggetti (bacchetta)
    1- Tuta
    2- Una Cartolina da New York
    3- Libero
    4- Libero
    5- Libero
  11. .
    Minore: /2 + 8 [15+ per il successo]

    Maggiore: +9 + 3

    Maggiore: /2 +9 -5/+0



    Mira: Saggezza/2:: 14
    • 1d20
      14
    • Inviato il
      26/4/2024, 20:32
      PestoBarilla
    Divinazione:: 6
    • 1d20
      6
    • Inviato il
      26/4/2024, 20:32
      PestoBarilla
    Ius Soli/Lumos Solem: 19
    • 1d20
      19
    • Inviato il
      26/4/2024, 20:32
      PestoBarilla
  12. .


    14 YO | Duellista in erba | Serpeverde IV anno

    Mezzosangue


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    Non una parola, il fazzoletto di Carrie tolse una leggera patina di umidità dalla fronte del giovane Renan, ma a questa non rispose, almeno non subito.
    C'era qualcosa di davvero strano in quella ragazza; lo stesso brivido che anima la preda, ora, passò lungo tutta la schiena del ragazzo. La mano destra cingeva ancora la bacchetta; la teneva nella tasca del mantello, non riusciva a lasciarla andare.
    Una tensione montante poggiò sulle sue guance; qualcosa lo opprimeva, qualcosa di simile all'idea di non essere ancora al sicuro, benché il duello fosse finito e benché la Sterling avesse già pagato il pegno della delusione.

    -"Tu che dici?".

    Quelle parole scivolarono fredde come uno spiffero in una giornata di primavera e si posarono sul volto scoperto della ragazza. Erano schegge esplose dalla gola di Renan.
    Il tono ad un primo ascolto sarebbe sembrato neutro; un orecchio allenato avrebbe udito un'acredine sofferta di sottotono.
    Non si parlava d'altro a scuola, nella sala comune della loro casa il tema sembrava addirittura ancor più sentito.
    Un brutto affare per quelli come lui, da un anno all'altro tutto sembrava essere cambiato.
    Gli occhi di Duval erano freddi ma tutto fuorché fermi. Si muovevano rapidamente sul volto di Carrie. Passavano dagli occhi al naso, dagli angoli della bocca alla fronte.
    Cercava in ogni dove i segni della malizia.

    Lo stesso istinto che guidava la sua mano sulla pedana suggerì che ve ne fosse parecchia, di malizia. Le labbra di Renan si serrarono e nello sforzo acquisirono colore.
    Gli occhi del ragazzo, che la scrutarono inquisitori durante il corso di tutto del suo avvicinamento, ora tentennavano; erano privi della vis e della sicurezza rapace con cui erano stati sfoggiati.
    Le labbra, affilate e salde, si schiusero per un istante, quasi incapaci a star dietro ad una idea velocemente dimenticata.
    Lo sentiva, alla perfezione, battere contro le tempie; il suo istinto urlava forte. La stessa sensazione che percepiva appena prima del pericolo. L'ombra gentile di cui il mondo ha paura, accolta invece da chi con questa condivide l'isolamento.
    'Perché mai la vittoria aveva sempre il sapore della sconfitta?' o 'perché mai fidarsi di un'ombra?' erano frasi dallo stesso gusto, quello della solitudine. E con lo stesso gusto della solitudine, Renan rimase immobile davanti al pericolo.
    Con lentezza, quella che si dedica ad un gatto sconosciuto al primo incontro, mosse il braccio destro, quello del catalizzatore.
    Il braccio di Renan si alzò, esponendo mano, polso e bacchetta; questa si appoggiò sulla fronte di Carrie e per due volte venne agitata, cozzò quindi con garbo sulla pelle chiara di lei.
    Non un gesto di sfida, non un gesto violento; qualcosa di simile ad un lento e cauto buffetto.
    -"No.. il disarmo era davvero buono..", aggiunse concedendo la sua partecipazione al dialogo, la sua voce era rauca e prossima al sussurro, molto diversa da prima, carica di paura, carica di incertezza. Le labbra di Renan si distesero; era passato del tempo dall'ultima volta che qualcuno volesse conversare con lui. Benché quella tensione non fosse scivolata dal suo volto decise di rimanere immobile, preda della tragedia imminente.
    Il fruscìo di altre cappe attorno a loro lo riportò al presente. Alcuni studenti si aprirono uno spiraglio attraverso il pesante portale dell'aula alle loro spalle costringendo così Renan ad uno spostamento laterale.
    -"Tu sei Carrie..", disse senza cercare una conferma sul nome.
    Forse tutti sapevano chi fosse, forse la sala comune era un ambiente piccolo.
    Il rauco graffiato mitigò, stava riacquistando forza nella voce.
    Con la coda dell'occhio sondò il volto paffuto di un anziano astrologo relegato nel suo quadro; forse era una suggestione passeggera, dava l'impressione, al giovane pavone, di mostrare troppo interesse per la conversazione in atto.
    Il duellante si avvicinò alla giovane, quindi le sussurrò all'orecchio.
    -"Si dice tu sappia dove trovare quello che gli altri cercano..", Il volto chiuso mutò e ne nacque un sorriso teso.
    -"Aiuteresti un mezzosangue a trovare una sigaretta?".





