Mentre respirava l'aria fredda di quel luogo, Meraxes riportava anfratti della sua memoria sugli ultimi accadimenti in riserva; la mente un continuo coacervo di flusso di pensieri interrotti che trovava sconfinato campo nelle vaste praterie dell'altrimenti calma mente del Malfoy - come il leggero venticello che al momento spirava in quella stessa vallata, impossibile constatare fin dove arrivassero i suoi confini dato che essi si perdevano oltre l'orizzonte, a nord rispetto il suo accampamento, ma la catena montuosa dei monti Nyenchen Tanglha, si stagliava come una barriera naturale tra loro e ciò che erano state richiamate ad occultare, ai tempi della creazione del mondo. Le vette innevate sembravano pinnacoli di nuvole predisposte a proteggerne la cima, preannuncio che atra neve probabilmente sarebbe calata nei prossimi giorni, apportando ulteriore gelo su tutta quella parte di territorio. La fauna selvatica, mandrie naturali di yak, sembrava essersi adattata alla loro presenza dopo i primi giorni di diffidenza - ma a Meraxes sembrava un comportamento del tutto naturale, dato che lui e la sua equipe erano praticamente piombati nel loro territorio senza chiedere nessun permesso; naturalmente rispettandone gli spostamenti, senza mai osare avvicinarsi al cuore pulsante di quelle bestie cornute. Era difatti abitudine di quei grandi mammiferi, predisporre gli esemplari adulti verso l'esterno della mandria stessa, al fine di preservare i più giovani, inesperti al mondo e a come bisognava comportarsi, sfruttando l'ambiente circostante. Una gerarchia che Meraxes era pronto a rispettare, i suoi ordini al resto della ciurma erano stati chiari -
il loro obiettivo era un altro. E con molta probabilità, la bestiola scagliata, aveva scelto proprio le vette dei monti ammantati di bianco candore che ora stava ammirando, come sua dimora attuale; il drago non si sarebbe fatto notare con tanta facilità, scaltra com'era. Era, però, volere dei suoi superiori che quel Fuocarduo Argentospillato, rara razza di draghi che solitamente sostava in confini ucraini stando alle ultime informazioni in loro possesso, facesse parte della riserva in Scozia, al fine di studiarne i comportamenti e le componenti che col tempo erano mutate naturalmente, oltre all'obiettivo primario di salvare la specie dall'estinzione. Un trattamento arduo, che avrebbe comportato diversi esperimenti con le razze già note a guardiani esperti come lui: a dire del Malfoy, infatti, l'Ungaro Spinato avrebbe fatto da perno ad una papabile unione delle due razze e, nel caso i suoi accorgimenti si fossero rivelati degni di verità, generare una nuova stirpe.
Una linea di sangue più fiera e forte, lontana dalle ombre lenitive del tempo che avrebbero voluto persa una parte di quella genealogia - qualora la loro missione di recupero fosse andata a scatafascio. Una evenienza a cui Meraxes non aveva voluto pensare ma che, come era giusto che fosse, era messa in cantiere; i rischi erano alti ma non potevano lasciar decadere una stirpe di rettili sputafuoco come quella, in balia del loro atroce destino - non era ancora arrivato il crepuscolo della loro esistenza, non se poteva evitarlo.
Per quella fase della sua missione, quindi, dopo aver mandato la squadra di esploratori a scardinare ogni possibile traccia del grosso rettile, aveva pensato bene di mettere in campo la sua strategia: aveva richiesto la presenza di Isaac Rosier che, seppur giovane, aveva dimostrato un abile talento nella sua professione e un tocco di eleganza che non era passato inosservato al guardiano - inoltre era sicuro di aver letto un trafiletto della Gazzetta, che riportava uno dei maggiori successi del Rosier nel campo della magizoologia, dimostrando quanto il suo approccio con le magiche creature non passasse inosservato. Quanto alla Burke, sperava di contare sulla sua formazione alla scuola africana - e quindi abituata ad un migliore conatto naturale e spontaneo con le creature magiche - e all'esperienza che stava maturando come guardiacaccia ad Hogwarts; aveva chiesto al docente di Arti Naturali e doveva dire che le referenze che aveva speso per la donna erano davvero eccellenti. In più, ma non da meno, avrebbe avuto il supporto di due runologi americani, Fletcher e Gosby, che avrebbero garantito un supporto difensivo contro l'irascibilità del rettile ed, eventualmente, cercare di mitigare i danni scaturiti da un possibile scontro.