    «Parlato»
  13. .
    - Raziocinio
    - Subconscio
    fddd - L'Io Avverso
    - Sentiero dell'Illuminazione, "Shugo", Maestro Protettore della scuola di Ueda




    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

    Mezzosangue


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    la mano del duellista si mosse ripetutamente, comprimendo e decomprimendo la pallina a sé stretta.
    Una calma innaturale reclamò l'ordine attorno a loro. Ema smise di lamentarsi e Renan smise di parlare, almeno per un po'.

    Le labbra del pavone si strinsero con leggerezza le une sulle altre, come a ricordare come fosse avere una sigaretta in bocca; socchiuse gli occhi e mandò giù un grumo di saliva e catarro.
    -"Quindi si ritiene un'artista Madame De Lourant?", con la mano continuò a premere contro la palla in gomma.
    -"Anni fa ero seguito da due maghi..", gli occhi di Renan si fermarono sul soffitto.
    -"Si trattava di una equipe sportiva.. Erano bravi nel loro lavoro", le parole di Renan Persero via via forza fino a diventare poco più che un sussurro; si chiuse un poco nei suoi ricordi.
    -"Charles Banner.. E Millie Farmer.. Prima e dopo ogni duello mi facevano bere certe schifezze.. Lei probabilmente chiamerebbe quei 'frullati' delle 'pozioni toniche'.. Per me erano solo delle schifezze..".
    La voce si faceva sempre più assente.
    -"Merlino quanto mi mancano Charlie e Millie..", Renan socchiuse gli occhi, sul suo volto non c'era nemmeno l'alba di un sorriso, solo un triste ghigno.
    -"Quando fai qualcosa troppo a lungo rischi di perdere qualcuno per strada..", il ghigno diventò poi un sorriso amaro, "Voi avete lasciato qualcuno per strada Madame de Lourant? Qualche collega forse.. Qualche paziente..".

    I volti sorridenti di Charles e Camille gli tornarono in mente dopo anni di buio, a volte faticava addirittura a ricordare i loro cognomi, eppure un tempo vivevano a stretto contatto ogni giorno della settimana per diverse settimane l'anno. Chissà che fine potevano aver fatto





    «Parlato»
  14. .
    Per questa retrospettiva utilizzo momentaneamente Tom Sturridge come Pv, perfetto Renan trentt'anni prima




    14 YO | Duellista in erba | Serpeverde IV anno

    Mezzosangue


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    'Respira Renan, respira'.
    Attorno a lui solo una coltre di buio. Il silenzio che permeava quello spazio chiuso veniva costantemente vessato dai rumori esterni, ovattati solo dalla grande porta in quercia alle sue spalle.
    Sedeva solo, in penombra, sulla panca della stanza di servizio adibita a spogliatoio.
    I gomiti poggiavano sulle gambe, il loro equilibrio era tuttavia precario, insidiato dal ginocchio sinistro, in preda ad un tremore incessante.
    Quanto avrebbe voluto fumare in quel momento, quelle poche volte in cui accese una sigaretta, l'estate precedente, quel fitto manto d'ansia si leniva perdendo man mano spessore, sino a diventare un trascurabile sussurro.
    'Respira Renan.. Respira..'.

    Tock, Tock..

    Due forti tonfi alla porta lo richiamarono all'ordine.
    -"Allora Serpe-merda?", udì dall'altro lato del guardiano di quercia.
    In un soffio solo il giovane Renan fece uscire tutta l'aria che aveva nei polmoni; fece pressione sulle gambe e si alzò.


    La porta in quercia si spalancò e da questa uscì Renan.
    Il suo volto, lugubre, sembrava quello di un'uomo prossimo alla morte e non certo quello di un ragazzino della sua età.
    Il mantello si gonfiò alle sue spalle in molti flutti e panneggi, il suo ciuffo scuro copriva la gota sinistra; sotto di quello, però, era ben visibile l'occhio traboccante di tensione del giovane Pavone.

    Un piccolo pubblico s'era assemblato attorno alla pedana.
    Qualche curioso, qualche praticante e loro.. Gli amici di Blake Codsworth.
    Le labbra di Renan si tesero quando scrutò in direzione del suo avversario. Blake non prestò alcuna attenzione a Renan, le sue mani erano ben salde sui fianchi di Lindsay Sterling.
    Uno, due, tre passi più in là Renan incontrò le assi della pedana e con due energici pestoni richiamò a sé l'attenzione dello sfidante.
    Blake mollò quindi la presa sulla bella corvonero e, accompagnato dagli applausi del suo piccolo seguito, con teatrale fatica si posizionò sulla plateau.
    -"Mi domando.. Come un Mezzosangue possa sperare di battermi", berciò il grifondoro.

    Un rivolo di gelido sudore viaggiò lungo la schiena del pavone; quella parola era tornata di moda eppure per lui non aveva alcun significato.
    Un movimento, rapido, sulla sinistra del suo sfidante attrasse la sua attenzione: era Lindsay, con un gesto dolce serrò le labbra in direzione di Codsworth.
    'Che carini', pensò rapidamente e con acredine.
    Quello ed altri pensieri cominciarono a scivolare dalla sua mente, liberarla era l'unico modo che conosceva per raggiungere il risultato agognato.

    Il tifo per Blake si faceva sempre più pressante, le loro voci colmavano il vuoto prima della competizione; più quel vuoto si faceva carico della loro voce e più le loro voci si facevano udire.
    Lindsay diventava di secondo in secondo sempre più animosa, tra le mani stringeva la sciarpa rosso e oro che il suo duellista le aveva affidato.

    Le labbra di Renan si serrarono in un gesto infastidito.
    -"In guardia!", urlò Blake battendo il piede, le urla in suo favore si fecero triple in forza.
    Renan s'isolò, gelido nel suo silenzio, respirò, piano, e buttò fuori gran parte dell'aria che conservava nei polmoni.
    -"En Garde..", sussurrò. Con un gesto veloce batté il piede sulla pedana, confermò così l'inizio dello scontro.

    Non ci pensò nemmeno, agì d'istinto, aiutato dal reame delle possibilità che danzavano nel suo subconscio.
    Agitò la bacchetta formando un veloce arco avanti a sé.
    -"Depulso!", urlò impartendo il comando alla sua fedele.

    La sciarpa stretta tra le mani di Lindsey tese sino a spezzarsi; la metà che la corvonero non seppe conservare finì sul volto di Blake.
    Le urla tacquero per un'instate, quello in cui non fu chiaro a nessuno cosa stesse accadendo.

    Senza spezzare il movimento del corpo, Renan indulse nello sbilanciamento del primo incanto e seguì a catena un secondo, rapido, movimento di polso.
    La bacchetta puntò questa volta al volto coperto del grifondoro; a pari cadenza del secondo passo sulla pedana, la lingua di Renan schioccò la stoccata:
    -"Languelingua", pronunciò, ora, con meno serietà.

    Un fascio di luce percorse la lunghezza della pedana, sino ad impattare sul volto appena scopertosi di Blake.
    Un sussulto generale spezzò l'impeto di Renan.