Lasciò che le mani affondassero sulle tasche dei suoi jeans beige, gli stivali di cuoio bollito che calzavano fino a sotto il ginocchio; una camicia a quadri verde scuro e chiaro bardava il suo busto da cui si lasciava intravedere un piccolo ciuffo di peluria sul petto e a coprire il tutto una lunga giacca marrone, per ripararsi dal tempo inclemente che avrebbero trovato in cima, che arrivava a pochi centimetri dai talloni. Era usurata qua e là ma a lui andava bene in quel modo, quel tocco di vissuto lo confortava parecchio in missioni come quella di quel giorno - un piccolo incentivo a tornare sani e salvi a casa. Nebula non gli avrebbe perdonato di tornare moribondo da lei, peggio di quando il plenilunio lo costringeva lontano da casa e gettandolo tra le braccia di istinto e frenesia insieme, il subconscio rilegato in una misera prigione della sua anima.
«Gosby, Rosier voi starete nelle retrovie. Presterete supporto difensivo o offensivo, dipende dal caso, in caso di scontro. Evitate di farvi arrostire se la nostra amica dovesse... riscaldarsi» un piccolo sorriso fece capolino lungo le labbra, adocchiando due uomini dal fisico snello
e asciutto dall'altra parte del tavolo, salvo poi dedicarsi al resto della spedizione. Un cenno a Rosier e Burker, per accaparrarsi la loro attenzione, mentre si faceva largo verso il tavolo dove era stata adagiata la mappa del territorio dove adesso si trovavano; cerchiando proprio la vetta dei monti Nyenchen Tanglha, la loro meta ultima, e posizionando la figura di un drago in legno intagliato su quella che avrebbe dovuto essere la cima più alta.
«I nostri esploratori hanno riferito di aver trovato tracce di carcasse bruciate di fauna locale, nelle prossimità delle pendici della catena montuosa qui dietro» e col pollice indicò proprio ciò che fino a poco prima aveva osservato con profondo zelo. Le iridi chiare del Malfoy sorvolarono i due che aveva scelto, gente preparata ma soprattutto che aveva a cuore il benessere della creatura.
«Il nostro obiettivo, come già sapete, è una femmina di una razza di drago in via d'estinzione. Gli esponenti della sua specie sostavano nei Balcani ma un ultimo, grande, stormo era stato avvistato in Ucraina, all'inizio del secolo scorso. Da allora il numero sembra essersi ridotto di almeno settantanove esemplari; fonti azzardate sostengono un gene folle che altera le percezioni di questi lucertoloni dalle scaglie argentate, fino a renderli dannatamente pazzi» lo sguardo oscillò volutamente da Morrigan ad Isaac e viceversa; se erano in vena di ripensamenti, quello era il momento giusto. Qualora non vi fossero state opposizioni, avrebbe ripreso a parlare come se stesse intavolando una semplice chiacchierata tra vecchi amici e non una missione con altissimi rischi di lasciarci un arto o due. O forse anche di più, dipendeva se la dragonessa aveva o meno la luna storta quel giorno...
«La nostra ragazza è quindi lontana da casa e sembra anche giovane a giudicare dallo sterco che abbiamo rinvenuto e dalle profonde cicatrici che hanno lasciato i suoi artigli in prossimità delle rocce della montagna. Inoltre è molto improbabile che stia cercando un riparo dove mettere la cova, dato che la razza preferisce solo gli stessi esemplari per riprodursi - e come vi ho detto, lei è l'ultima della sua specie. Prestate attenzione ad ogni minimo particolare, perché i suoi movimenti potrebbero essere agili oltre ogni pensare, nonostante la stazza; in più fate attenzione alle sue scaglie: se le guardate anche per brevi istanti e il sole le farà risplendere per poco più di una manciata di secondi, esse vi renderanno ciechi per qualche attimo, e la nostra amica potrebbe approfittarne per fare un barbecue con voi e il vostro equipaggiamento. Speriamo quindi che il sole resti bello coperto, dietro l'ammasso di nuvole.»Il tempo di prendere la tracolla che avrebbe lanciato proprio sul petto, afferrare due ampollette con dentro un fluido color borgogna e un piccolo barattolino con quelle che, a prima vista, apparivano come insetti impazziti che scheggiavano da una parete di vetro all'altra.
«Avete domande, prima di andare?»In fondo, era lì per guidarli no?