    -"Doppio Tocco! Non è valido! Penalità!", urlava la folla.
    Una potente gracchiata alla quale Duval rispose annuendo e alzando le mani.
    Un sorriso, malvagio, colmo d'odio e invidia, riuscì a farsi strada sulla bocca del giovane duellista trascinandolo nel fango della malafede.

    Blake, dal canto suo, s'alzò furibondo.
    Con un gesto trionfale agitò la bacchetta in direzione di Renan, ma la sua lingua, purtroppo, gl'era da impedimento.
    -"Homhardah!".

    Dal suo catalizzatore non parti nulla se non l'accenno di un'incantesimo nato morto.
    Il sorriso sul suo volto divenne ora l'accenno di una risata. Le mani di Renan erano ancora alte al cielo, non s'era difeso davanti a quel goffo tentativo di scoccare una 'bombarda'; aveva espiato la penalità.
    Muovendo il torso con leggiadria caricò il secondo attacco, questa volta, fatale.

    -"Expelliarmus", pronunciò con massima accortezza.
    Blake accennò ad un movimento difensivo ma non riuscì a portarlo a termine.
    Il pubblico rimase con il fiato in gola sino a quando la bacchetta di Codsworth non rimbalzò due volte sul piano in pietra dell'aula; anche quando lo scontro terminò, il pubblico rimase in scorretto silenzio.

    Renan tirò un sospiro di sollievo, ripose velocemente la bacchetta nella tasca del suo mantello e scese dalla pedana. Non si sarebbe inchinato davanti al suo avversario.
    Con passo energico cominciò a percorrere il fianco del rialzo in legno, con gli occhi cercò Lindsay; quando i suoi incontrarono quelli di lei, Renan sorrise, con le labbra mimò un veloce bacio.
    Attorno a Blake si raccolsero i compagni e gli amici, persi in sussurri di sollievo e incoraggiamento; i passi di Renan echeggiavano nella stanza imperando su tutti gli altri suoni.

    Appena prima di essere in grado di uscire dall'Aula, il portone s'aprì ed uno stuolo di studenti fece il suo ingresso, bloccando di fatto l'uscita di Renan.
    Allock avrebbe condotto una seconda introduzione alla disciplina.
    'Più pecore per me', pensò Duval vestendo una spregevole arroganza.

    Il giovane duellista si fece momentaneamente da parte, per far passare la calca di studenti all'ingresso.
    Quei lunghi drappeggi, che in precedenza parevano piume antracite, ora riposavano lungo la silhouette del suo corpo immobile, il suo volto non si scostò nemmeno per un momento, non direzionò lo sguardo verso alcuno studente; in questo modo, non la vide arrivare.

    -"Sei solo un pezzo di Merda", sussurrò Lindsay. Gli occhi blu della ragazza erano immersi in un mare umido di lacrime ed arrossamento, la determinazione nel suo sguardo era la stessa di una guerriera. Renan la guardò dall'alto in basso con il medesimo disprezzo.
    -"..E.. Un Mezzosangue..", le sue labbra contorte tornarono a sorridere quel ghigno perverso d'amarezza e dolore; la giovane rispose abbandonando con sdegno quella conversazione.

    Un'altra vittoria per Renan, dentro e fuori la pedana.. Perché mai la vittoria aveva sempre il sapore della sconfitta?
    A chiudere la fila degli studenti c'era lui, Gilderoy Allock.
    Il professore era immerso in una fanfara di commenti ed istruzioni per i giovani che portava al seguito.
    Duval e Allock si scambiarono un veloce cenno di capo; nel caso di Renan quello era rispetto, per Allock altro non era che una vuotissima etichetta.
    L'uscio era libero; respirò a pieni polmoni e fece il primo passo per uscire da lì.



    .Carrie



    «Parlato»
  15. .
    - Raziocinio
    - Subconscio
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    - Sentiero dell'Illuminazione, "Shugo", Maestro Protettore della scuola di Ueda




    45 YO | Ex Duellista Professionaista | Insegnate Privato

    Mezzosangue


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    Nessuno poteva vedere la sua espressione, dava le spalle a tutti. A nessuno avrebbe concesso osservare il suo sguardo, incrinato, lugubre e sofferente.
    L'ultima povera bastarda ad aver subito quel triste fato era una bambina dai tratti orientali. Quantomeno, l'ultima di quella sfortunata combriccola.
    Sorrideva, le gote piene di gioia e vita erano due superfici increspate delle irregolarità di un cancro dell'anima.
    'Ema', pensò rapidamente Renan; Ema Harken condivideva con quella bambina qualche somiglianza; il ricordo veniva piegato e la memoria si modellava sulla necessità, quella di ricordare Ema.

    Uno sguardo veloce alle rune tutt'attorno a lui.
    Il ginocchio si piego, permettendo al casco di veder più chiaramente ciò che stava ai suoi piedi.
    Qualcuno doveva aver celato quello scarabocchio per un po' di tempo. Un attentato preparato nel tempo. Se solo non avesse avuto quel fottuto casco nulla avrebbe fermato Renan dal bere dalla fiaschetta.
    Un respiro profondo, due.. L'orecchio accorto, in attesa di percepire l'esito della scommessa di Carrie.

    La mano della bacchetta fremeva. In vita sua non capitò mai di lanciare quell'incantesimo, mai avrebbe pensato di poterlo lanciare per 'scongelare' delle bistecche congelate.

    Le dita passarono leggere sul legno della bacchetta, come se da un momento all'altro fosse stato chiamato a voltarsi in difesa della persona.
    Un respiro, profondo, e questa paranoia diluì sino a diventare acqua sporca anziché densa melma.
    Un gemito, la fine dell'incantesimo. Era fatta.
    Il dubbio prese a montare ancora più forte, ma qualcosa di ancora più frastornante rapì ogni oncia della sua attenzione.

    Un schiocco, nitido, secco.

    Il cuore perse un colpo, il duellista si alzò di scatto alzando la bacchetta ed un riflesso infernale illuminò d'albe cerule il vetro del suo casco.
    -"Oh.. Cazzo.."
    I muscoli del corpo cominciarono a danzare prima che la mente potesse organizzare un pensiero completo. L'occhio sinistro del Pavone si socchiuse per prendere la mira.
    L'apparizione pronunciò qualcosa, la mente di Renan non processò le parole, bensì i suoi attacchi. Senza pensarci due volte, il duellista urlò alla notte: "Acqua Eructo", e agitò la bacchetta in direzione di ambo i fianchi del redivivo.

    -"Proteggetevi!", urlò al gruppo prima di scagliare il secondo incantesimo di disturbo.








    «Parlato»


    Interagisco con:
    Nessuno, non mi fido di nessuno.
    Azione Minore: miro
    Azioni Maggiori:
    Test Saggezza, percezione ambientale: 10 + 8 (18)
    Test Saggezza, Mira: 2/2 + 8 (non passato)
    Offensiva 1: 12/2 + 9 - 5 (10)
    Offensiva 1: 16/2 + 9 - 5 (12)

    -Azione Maggiore 1 : Acqua Eructo 7 (10)
    Formula: Acqua Eructo

    -Azione Maggiore 2: Acqua Eructo 5 (12)
    [size=1]Formula: Acqua Eructo
    Anno: quinto
    Formula: Aqua Eructo
    Anno: quinto
    Parametro di riferimento: Offensiva
    Descrizione: un incanto elementale di tipo acqua. nel punto del terreno indicato dal bersaglio, sgorgherà un potente geyser che travolgerà un bersaglio. Con dadi particolarmente alti, potrebbe colpire più di un bersaglio.
    Con Offensiva superiore a 50, l'incanto potrà far sgorgare il geyser anche seguendo altre direzioni (Da un soffitto verso il basso, da un muro perpendicolare al terreno...).
    L'incanto genera un getto molto potente quindi è poco indicato per quelle azioni che richiederebbero delicatezza (Es. Smorzare le fiamme che avvolgono un alleato).
    Il risultato del d20 sarà dimezzato ma l’incanto causerà status alterato contusione con un risultato naturale pari o superiori a 15.
    Durata: istantanea.



    Status fisico: Top (68/68 PF)

    Slot oggetti (bacchetta)
    1- Tuta
    2- Una Cartolina da New York
    3- Libero
    4- Libero
    5- Libero
40 replies since 28/6/2015
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